Tappa numero 21 della stagione finora entusiasmante della BPMed Napoli, ma tappa che, se denota una apparente ovvietà di pronostico sulla carta, va considerata con tutte le credenziali di partita insidiosa, in cui fare i due punti può dare ulteriore serenità in vista del big match di domenica prossima contro Omegna, sulle tavole amiche del PalaBarbuto.

IL CONTESTO PRE-PARTITA

Per riepilogare brevemente la settimana in casa bianco-azzurra, tre i fatti salienti.

Anzitutto l’uscita prematura dal roster di Leonardo Mariani: giocatore voglioso, di carattere e sicuro di sè, mai però entrato nella chimica della squadra, e ai cui problemi di inserimento tecnico-tattico si sono aggiunti i tragici eventi familiari che hanno quasi imposto il rientro in Toscana, tra le fila della Don Bosco Livorno. Ragioni quindi tristi e familiari  quelle che si pongono alla fine di un’occasione che sicuramente meritava più tempo e non certo di interrompersi in questo modo, ma a cui speriamo segua per Leonardo un futuro che sia soprattutto sereno. Per il momento quindi, nonostante l’aggregarsi al gruppo del play 30enne ex Pozzuoli Fabio Di Napoli (ruolo ed età diverse rispetto al partente ex Cecina) ,c’è un tassello sostanzialmente scoperto nel roster nonostante la presenza sostituiva del giovane D’Avino, anche se la società, pur confermandosi vigile, non accantona l’ipotesi di procedere senza interventi ulteriori, lasciando il quadro per come oggi si presenta.

Concentriamoci quindi sul secondo evento: la comunicazione da parte della LNP di un premio di 10mila euro data la messa sotto contratto di ben tre under 21 nel corso del mercato estivo. Uno sforzo che, scelto con coraggio dal DS Antonio Ambrosino, non era previsto dalle prescrizioni federali, ma rivelatosi ottimale visto il contributo dei tasselli scelti in questo lotto, soprattutto con gli ingressi di Guastaferro e di Bastone (veri e propri mini-colpi rispetto alle attese iniziali), e che quindi varrà al neo-sodalizio di Salvatore Calise un compenso che gli verrà corrisposto al termine di una stagione che si spera questo bonus funga da una sorta di ciliegina sulla torta.

In ultimo luogo le reazioni societarie a una non corretta interpretazione delle parole espresse del Presidente Calise sulla questione impiantistica, nel corso della conferenza stampa post-partita di Napoli – Torino: “Per quanto riguarda la vicenda Palabarbuto continuo a ringraziare tutti coloro che lavorano per questa causa (proroga dell’agibilità della struttura fino al 19 febbraio, ndr), ma il problema non è definitivamente risolto. Per noi è molto importante giocare qui e quindi siamo in pressing per non arrivare di nuovo con l’acqua alla gola allo scadere del trentesimo giorno. In ogni caso noi stiamo lavorando a un progetto che presenteremo a breve e che non comprende un palazzone, ma un centro dove anche gli sport minori possano trovare visibilità, e poi un campo centrale.”. Da tali dichiarazioni il quotidiano “Il Mattino” avrebbe estrapolato un sicuro coinvolgimento del main sponsor azzurro BPMed, mai però ufficializzato dagli stessi, e prontamente è giunta la puntualizzazione dagli uffici di Via Vicinale Trencia: ” Io ho parlato a titolo personale e come presidente del Napoli Basketball, come tale confermo questa nostra intenzione, anticipata già da tempo all’Assessore. BPMed è un nostro valoroso, fondamentale partner e certamente ci aiuterà nello studio tecnico e nella ricerca di partner finanziari eventualmente interessati. Insomma ha parlato il presidente del Napoli Basketball e non quello della BPMed, che è un nostro fraterno amico ed al quale non voglio far attribuire dichiarazioni che non ha fatto. Non è un passo indietro, ma una doverosa precisazione, pur comprendendo che le esigenze giornalistiche spesso necessitino di titoli ad effetto”.

Insomma contatti, movimenti, ricerca di interlocutori e idee precise: nulla di certo, ma è apprezzabile la progettualità della società su questo versante così tormentato e delicato del nostro contesto locale.

Gli sviluppi si valuteranno a breve, nel frattempo però la truppa di coach Bartocci, rafforzata dalla vittoria di qualità e maturità contro la Torino dei giocatori-jolly, in cui il terzo quarto di Lenardon e Gatti hanno recitato un ruolo discriminante, si prepara al decimo impegno in trasferta della stagione, con l’obiettivo di centrare il settimo successo lontano da Fuorigrotta, il  terzo consecutivo dopo San Severo e Ruvo di Puglia (la sola Omegna con un record di 9-1 vanta un miglior rendimento), il settimo consecutivo assoluto.

