NAPOLI – Per la Napoli sportiva le ore plumbee di questo 6 maggio 2012 non erano scorse al meglio, con la sconfitta della squadra di Walter Mazzarri a Bologna e il più che probabile abbandono delle ambizioni Champions. Lo stessa potrebbe accadere a breve per la Napoli Basketball rispetto a un altro obiettivo, quanto mai importante: obiettivo mai dichiarato a inizio stagione, ma che dopo otto mesi di vittorie, di successi, di continuità sembrava più che giustificato, più che legittimo da coltivare, e necessario per la piena affermazione di un progetto che ha risuscitato passione, amore, ricordi, in tutti noi. Eppure non c’è stato verso: è stata davvero giornata nera per Napoli, con le sue squadre più rappresentative. Per Trento il nero invece rappresenta la sua identità ,la sua storia, unendosi al bianco. E storia viene fatta oggi dagli aquilotti targati Bitumcalor, che col merito di averci sempre creduto, va sottolineato, provano a far saltare il banco di questa DNA, assieme a Ferentino (corsara ad Omegna), e sbancano Fuorigrotta con il punteggio di 65-70. A loro quindi il match-point nel re-match di giovedì prossimo tra le mura amiche del PalaTrento,valido per l’accesso alle Finali Play-Off di DNA.

 

IL COMMENTO

 

Eppure la stella degli uomini di Buscaglia non era luminosissima nei primi minuti. Minuti in cui Napoli non è affatto arrugginita,ma anzi mostra tutti i benefici dati dalla lunga pausa, mostrando un gioco da subito aggressivo, reattivo a rimbalzo, ma anche condito da ottime cifre al tiro. Per Trento l’asse play-pivot non gira, Forray e Pazzi faticano ad entrare in partita,e  tante iniziative individuali sfociano in tanti tiri da fuori non costruiti. La conseguenza è addirittura un +17 sul 21-4, con Musso che, vero mattatore del primo tempo, inizia a macinare gioco in velocità e a rimbalzo, dove Iannilli, prima di calare vistosamente, è un gigante in mezzo ai nani. Trento comunque, come dirà coach Buscaglia, tiene botta, e mostrerà sempre nel primo tempo la capacità di firmare punti utili per non perdere la scia degli azzurri. Già nel secondo quarto c’è qualche prima crepa: entra Simone Fiorito, che assieme a Matteo Negri ridurrà alla distanza il contributo di Musso, e Trento continua rosicchiare, ci crede e con Santarossa e Forray torna fino al-8 dopo i primi 2’. Napoli però ha il merito di non cambiare, fatto sempre di tanto lavoro a rimbalzo, nel pitturato e il quintetto resta alto. Quindi non cambia neanche la difesa aggressiva sui play bianco-neri, e la BPMed rintuzza sostenendosi con un Iannilli assist-man e un Musso in cattedra. Trento risponde con tanto, troppo tiro, ma è sempre lì, sempre, e con la scaltrezza di chi sa di non aver nulla da perdere resta a -9 dopo un primo tempo disastroso nei due fondamentali chiave di questo gioco.

Dal secondo tempo però è tutt’altra sfida , e quel tiro che sino al 20’ ti è nemico si trasforma in alleato. I suoi alfieri? Da subito Marco Pazzi, che fa valere come non mai la sua versatilità rimettendo presto in carreggiata la Bitumcalor. Musso comincia a non vedersi, è macchinoso, mentre la difesa sui play vacilla. La sfida diventa così un intenso testa a testa , con la testa basse Gatti e Rotondo da una parte, e un Forray che inizia a leggere come sa. I ritmi che i trentini trovano sono finalmente quelli alti, e di fronte a quintetto di Napoli troppo basso, Forray e ancora Pascolo vanno a nozze con la loro agilità: si arriva così sul +1 in vista dell’ultimo quarto:  48-49. Arriviamo alla fine, e la tensione si taglia col coltello. Il pubblico alza i decibel, ma questa Trento, dalla difesa in crescendo e senza veri lunghi che dall’altra parte le si contrappongano, è glaciale: Spanghero ne è un altro esempio in una batteria under divenuta impeccabile, mentre con un Pazzi in grande spolvero, indisturbato in attacco, Napoli collassa fino a -6 con 7’05’’ sul cronometro ,quindi -8 a metà quarto.  Sembra fatta. Musso ormai non c’è più, solo la disperazione di Gatti e Lenardon si contrappongono alla grande continuità di Fiorito e Santarossa, e neanche il -10 a 2’34” dalla fine decreta game over. Il cuore di Napoli però ancora palpita, e il pareggio è ancora possibile. Poi episodi, che possono contare come no, senza cambiare un senso che si era palesato per suo stesso conto col passare dei minuti.

