CASTELLANZA (VA) – Non c’erano pronostici chiusi, non c’erano favorite e nessun esito era scontato, ma sul parquet di Castellanza il risultato è sconcertante ma anche storico, a seconda dei punti di vista.

 

Sconcertante per la BPMed Napoli, che tornata finalmente al completo dopo alcune settimane, è però mancata in tutte le sue armi tipiche: dal tiro da tre (1/18 – percentuale che ricorda una certa Climamio – Carpisa dei play-off scudetto 2006), alla predilezione della transizione (spesso naufragata in palle perse), dalla tenuta a rimbalzo (molto poco capitalizzata in azione offensiva), fino all’intensità difensiva, con grandi pecche sui piccoli piemontesi (Portannese, Giusto e Parente nello specifico).

 

Storico invece per la ZeroUno Torino, che,senza il totem Masper, esibendo la miglior pallacanestro della sua stagione, e avventandosi letteralmente su questa prima semifinale di Coppa Italia DNA, si fa un baffo della mini-crisi vissuta in campionato, e proprio grazie ad uno dei possibili assenti della vigilia (Francesco Conti), torna quella squadra vigorosa già vista contro Omegna, e fa sua l’impresa, superando i partenopei con il punteggio di 77-53, attendendo la vincente di Omegna e Trento nella finale di domani sera alle ore 21.00.

 

IL COMMENTO

 

Il risultato si è certamente dispiegato per come è nel secondo tempo, con una partita sostanzialmente decisa dopo l’affievolirsi del’unico tentativo di recupero azzurro, avvenuto a metà del secondo quarto. Nello stesso tempo questi due numeri riflettono una notevole disparità dei valori espressi, una disparità che, va sottolineato, è maturata soprattutto nell’atteggiamento iniziale, nell’approccio al match:disorientato, spaesato, privo di riferimenti per la NB; deciso, convinto, motivato quello della PMS, che confermando l’ottima marcatura su Musso (ad opera di un Portannese totale e un Parente ispiratissimo in regia), e mostrando da subito  un gioco sprizzante, vivace e veloce, ha messo Napoli all’angolo, senza scampo e senza vere soluzioni alternative, con Rizzitiello fuori dopo pochi minuti per una botta alla schiena e un Gatti abulico e poco presente,

 

Un piccolo rimpianto per gli azzurri di Maurizio Bartocci è forse il non aver supportato abbastanza a livello tattico offensivo le uniche serate davvero percepibili su questo parquet a livello individuale, e cioè quelle di Andrea Iannilli e Paolo Rotondo, che invece in difesa non hanno controllato la grande bidimensionalità del n.8 giallo-blu, in letterale serata di grazia. Fontecchio, impegnato nei minuti che hanno contato per scavare il divario, non ha affatto sfigurato, mentre Defant è stato forse unico giocatore piemontese in ombra nonostante un tabellino infarcito.

 

Ciononostante non ci posso essere ombre per una prestazione che dell’incredibile, col 52% dal campo, 15 assist (6 di Parente, il doppio della BPMed), un 103 di valutazione che lancia decisamente le quotazioni della compagine di Faina verso una finale meritata e in cui, quale che sia l’avversario, non ci saranno previsioni possibili, ancora una volta.

 

Quanto a Napoli, questa sconfitta costituirà di certo un utile viatico in vista di battaglie play-off che non si preannunciano da tappeto rosso: importanti saranno quindi i confronti con Treviglio, Casalpusterlengo e Trento, per ritrovare quegli stimoli già in parte dispersi contro San Severo.

 

LA CRONACA

 

Le formazioni in campo per questo prima semifinale non sono prive di defezioni, anche se quelle indubbiamente più incisive colpiscono la ZeroUno, sostenuta da una folta rappresentanza dei Rude Boys, e in campo con un’inedita divisa bianco-azzurra con inserti rossi,

 

Napoli infatti, pur essendo priva dalla presenza sempre essenziale e vitale dei gruppi organizzati (che hanno deciso di disertare l’evento, considerandone la portata esclusivamente vacua e commerciale) ,  si ritroverà comunque in campo con il solo Porfido ai box (out in settimana per problemi alla spalla sinistra), e con un Iannilli del tutto recuperato da quell’infortunio alla schiena che lo ha allontanato dal parquet nelle ultime tre-quattro settimane.

 

La compagine di Faina dovrà invece fare a meno di Cristiano Masper : per nulla insignificante il suo infortunio alla schiena, ma soprattutto troppo importante la corsa ai play-off per rischiare il pilastro del reparto lunghi dei giallo-blu, che potrà comunque sorreggersi uno stoico Conte a mezzo servizio, e che dovrà necessariamente avvalersi l’ingresso anticipato in quintetto del più integro Fontecchio, accanto a Parente, Portannese e Tassinari.

 

D’altra parte in casa BPMed quintetto abituale e senza variazioni, con Lenardon, Musso, Rizzitiello, Gatti e il succitato Iannilli.