L’AVVERSARIO: CASTELLETTO TICINO

Tra gli azzurri e questo traguardo (molto vicino alla striscia di otto vittorie che aprì la regular season), si frapporrà la SBS Castelletto Ticino, fanalino di coda della Division Nord-Ovest, e reduce da ben quattro sconfitte consecutive, di cui tre maturate con avversarie del proprio mini-raggruppamento (Omegna, Casalpusterlengo e Pavia).

Lasciati De Nicolao e Sandri, ma soprattutto Prelazzi (destinazione Fulgor Paffoni), era ed è una formazione incognita quella che si è ritrovato tra le mani Sandro De Pol, ex-varesino (artefice dello scudetto della stella nel ’99), campione europeo (sempre nel 1999), giunto alla sua prima esperienza da allenatore dopo l’apprendistato veronese prima alla corte di Faina in A Dilettanti, poi di Marcelletti e De Raffaele in Legadue.

Perchè se da un lato potevano confortare il talentuoso estro di Ferrarese e l’esperienza di uomini come Cucinelli,Marmugi,Raminelli e soprattutto Cotani, d’altra parte preoccupavano la panchina tutta da plasmare, ma soprattutto la dubbia consistenza della regia (Iannone/Piazza) e delle guardie (Dri/Appendini): tutti elementi con margini indiscutibili, ma mai brillati per maturità e costanza nella scorsa stagione.

Infatti i piemontesi di coach non stanno vivendo una brillantissima stagione fino a questo momento, segnata soprattutto dall’altalenanza di risultati: appena tre vittorie nelle prime 10, a cui però seguono ben cinque vittorie nelle sei partite consecutive, alcune delle quali strategiche in ottica play-out come quelle contro Firenze (vinta all’ultimo secondo), Santarcangelo e Siena, altre inattese e di assoluto valore come quelle contro Torino e Treviglio (in trasferta).

Quindi la striscia negativa già richiamata, con l’ultima batosta rimediata domenica scorsa al PalaCiotti, preceduta dalla più dura sconfitta nello scontro diretto intra-division con Pavia, che trascinata dalla prestazione totale del nostro ex Maggio, vinse per 73-59 in casa giallo-blu.

Il PalAmico quindi si aspetta che i suoi leoni, feriti a tambur battente, ritrovino la spina d’orsale, considerando l’arrivo a Chieti in terra pavese e la mina vagante Bari in trasferta a Codogno.

Quindi non sarà una partita da sottovalutare quella di domenica: l’avversario ha fame di vincere, e vuole onorare un campo che di tradizione ne sa qualcosina.

CASTELLETTO TICINO: LA STORIA

Da sempre terra di basket, Castelletto ha ospitato per molti anni il Basket Castelletto che dal campionato locale di Promozione a cavallo fra anni ’80 e ’90 è approdato fino alla LegaDue per ben due volte: la prima nel 2004 e la seconda l’anno seguente. Nel 2004 la mancanza del palazzetto in Castelletto e delle necessarie garanzie economiche indussero la dirigenza a cedere il titolo sportivo a Caserta, rilevando quello di B d’Eccellenza da Castenaso. Di quell’anno è anche il cambio di denominazione in Basket Draghi.

La Pallacanestro Lago Maggiore è quindi recente (fondata nel 2007), ma rappresenta la prosecuzione dello stesso Basket Draghi, trasferitasi in quello stesso anno a  Novara, dove si formava il Basket Draghi Novara Ignis, e che all’indomani della stagione ’06-’07 era retrocessa dalla cadetteria  con la sua Aironi, a sua volta erede nel 2003 dalle ceneri del trentennale CS Borgomanero: ricordiamo questa compagine nell’anno della nostra promozione in A1 – 2003 – , ricca di giocatori talentuosi quali Horace Jenkins, Marc Salyers e Damon Thornton, capaci di portare quella matricola terribile al quarto posto in regular season e ai quarti di finale poi persi contro Scafati.

Dopo due stagioni e due salvezze in LegaDue in quel di Castelletto nel nuovo palasport, nel giugno 2007 la dirigenza ha quindi optato per il trasferimento a Novara, rimasta orfana della Cimberio Aironi Basket a causa dell’abbandono del patron Renzo Cimberio dopo uno screzio con l’amministrazione comunale del capoluogo.

