Il primo “schiaffo” di campionato, ricevuto a Torino domenica scorsa, non cancella assolutamente il buon ruolino di marcia dell’AcegasAps Trieste in questo inizio di stagione, contrassegnato dai frutti prelibati di un mercato che, benché sia partito in sordina e con tante cessioni a monte (ben 11, tra queste Contento,Raspino,Maiocco e Leo Busca), ha offerto innesti degni di una piazza storica della nostra pallacanestro, optando per una efficace tris con provenienza Omegna (Carra, Ferraro e Zaccariello), corroborando poi  il tutto con la permanenza dell’abile Moruzzi, la potenza da sotto dell’ex Trento Gandini, ma anche la freschezza del 5 classe ’91 Maganza, troppo limitato nella neo-promossa Brescia, così come del 2/3 Daniele Mastrangelo, distintosi a Molfetta nonostante il disastro dei play-out, senza dimenticare il precocissimo play  classe ’93 Michele Ruzzier.
Dunque la sconfitta sul parquet piemontese non ha intaccato la fiducia di fondo nel gruppo di coach Dalmasson, partito come detto alla grande e reduce da una prestazione in chiaroscuro contro la Zerouno, peraltro risolta da quest’ultima solo nel finale: è tempo quindi di riprendere la marcia e, per farlo, niente di meglio che rifugiarsi in un “PalaTrieste” che sinora è rimasto inviolato e che Carra & soci hanno tutta la volontà di mantenerlo tale.
Ma il prossimo avversario dei biancorossi sarà tutt’altro che una squadra materasso, poiché domenica pomeriggio (palla a due alle ore 18) al cospetto dei giuliani si presenterà la BPMed Napoli, team a punteggio pieno in DNA (solamente Omegna ha viaggiato allo stesso passo dei partenopei, con cinque vittorie in altrettanti incontri).

Una partita che assume i connotati del big-match nella sesta giornata di terza serie nazionale, con due formazioni che hanno la seria intenzione di mantenere la vetta nelle rispettive divisioni: l’AcegasAps affronterà degli avversari dannatamente completi in ogni reparto, capaci di fare la voce grossa e di azzannare alla giugulare in qualsiasi lato del campo.
Anche in questo confronto saranno diversi gli “ex” che hanno indossato la casacca biancorossa in tempi recenti: il primo, che ha lasciato decisamente un ottimo ricordo nel cuore dei tifosi triestini, è Simone Lenardon. Il play, nativo di Siena, è stato uno degli artefici della promozione dalla vecchia B2, nonché una delle colonne portanti della squadra per due anni di fila. La sua dipartita a inizio della passata stagione alla volta di Massafra lasciò decisamente un vuoto tra molti sostenitori biancorossi: l’approdo a Napoli ha segnato sicuramente una svolta nella carriera del giocatore, già entrato discretamente bene nel sistema di gioco di coach Maurizio Bartocci.
Sempre in termini di “amarcord”, è Andrea Iannilli il secondo volto noto visto a Trieste in tempi non sospetti: una sola stagione (2005/06) alla corte giuliana per il pivot romano, da sempre giocatore estremamente esplosivo sotto canestro, in grado di intimorire gli avversari con la stazza fisica. Il resto del quintetto titolare è rappresentato dalla talentuosa guardia argentina Bernardo Musso, che tanto male fece all’AcegasAps nella scorsa stagione con un trentello segnato con la maglia di Perugia nella gara di andata;  altro giocatore “scomodo” per le difese altrui è l’ala Nelson Rizzitiello che viaggia costantemente in doppia cifra di punti realizzati, infine il ruolo di “4” è occupato da Simone Gatti (ex  S.Antimo), ala grande con il “vizietto” del tiro pesante. Giovanissima la panchina napoletana, con i vari Rotondo, Sabbatino, Mariani, Guastaferro e Bastone a far rifiatare i titolari.
Con questi presupposti, sarà decisamente una gara dall’alto coefficiente di difficoltà per una Trieste che vuole fare punti nella propria roccaforte ma che non avrà vita facile contro una BPMed lanciatissima.