Ora però non è il momento di giudizi, critiche, valutazioni, sulla squadra, oppure su una formula molto molto ambigua, ma che in ogni caso è stata accettata da inizio corsa con annessi e connessi. Non è il momento dei se e dei forse, perchè come le sorprese sono giunte oggi potrebbero giungere anche nel “domani” di questi play-off, e cioè giovedì. Disse a questo proposito un ex Presidente della Repubblica, che non amo ma che in un’occasione disse forse la cosa più giusta nei suoi anni di guida dello Stato: “Non certo mancanza di coraggio, o resa verso le intimidazioni, ma il dovere della prudenza sembra consigliare di non dire, in questa circostanza, tutto quello che magari, d’istinto si potrebbe dire; tuttavia, parlare per sempre non dicendo, e tacendo per sempre quello che non si vorrebbe tacere, non farebbe di me un uomo libero e schietto”. Personalmente ho sempre cercato di seguire questo principio, nei limiti ovvii che abbiamo come persone. Ed oggi più che mai, per il rispetto, la stima, e l’affetto che vanno riservati a gente come Antonio Ambrosino, Salvatore Calise, Maurizio Bartocci, e tanti membri dello staff della realtà NB, questo dettame va seguito. In attesa di una gara-2 che speriamo e vogliamo non chiuda il sogno troppo presto.

 

Trento invece è a un passo dalla storia, una storia che invece proprio 12 mesi era sul punto di naufragare: un’intera città adesso spera nell’impresa, verso una Legadue che diverrebbe più che mai probabile.

LA CRONACA

Come ampiamente preannunciato, parterre arricchito dalle presenze di Jim Williams e Dino Meneghin, protagonisti dell’evento amarcord tenutosi ieri sera a Chiaia, per la presentazione dell’autobiografia scritta a quattro mani dal Presidente FIP con Flavio Valetti.

Attorno a loro una cornice sempre più folta con l’avanzare del riscaldamento, raggiungendo una soddisfacente quota 2700. La prevendita in settimana, prima destinata ai Membri del Club e poi allargata a tutti i sostenitori della NB, ha fruttato grossomodo 1000 tagliandi, ma chi ha optato per il last minute non è mancato, così come le code ai botteghini per sedere nelle tribune, forse mai come stasera così ben gremite, interessando anche le gradinate più alte. In curva striscione emblematico sugli obiettivi di questa postseasn: “Quattro anni di umiliazione non cancellano la nostra ambizione, avanti Napoli dritti alla Promozione!”

Sulle formazioni in campo: gli ospiti, arrivati ieri pomeriggio con un volo diretto da Verona, vivono certamente sull’onda dell’entusiasmo e dell’inerzia acquisite contro Casalusterlengo , e si presentano in terra campana al completo: quindi anche con il mezzo-assente dell’ultimo confronto di regular con gli azzurri, Toto Forray, accompagnato come al solito in quintetto da Conte, Negri, Santarossa e Pazzi, con Pascolo nella solita veste di front-line jolly.

Napoli riparte invece dopo una sola partita (e tre scrimmage) in 35 giorni, ma l’infermeria nel frattempo si è svuotata, quindi smaltiti gli acciacchi di Rizzitiello, Rotondo e Porfido si torna al quintetto tipico per Maurizio Bartocci,  con Lenardon, Musso, l’ex Jesi, Gatti e IanniIli, letteralmente trascinati in campo dall’entusiasmo del pubblico.