Il trasferimento del Basket Draghi arrivò a conclusione di una discussa operazione, dopo ripetute promesse della dirigenza di rimanere nella località natia. Questo trasferimento aprì la strada per l’insediamento di un soggetto nuovissimo, nato dalla collaborazione fra l’amministrazione comunale castellettese, regista dell’operazione per opera dell’allora assessore allo sport Matteo Besozzi (eletto poi sindaco nel 2009);  la società cestistica novarese pre-esistente, di proprietà dello stesso Renzo Cimberio, che fresco di sponsorship a Varese decise di cedere a gratuitamente il titolo sportivo di Serie B d’Eccellenza; la PGS Don Bosco di Borgomanero ed l’ Arona Basket, che si fusero col nuovo soggetto, a cui  Borgomanero contribuì con la propria organizzazione e dirigenza e Castelletto con l’impiantistica e la nomina dell’attuale presidente Gaetano Lombardo.

Per la cronaca il prosieguo della storia novarese non sarà esaltante: immediata retrocessione in A Dilettanti , quindi effimera ripartenza dalla B Dilettanti con la Nuova Pallacanestro Novara, a cui succede, proprio quest’anno, il nuovo esperimento del Novara Basketball Team, che milita in DNC.

 

Tutt’altra storia in casa PLM, dove almeno regnerà un minimo di stabilità, garantita anche dal supporto dell’azienda “Nobili SBS”: infatti la squadra ticinese, ha disputato sin dal suo primo anno di vita la serie A-Dilettanti, categoria dalla quale non è mai scesa.

 

Nel corso suo primo la Nobili SBS si è ben distinta, ottenendo la qualificazione ai play-off (venendo sconfitta da Lumezzane in gara tre).Nel 2008-2009 arriva il settimo posto in stagione regolare, venendo poi eliminata ancora una volta al primo turno dei play-off (da Treviglio). Identico risultato nella stagione successiva, con la squadra eliminata al primo turno play-off dalla Fortitudo Bologna.Dallo scorso anno si rafforza l’impegno della SBS come sponsor principale, e la stagione si conclude con la salvezza ai playout battendo in due partite Potenza.

 

CASTELLETTO TICINO – IL ROSTER

 

La SBS versione 2011-2012, allestita dal GM Geremia Giroldi e dal DS Fabio Creola è sicuramente una squadra con un assortito miscuglio di giovani e esperti,tra cui senz’altro spicca è il temibilissimo Simone Ferrarese, 10° nella categoria punti (14.81), 12° nella categoria assist (2.75) e  8° uomo valutazione del campionato.

 

Ha compiuto 24 anni lo scorso 14 ottobre, ma è dal 2005 che Simone è un fattore importante nella “LegaTre”, grazie alla sua ottima visione di gioco.

 

La sua carriera inizia nelle giovanili del Rosa Basket di Trezzano Rosa (MI) per poi passare per 5 anni all’Olimpia Milano dove nel 2004 ha esordito in Seria A contro la Fortitudo Bologna. Dopo l’esperienza triennale a Treviglio, gioca un anno a Lumezzane (26pt contro l’allora Nobili Castelletto) per poi approdare a Verona nel 2009-2010 alla corte di Pippo Faina e Sandro De Pol. Ora, a Castelletto Ticino, svetta con 15 punti (53% al tiro), 2,7 rimbalzi e 4,4 falli subiti e 2,8 assist in 29,6 minuti di media.

 

Nell’ultima stagione si è diviso tra Trento e Latina con cifre pressoché identiche, (11 punti e 5 assist e 11 punti e 4 assist in circa 30 minuti di impiego) e quest’anno, nonostante le prime sconfitte, in cui è comunque brillato rifilandone ben 29 a Bari (11/16 dal campo), ma anche 18 e 17 rispettivamente proprio contro Casalpusterlengo all’andata e Ferentino, si è poi rivelato decisivo nel poker che aveva rilanciato le quotazioni della SBS, in particolare a Firenze e Treviglio.

 

L’esterno milanese appare dunque come il faro della SBS affidata alla guida tecnica di Sandro De Pol, che alla prima esperienza di capo allenatore ha dato una precisa identità alla propria squadra, soprattutto sotto l’aspetto difensivo.

 

Ferrarese quindi, nonostante l’età, è una volpe della categoria così come il trevigiano Matteo Raminelli (13.1 punti, in 31.2 minuti di media).