 

Già nel primo possesso napoletano Parente si francobolla a Musso (oggetto di raddoppi costanti), provando a replicare il successo difensivo del primo confronto, mentre in attacco la circolazione per linee esterne premia da subito la ZeroUno con la prima tripla di Conti. Napoli cerca nei primi scampoli di lavorare con un gioco più interno, fatto di azioni in post di Iannilli con scarichi oppure e penetrazioni in mismatch, ma le lusinghe del perimetro nelle giuste situazioni invogliano a tirare, anche se non con le percentuali che ci si aspettano. Torino,che guida decisamente i ritmi del match con un gioco rapido, si affida invece costantemente alla verve di Portannese, che sia dall’arco sia in penetrazione porta al primo allungo, complici anche le distrazioni di Musso, comunque apprezzabile per il suo spirito di iniziativa in attacco. Inoltre a rimbalzo c’è poca convinazione fra le fila azzurre, mentre Conti e Giadini fanno valere versatilità dentro-fuori ed esperienza rispetto alla scarsa reattività difensiva di Rizzitiello e Iannilli: il punteggio che ne consegue è impietoso (2-18 a 5’06”).  La BPMed prova a reagire con l’ingresso di Sabbatino con Lenardon che, prima posizionato da due, viene a breve cambiato da Guastaferro ,mentre la PMS,che a livello difensivo non esita a rischiare raddoppiando e triplicando su Musso e Iannilli,  propone il dopio playmaking alternato Giusto – Parente per sedare i ritmi: il primo si fa vedere con qualche guizzo efficace in penetrazione, mentre sull’altro versante il solo Iannilli si fa vedere con un paio di appoggi di potenza. I rapporti di forza però non cambiano, e la frustrazione di coach Bartocci viene sanzionata con un tecnico capitalizzato da Portannese con due liberi. Il quarto, in conclusione, lascia un filo di speranza per gli equilibri del match con la tripla in transizione di Musso, decretando un pesante +14 in favore della ZeroUno (10-24).

 

Confronto under sotto le plance in apertura di secondo quarto, con l’ingresso di Rotondo per Napoli e Defant per Torino,che a sua volta cambia Parente con il jolly Giadini, mentre la marcatura su Musso resta nelle mani di Portannese, fino ad ora riuscito in questo compito.

Proprio il cinque siculo della BPMed sfrutta l’inesperienza di Defant fa suo il canestro di apertura del secondo parziale, mentre Torino punta ancora sulla velocità di Giusto e la duttilità di Conti e del già citato Giadini, senza però rinunciare all’esplosività di Portannese. Sono però i lunghi a sorreggere Napoli, mantenendola in linea di galleggiamento grazie anche a un ring di confronto che adesso è divenuto il pitturato (19-30 a 5’18” dalla pausa lunga). Faina quindi riporta subito fisicità in quintetto con Parente e Tassinari, che sfrutta proprio un improbabile assist del suo compagno per la tripla del ritrovato +14, mentre Napoli, cercando di rafforzare il coinvolgimento dei lunghi (Rotondo e Gatti che rimpiazza Iannilli), inserisce Sabbatino, anche per provare a pressare maggiormente Parente in fase di avvio possesso. Il piccolo ex Livorno e Bologna non patisce però la marcatura del mensanino di formazione, e Torino, ripreso il comando delle operazioni, sembra aver anestetizzato il match grazie al trio che lo stesso Parente compone con Giadini e Tassinari, spina d’orsale di un gioco che, senza impiegare a lungo Portannese (solo 13′ di gioco per lui), è al momento gestionale, amministrativo, implacabile e molto concreto (20-37 a 1’16”).  Il punteggio si smuove negli ultimi secondi con un gioco a due Tassinari-Giadini che ci porta a un 20-39 poco passibile di commenti.

 

Nel terzo quarto gli auspici per Napoli non sono dei più favorevoli, e Torino reinnesta quella marcia da fiume in piena che le ha permesso di governare da subito le ostilità, mangiandosi a morsi questo match: Iannilli,che in attacco rappresenta l’unica vera linfa di punti, è però difensivamente spaccato rispetto a Conti che sanziona due volte dall’arco e poi in transizione, seguendo all’appoggio precedente di Fontecchio,  mentre Musso,che prova a costruirsi iniziative in mismatch, non riesce proprio a ferire, diversamente da Guastaferro, che sulla recuperata piazza il jumper del -21 (6’49” all’ultima pausa). La partita non si smuove: Napoli, pur trovando nel gioco da sotto i pochi punti che arricchiscono il suo gramo tabellino , sparacchia invece spesso da tre e con poca costruzione, confermando l’incredibile digiuno già vissuto nel terzo quarto (0/10 complessivo); la ZeroUno invece conferma il predominio d’area con un distrubuzione perfettamente omogenea a rimbalzo, Portannese è una scheggia a tutto campo, ma soprattutto non c’è una vera difesa che si contrapponga realmente a questo strapotere dai contorni assoluti che resta saldo fino alla chiusura del parziale, che termina col punteggio di 36-63.

Per l’ultimo quarto , in cui Bartocci va lodato per come continui a spronare i suoi, si cerca di accentrare il gioco su Guastaferro e Rotondo, ritirando Gatti e Musso fino a fine match, ma i risultati sono piuttosto estemporanei , mentre Torino, sostanzialmente paga della sua prova senza smacchi, realizza col solo Fontecchio in avvicinamento nei primi 3′ (37-65 a 6’59”),e nei minuti seguenti conferma l’eccelsa serata al tiro con Giusto e Tassinari, al cospetto di una Napoli che offre la ribalta anche a Bastone e D’Avino verso la chiusura di ostilità quest’oggi quanto mai apparenti (51-77  con 1’01”), e concluse da Rotondo con un appoggio amaro sul 53-77.

 

BPMED NAPOLI-ZEROUNO TORINO 53-77
NAPOLI: Sabbatino, Musso 5, Bastone 2, Gatti 4, Iannilli 13, Rotondo 18, Rizzitiello 2, D’Avino, Guastaferro 5, Lenardon 4. All. Bartocci.
TORINO: Parente, Tassinari 14, Conti 13, Fontecchio 6, Portannese 18, Masper ne, Defant 10, Giusto 11, Fiore 1, Giadini 4. All. Faina.
ARBITRI: Noce di Latina e Attard di Priolo Gargallo (Siracusa).
NOTE: Parziali 10-24, 20-39, 36-63. Uscito per falli Fontecchio.