L’imprecisione, l’indecisione, l’essere contratti dovrebbe farla da padrona, invece Napoli mostra tutti i benefici connessi alla lunga pausa, e sin dal prino possesso mostra grinta e cuore, con quattro rimbalzi offensivi sul primo appoggio di Gatti , quindi una stoppata di Gatti su Marco Pazzi. Trento cerca spesso la velocità dalla rimessa o di giocare in transizione spinta da Forray, Negri e Santarossa,  difatti al tiro o in uno contro uno si registra più di qualche qualche imprecisione e disattenzione. Napoli invece continua ad aggredire, non temendo la difesa schierata,che collassa con la penetrazione di Musso conclusa in schiacciata. La BpMed però continua nel suo forcing e Rizzitiello dall’angolo appoggia per l’8-2 (a 6’14” dalla prima sirena); ci pensa Santarossa con una carambola fortuita ad eludere il tagliafuori di Iannilli per il -4.  Alcune pecche già affiorano per la Bitumcalor: la resa offensiva di Pazzi su Iannilli, e l’accoppiamento Negri-Musso che premia decisamente l’esplosività dell’argentino. Intanto il monologo azzurro continua con lo stratopetere nel pitturato di Iannilli, che sul rimbalzo offensivo si procura di tabella il 2+1 del +7, mentre poco dopo, sulla scia, ‘ennesimo possesso sciupato dalla Bitumcalor con iniziativa forzata, si propizia in transizione la tripla di Lenardon per il primo vantaggio in doppia cifra del match, 14-4 (a 4’56’). Buscaglia è costretto al time-out, ma quintetto e gioco trentino non cambiano all’istante, mentre sempre in transizione Musso raccoglie dalla tripla il rimbalzo per servire al volo Gatti. Quindi i cambi non sono più rinviabili in casa bianco-nera, con Pascolo e Spanghero per Pazzi e Negri, mentre tra le fila BPMed subentra Sabbatino a Lenardon in regia. La chiave del match continuano ad essere i rimbalzi e la difesa alternata: con i primi Gatti firma, sempre in transizione, il massimo vantaggio a +14 (18-4 a 3’20”), con la seconda si allontanano ulteriormente gli avversari da canestro, riducendo il loro tasso di duttilità . Intanto continua il black-out ospite, non si cercano le cose semplici, i contatti, e gli errori arrivano persino sui cambi difensivi, le uscite dal blocco:aspetti semplici in cui Trento latita, mentre Napoli continua a tirare da favola con Musso dall’arco per arrotondare a +17, che si riduce a -16 sul libero di Conte nato da un contatto cercato con rabbia su Rizzitiello. Spanghero e Pascolo (che respira senza Iannilli, cambiato da Rotondo) senza timore provano a ridare equilibrio, ma Musso pesca Rotondo, poi sempre dal rimbalzo offensivo fende verticalmente per annullare il parziale degli aquilotti (25-10 a 29”). Negli ultimi secondi di parziale duello in regia tra Spanghero e Guastaferro (entrante su Rizzitiello), mentre come play di complemento agiscono Sabbatino e Forray, ma non si chiude prima dell’ottima tripla di Santarossa sulle finalmente accettabili rotazioni Bitumcalor. Si chiude sul 25-13 al 10′ con Musso assoluto mattatore del ring.

 