 

Ala grande/pivot classe ’83, è uno dei due riconfermati (assieme ad Andrea Piazza, che aveva un biennale) rispetto alla passata stagione: cresciuto cestisticamente nel settore giovanile della pallacanestro Oderzo prima di approdare , nella stagione 2005-06 a Casalpusterlengo, Raminelli disputa un’ottima stagione seguente a Senigallia con cui totalizza 9,9 punti e 6,8 rimbalzi di media a partita, benchè la staione per la compagine marchigiana si chiuda con la retrocessione in B2. Raminelli resta, però, in serie B1 anche nella stagione successiva, firmando con Ozzano prima della chiamata di Jesi che lo fa esordire fra i professionisti in Legadue. La prima stagione lo vede raccogliere 1,9 punti e 1,3 rimbalzi in poco o più di 7′; la seconda, vede una lieve crescita in minuti (11,3), punti (2,6) e rimbalzi (2,3), con un high di 12+5 contro Pistoia.

 

Piedi rapidi e centimetri ben gestiti, è una vera alternativa tattica che fa dell’agilità (2,6 falli subiti) e della determinazione a rimbalzo (7,6 rimbalzi, 9° assoluto) le proprie peculiarità, il che lo rende altro temibile uomo valutazione (15,3, 12° a livello nazionale).

 

Determinazione che poi si realizza anche grazie all’esperienza di Simone Cotani, ex campione d’Italia nel 2005 con la Climamio Bologna, giocatore grosso fisicamente (7,4 rimbalzi + 4,3 falli subiti) e con grande fiuto per le palle recuperate (quasi 2 per uscita): suggestivo potrebbe essere lo scontro diretto con Gatti sul terreno dello stoppate, nella cui classifica Cotani occupa il 14° posto (0,85 a partita).

Soprannominato “Il gladiatore”, è il tipico giocatore emotivo e d’impatto. La sua carriera professionistica inizia nel 1999-2000 a Livorno, quindi nel 2004 passa alla Fortitudo con cui come detto prende parte all’Eurolega e vince lo scudetto. Nel 2005 il suo passaggio a Biella dove rimane fino al 2008 prima di scendere in Legadue nella neo-retrocessa Varese. Classe 1981, 202cm, lo scorso anno ingaggiato da Torino a dicembre, ha chiuso la sua stagione a 10 punti di media catturando 5.2 rimbalzi in 30′ d’impiego. Oggi si presenta da 17° uomo valutazione del campionato, con 12 punti oltre che 1,6 assist con il 47% dal campo: unica pecca, legata anche al suo ruolo, quello delle quasi 3 palle perse ad uscita.

Proseguiamo quindi, nel nostro felice oscillare tra giovani e maturi di livello, con Filiberto Dri: guardia classe ’89, è giocatore di talento dotato di ottimi fondamentali e di un buon arresto e tiro.

Cresciuto nelle giovanili di Udine, all’età di 16 anni fa il suo esordio in serie A a Reggio Calabria, dove segnò anche il suo primo canestro della carriera. Nel 2005 entra nel giro della prima squadra Snaidero e nel 2006/07 calca il palcoscenico internazionale della ULEB/CUP contro lo Strasburgo, segnando 4 punti che lo portano alla convocazione in Nazionale giovanile. Nel 2007/08 gioca a Valenza con cui conquista la promozione in serie B Dilettanti, quindi gioca stagioni importanti con le casacche di Verona (5.8pt in 13.6′) e Rieti, dove lo scorso anno segnava quasi 9 punti di media a partita in 23′ tirando con il 48% da 2 ed il 33% con high score di 18 punti contro Anagni.

In questa stagione il giovane friulano ha segnato 16 punti contro la Bitum Calor, riuscendo a limitare un gran giocatore come Luca Conte: da quel momento ascesa inarrestabile nel suo rendimento, con oltre 18 punti a partita, per medie che ora lo portano a 10,6 punti col 42% da 3 e 3,1 falli subiti, ma che si sono leggermente attenuate negli ultimi due impegni, non a caso fra i più opachi dell’intera SBS.

