Franco Curioni, presidente Assigeco Casalpusterlengo

Franco Curioni, presidente Assigeco Casalpusterlengo

Il presidente rossoblu rivendica l’impegno del club per la crescita dei giovani.

Franco Curioni si gode la bella “vetrina”: «Premio al lavoro dell’Assigeco»

CODOGNO Il raduno dei talenti del 1999 certifica a livello federale la vocazione alla crescita cestistica dei giovani del “Campus”, la vera passione di Franco Curioni, da anni ormai impegnato a valorizzare con ottimi risultati le capacità di tanti “sbarbati”.

«Sono veramente felice di poter ospitare per la prima volta nel nostro impianto un’iniziativa nazionale della Fip come questa che ci permette di vedere all’opera tanti bravi giovani giocatori mettendo anche in risalto le nostre strutture sportive – afferma il patron dell’Assigeco -. Mi fa molto piacere la visita di Enrico Ragnolini, il nostro riferimento in Lombardia, e di Dino Meneghin, un amico, un “grande”, che a mio avviso ha fatto bene come presidente Fip negli ultimi quattro anni portando avanti riforme importanti. Tante critiche verso di lui sono solo strumentali».

Curioni osserva gli allenamenti e, magari, medita di tesserare se non tutti, almeno una parte dei ragazzi convocati.

«Il coach Antonio Bocchino mi ha detto che c’è veramente tanta qualità e talento in questi giovani che, ovviamente, devono maturare dal punto di vista fisico e tecnico – prosegue il “pres” rossoblu -. Questi raduni servono proprio a dare un forte stimolo ai ragazzi, ma anche alle società, per impegnarsi maggiormente nel futuro in chiave azzurra. La Nazionale è il riferimento più importante, non solo nel basket».

L’Assigeco non ha esitato ad aprire il “Campus” alla richiesta della Fip.ucc assigeco 2012

«Siamo orgogliosi di aver ospitato un simile evento che riguarda le giovanili, la vera “mission” della nostra società – sottolinea Curioni -. Le motivazioni non ci mancano da questo punto di vista: abbiamo parecchi talenti da curare che possono diventare il futuro della nostra prima squadra. I ragazzi che vediamo qui raffigurano la vera base del nostro basket: ogni club si deve impegnare per la loro crescita».

Giusto quello che l’Assigeco è tornata a fare con rinnovato entusiasmo dopo il biennio in LegaDue:

«Solo in quel periodo, per oggettivi ragioni di budget, abbiamo ridotto la nostra selezione: non è stato facile e, a posteriori, neppure molto positivo – ricorda il presidente del club lodigiano -. Per quel livello professionistico era chiaro che non ci fosse futuro, era da tappo allo sviluppo dei giovani e degli Italiani. La “riforma Meneghin”, che ricalca quanto avevamo già proposto qualche stagione fa, è rilevante per i giovani e per il futuro dei club e del nostro basket: pungola i dirigenti a investire di più sui talenti “in erba”. Rischio retrocessione? Che importa, ci vuole una visione a lungo termine per crescere».

 

Luca Mallamaci/Il Cittadino di Lodi