Al rientro in campo ingresso per Simone Fiorito, mentre si continua a scommettere su Spanghero in regia; per Napoli invece ritorno di Iannilli sul parquet. Intanto il gioco ospite comincia ad accentrarsi sull’esperienza di Santarossa  (marcato da Rotondo) e le letture di Forray, che però giunto prematuramente al secondo fallo viene cambiato da Conte. Trento rosicchia qualcosina risalendo fino a -8 (25-17 a 8’50” dalla pausa lunga), e una difesa più reattiva,a uomo, crea qualche complicazione alla manovra azzurra,decisamente rallentata dopo il primo quarto a urlo, ma giustamente non variata nelle sue logiche tattiche: lavoro nel pitturato con Iannilli (per fare leva su Pascolo, più veloce nelle transizioni),lotta a rimbalzo, dove comunque l’ex Udine si mostra meno incerto. Bartocci comunque corre ai ripari reinserendo Rizzitiello al posto di Sabbatino, quindi rialzando il quintetto provvisto di due senior, mentre Buscaglia, accorgendosi di un lieve calo di Iannilli, rimette Pazzi. Trento però non cavalca a pieno la possibile inversione di  comunque non produce contro inerzia, anche in virtù della totale abulia dell’asse Forray-Pazzi, quindi inizia a ricileccare dal tiro con parecchie soluzioni contratte, mentre Napoli rifiata e torna ad amministrare partendo sempre dalla difesa aggressiva sui play e senza rinunciare alla varietà offensiva : prima con Rotondo che sfida di mezzo gancio Pascolo, quindi con un gran bel Guastaferro che 3 dall’angolo batte Spanghero per il nuovo +13 (5’16”). Comunque Pascolo davvero impressione, e con un magnifico perno destro, in totale squilibrio, restituisce il torto poco prima ricevuto dal suo co-ruolo siculo, cambiato a sua volta con Simone Gatti. Buscaglia presto si accorge dell’attivismo del nostro playmakerino ex-Ferentino, affidandone la marcatura a Conte quindi allontanato da Lenardon (a cui quindi si abbina Spanghero):la conseguenza però è un’altra tripla del senese ex Massafra , e Napoli sugli scudi di una prestazione ad alta circolazione di palla e fisicità. I trentini rimescolano ancora le carte riproponendo Negri da 3 (a 1’53” la sua prima realizzazione in jumper per il  35-24),e poi, aggiungiamo finalmente, Pazzi si impone in 2+1 da sotto cercando di ritraghettare i suoi in linea di  galleggiamento, ma Napoli a rimbalzo non cede davvero di un millimetro, Iannilli, magari servito più alto, spreca meno al tiro e smista più passaggi ai compagni, e un Musso imperiale colpisce altre due volte con il suo talento. Bernie infatti prima punisce dalla transizione, poi, sbagliato dall’arco, ottiene un rimbalzo inesistente da un Pazzi inconsistente: nuovo +13 (37-24).  Nell’ultimo minuto però torna in auge il leit- motiv dei canestrini di furbizia, e Trento torna a rosicchiare qualche punticino di passivo: prima ad opera di Santarossa, quindi di Forray contro Sabbatino battuto fronte a canestro: nel frattempo Musso si risiede dopo un primo tempo assoluto e leonino cedendo la scena a Guastaferro posto da 2. Siamo sul 37-28 con 20′ da giocare, e un computo rimbalzi impietoso (27 a 11 per i casalinghi),

 

Le ostilità riprendono con gli starting-five sul parquet, Santarossa non parte col piede giusto (subito sostituito con Pascolo), Napoli però, nonostante la resa da sotto, non piazza il colpo di grazia, e c’è meno freschezza nella gestione dei possessi. Nel frattempo dall’altra parte il tiro però inizia ad esserci. E proprio con Pazzi, servito libero dall’arco, la Bitumcalor da seguito al parziale di chisuradel primo tempo riaccalcagnandosi prima a -6, poi a -4 con Negri in un comodo tap-in (37-33 a 7’21” dall’ultima pausa). Non manca molto poi per innescare persino Conte dall’arco, e poi ancora Pazzi, sulla difesa poco lucida di Iannilli,con tre liberi che sugellando la parità a quota 39 (6’10”). Momento giusto affinchè Rizzitiello si svegli dalla distanza, ma anche Forray prova a inserirsi batendo Lenardon in lay-up, mentre Pazzi sembra beneficiare di un vistoso calo atletico di Iannilli, siglando in velocità il primo vantaggio aquilotto del match (42-43 a 4’24”). In campo il nervosismo si taglia col coltello, Iannilli esce per Sabbatino, Musso è più macchinoso e la resa dei play in difesa vacilla. Solo Paolo Rotondo offre qualche certezza con la sua umiltà, il suo impatto offensivo nella selva bianco-nera, e il pubblico ringrazia con un boato degno dei giorni migliori, che ritroviamo con la doppia cifra di Lenardon dall’arco per il nuovo +4 (a 2’45”), riconsolidato una difesa che torna ad essere maschia, anche spregiudicata, anche i play-off sono questo. Trento però ormai si sente col vento in poppa, e non rinuncia all’opportunità data dal rientro con un gioco meno incerto, più spedito e a ritmi più alti,come quell di Pascolo che in taglio frontale si scapicolla per il nuovo -2. Santarossa però arriva al terzo, il bonus si avvicina per la Bitumcalor, contrariamente al saldo di Napoli, che sale verso il limite nei soli secondi conclusivi: eppure il quintetto di Napoli è troppo basso, le occasioni di contatto facile e di rimbalzo sicuro si riducono, e sul piano dell’agilità Forray va a nozze (siglando i liberi a chiusura del quarto), come Pascolo, rifinendo da sotto per il precedente -1. Risultato parziale di 11-25: 48-49 bianco-nera alla vigilia dell’ultimo quarto.