Al confine fra perimetro e pitturato chiudiamo l’analisi del quintetto trovando poi l’ala Maurizio Cucinelli, già a Treviglio,Matera e Ferentino, ma ai box dalla sfida 4 dicembre scorso persa a Trieste. Classe ’79,  brindisino,  è un veterano della categoria avendo militato in A Dilettanti per ben 6 anni consecutivi ,anche se  nelle ultime due stagioni ha fatto letteralmente disperare le tifoserie di Molfetta e Massafra, andando spesso in doppia cifra, ma latitando in difesa. Con la sua ultima squadra è stato un bomber da 14 punti a partita, 55% da 2, 38% da 3, glaciale ai liberi, 81%. 13esimo nella classifica dei migliori marcatori, mentre quest’anno cifre le sue cifre erano leggermente in calo: solo tre doppie cifre nelle prime 9 , con appena il 38% da 2 , accanto a 4 rimbalzi e un misero bottino di 1,9 falli subiti; lieve risalita poi nei big-match contro Perugia e Torino, in cui ha messo a segno rispettivamente 13 e 15 punti ma un limitatissimo apporto a rimbalzo.

Iniziamo quindi con la panchina, avviciniamoci del tutto a canestro con Luca Marmugi. Ala grande/pivot di Cecina classe ’84, giovanili mensanine, due anni in B Dilettanti nella Banca Marche Ancona (con cui sfiora la promozione in A Dilettanti), e poi 2009/2010 alla Libertas Basket Foggia in B Dilettanti, dove si contraddistingue per le buone percentuali dalla lunga distanza, la sua presenza di per sè non ha destato grandi entusiasmi in estate (ancora buon tiro da tre e niente di più nella scorsa stagione a Pavia 4 punti e 2 rimbalzi in 14 minuti).

Ma poi giù il cappello, fatti i conti sul campo: 3 doppie cifre nelle prime 8, 50% da 2 e 39% dall’arco accanto ad appena 1,7 falli commessi in 18′. Giocatore quindi apparentmente innocuo, ma di sostanza nello scacchiere di coach De Pol, dimostrandolo anche nell’ultima vittoria casalinga contro Treviglio (7+3 rimbalzi), così come nell’impegno di domenica scorsa ad Anagni, risultato comunque vano (8 punti, 3 rimbalzi e 2 falli subiti).

Il roster quindi si chiude con altri tre giovanissimi: Andrea Piazza, riconfermato classe ’89 e che lo scorso anno, reduce dalle cifre iperboliche di Pordenone in DNB, fu sottoscritto con un triennale (oggi le sue cifre parlano di una stagione ancora anonima rispetto ai 4 punti in 15′ lo scorso anno), e Armando Iannone. Play-guardia classe ’90, e altro prospetto di grande interesse, è stato acquistato l’anno scorso da Veroli che dopo un anno di panchina ha preferito mandarlo in B1. Miglior under in B due anni fa con la Stella Azzurra, non sta deludendo del tutto le attese di coach De Pol, che soprattutto nella vittoria di Matera ha potuto apprezzare tutte le sue qualità (22 punti con 8/13 dal campo, 4 rimbalzi, 4 falli subiti e 6 assist), meno viste invece contro Trento e Latina, e invece più lampanti contro Perugia, Torino e Trieste, soprattutto dall’arco.

La squadra piemontese, che abbiamo brevmente presentato, proviene quindi da partite molto altalenanti, ma il passato è passato, e non va dimenticato.

Fattore infatti molto importante nell’economia della sfida sarà la capacità della BPMed di impedire l’ottima distribuzione offensiva degli avversari: ben 6 giocatori su 12 sono in doppia cifra di media nell’ambito dei punti,sintomo che la squadra quando vuole gira bene e sa coinvolgere tutti i giocatori negli schemi offensivi, spesso perimetrali. Grandi percentuali poi dai liberi per Marmugi e Iannone (intorno al 90%), mentre il top scorer è il solito Ferrarese,che si guadagna anche un buon 54% al tiro dal campo. Attenzione poi a Cotani e Raminelli da sotto, costituendo i pilastri di una formazione da ottimo rendimento nella copertura sotto le plance (31 a partita),e che insieme agli 80 punti di media segnati, rendono Castelletto un’avversaria per nulla facile da sfidare.

Napoli dovrà sfruttare le numerose palle perse per partita dai gialloblu,migliorando la propria difesa contro un attacco che magari cercherà i bassi ritmi e la pazienza per linee esterne, ma che anche a difesa schierata saprà colpire con decisione. C’è poi da ricordare che Castelletto è squadra fortissima anche in difesa, lasciando come detto poco spazio sotto canestro,quindi importanti saranno le mani di Gatti,Rizzitiello e Musso, con quest’ultimo che dovrà limitare le sue penetrazioni centrali per non cozzare contro la difesa avversaria. Sicuramente domenica ci sarà per Napoli una ghiotta occasione per ritrovare slancio colpendo per giunta un Castelletto forse fragile dal punto di vista morale,soprattutto dopo la sconfitta con Pavia, ma mai doma.