ucc assigeco 2012Il play rossoblu, originario di Siena, sente particolarmente la sfida di domenica. «Con Firenze non è solo importante: non si può proprio perdere»

 

CODOGNO Da buon senese sente l’adrenalina scorrere più rapidamente nelle vene non appena avverte il nome di Firenze. Per Tommaso Marino, cresciuto all’ombra della Torre del Mangia, la sfida dell’Assigeco contro i gigliati della Brandini Claag di coach Riccardo Paolini di domenica al “Campus” ha un sapore particolare, diverso dal solito. «Beh, la rivalità fra città non si discute: in Toscana siamo campanilisti come pochi – ride il 26enne play rossoblu -. Dal punto di vista cestistico invece il confronto veramente sentito per chi, come me, è cresciuto nel vivaio della Montepaschi è più con Livorno che ha una tradizione differente da Firenze. In ogni caso è capitato più volte di giocare contro i fiorentini a livello giovanile. Ci tengo quindi parecchio a fare bella figura».

Oltre all’immagine all’Assigeco cercano di dare pure una sistemata alla classifica. Firenze è appaiata ai 14 punti dei lodigiani: il risultato di domenica, come già quello di Chieti (e nell’ultima occasione non è andata bene), può valere doppio. «La partita con Firenze non è solo importante: non si può proprio perdere – sottolinea Marino -. Non ci sono grandi margini di scelta, dobbiamo dare il massimo».

Pur presentandosi con lo strascico di una striscia di quattro sconfitte Firenze rappresenta un duro ostacolo per l’Assigeco. «È una buona squadra, senza dubbio, aggressiva e capace di mettere tanta pressione – continua l’esterno toscano -. Noi però prima che degli avversari dobbiamo preoccuparci di superare le barriere che ci “autocreiamo”. È fondamentale giocare seguendo le regole e facendo bene le cose che sappiamo fare: solo così possiamo dire la nostra».

In effetti l’Assigeco non brilla per continuità di rendimento. «Da questo punto di vista manchiamo, non tanto nell’arco di tre settimane ma anche di cinque minuti nella stessa partita – confida Marino -. Domenica scorsa a Chieti abbiamo dato l’ennesima dimostrazione alternando tratti di bel basket, durante i quali abbiamo dimostrato di poter vincere, a momenti “a luci rosse” pagati molto cari. Serve stare attenti anche ai particolari».

A Tommaso Marino di Chieti rimane l’aiuto per il progetto “Slums Dunk”. «Hanno organizzato un torneo fra ragazzi dandoci un aiuto a pubblicizzare le nostre idee – il play Assigeco è impegnato nell’organizzazione con Michele Carrea e Bruno Cerella -. Con Bruno mi incontro anche a Varese: quest’anno andremo in Zambia oltre che in Kenya, c’è tanto da fare».

Nel frattempo il settore agonistico della Fip certifica la nuova formula della Dna ridotta a 18 squadre a seguito della rinuncia di Rieti e dell’esclusione di Bologna. Le prime quattro della regular season si giocano ai play off, al meglio delle cinque gare, la promozione alla LegaDue Gold. Le classificate dal quinto al decimo posto accedono alla LegaDue Silver insieme alle tre perdenti i play off e alle quattro vincenti i play out (al meglio delle cinque gare) ai quali accedono le classificate dall’undicesimo al diciottesimo posto. Le quattro perdenti i play out retrocedono in Dnb

 

Luca Mallamaci/Il Cittadino di Lodi