 

Ultimo quarto che inizia con Spanghero da guardia al posto di Negri mantenendo il punto fermo Forray tra le fila trentine, mentre per Napoli ancora Iannilli in panca per un quintetto total senior ad esclusione di Rotondo. Si fa rivedere Rizzitiello in fade-away alto per aprire il parziale, ma la Bitumcalor rimette prepotentemente il naso avanti con Forray in sospensione uscendo dal blocco. Musso prova a rispondere, ma non c’è nè difesa sul play ospite nè la sua verve offensiva, bloccata con efficacia nel secondo tempo dal tandem Negri- Fiorito. Se Pazzi chiude indisturbato dal’arco la tensione aumenta, quindi si impenna con un altra conclusione dalla distanza, stavolta di Spanghero. Si profila un minaccioso -6 con 7’05” da giocare (52-58). Il parziale va fermato dopo un time-out spezza inerzia, e Lenardon dalla rimessa si fa trovare pronto per il -4, ma mancano i pivot e a rimbalzo ora si soffre davvero senza di loro, aggiungendoci un Musso in involuzione: scenario ideale per Pazzi che senza veri rivali in campo, si esprime in tutta la sua duttilità, tirando e penetrando indisturbato per il +8 a 5’29” dalla fine, ritoccato a +9 col libero di Spanghero sul fallo subito. Ora è davvero dura, si è all’angolo: torna quindi in campo Iannilli, forse troppo tardi, forse ancora in tempo, con 4’40” da giocare. Il capitolino ci smentisce prontamente siglando dalla media,  e dando il suo contributo da sotto, ostacolando Pazzi e Pascolo ora meno a proprio agio nei pressi del ferro, dove proprio Gatti si fa sentire in appoggio per il -5 (a 3’43’). Il PalaBarbuto chiama la difesa, ma sui cambi Trento libera Fiorito, e arriva un’altra tripla,quella che Rizzitiello sbaglierà nel possesso successivo. Gli aquilotti ora provano a congelare il risultato con l’esperienza di Santarossa, che dal palleggio chiude per il massimo vantaggio a 2’34” (68-58), quindi stoppa Lenardon nel suo sottomano verso il vuoto. Nonostante tutto, Trento protesta, e fin troppo animatamente; Napoli invece risponde con i fatti: quelli di Musso che sbilanciandosi trovauna tripla disperata, seguito a ruota Gatti che dalla linea di fondo vola sul canestro, e in contropiede ci si ferma al momento giusto dando a Iannilli l’occasione del -5 con 1’16” sul cronometro: svantaggio dimezzato e partita che non vuole proprio finire. E’ bolgia vera ormai a Furogrotta , Trento sente il braccino, e sulla persa Pazzi con frsutrazione ferma Musso, che spreca la tripla del vantaggio chiudendo anzitempo il possesso. Forray perde  palla, resta la possibilità di un pareggio, ma ad 8” uno scarico di Musso per Rizzitiello costeggia la linea laterale è persa e fermando Pazzi, Iannilli commette fallo antisportivo. I liberi dell’ex Perugia sono quelli decisivi, e Trento è artefice di ciò che non doveva accadere per la BPMed: 65-70 sul display del PalaBarbuto,  Napoli troppo “Giano”, Trento al match-point.

 

BPMED NAPOLI-BITUMCALOR TRENTO 65-70
NAPOLI: Sabbatino, Musso 12, Bastone ne, Gatti 15, Iannilli 7, Rotondo 8, Rizzitiello 7, Porfido ne, Guastaferro 3, Lenardon 13. All. Bartocci.
TRENTO: Brandani ne, Pascolo 13, Spanghero 6, Santarossa 9 , Fiorito 3, Pazzi 22, Negri 2, Medizza, Conte, 4 Forray 11. All. Buscaglia.
ARBITRI: Ceratto di Alessandria e Capurro di Reggio Calabria.
NOTE: Parziali 25-13; 37-28; 48-49. Spettatori circa 2800.