Gli azzurri si candidano a un ruolo di protagonisti anche nella seconda fase (Foto Savino Paolella 2013)

Gli azzurri si candidano a un ruolo di protagonisti anche nella seconda fase (Foto Savino Paolella 2013)

Russia e Turchia lasciano mestamente la Bonifika arena di Capodistria in una fresca serata estiva, al termine di una partita inutile ai fini della classifica, con le squadre  entrambe eliminate già dalla penultima giornata del girone D. I pullman imboccano il vialone di fronte all’arena in direzione degli alberghi, che poche ore prima era invaso da tifosi finlandesi ebbri di gioia ed entusiasmo per la straordinaria vittoria ai danni della Grecia. Unica squadra imbattuta di tutto l’Europeo  quell’Italia falcidiata dalle assenze che tanto ha titubato nei tornei di preparazione e ritrovatasi a indossare il sempre efficace vestito della Cenerentola cestistica.

Tra le magnifiche 12 ammesse alla seconda fase dell’Europeo in Slovenia troviamo squadre come Belgio, Ucraina, Finlandia, mentre alcune delle big come appunto Turchia e Russia, delle protagoniste storiche come Germania, Israele o la sorpresa del 2011 Macedonia, lasciano dopo le prime 3 partite.  Possiamo quindi affermare che questa prima fase sta delineando un Eurobasket 2013 dove gli  equilibri prestabiliti vengono soverchiati in maniera forte, rumorosa ed inequivocabile, aprendo spazio a potenziali scenari ai limiti della fantascienza. Un esempio?  Ci sono concrete possibilità, alla luce di quanto mostrato sul campo e dei punti portati in dote dalla prima fase, di vedere tra le prime 8 d’Europa una tra Ucraina e Finlandia, se non entrambe.

Coach Mike Fratello allenatore di una delle sorprese come l'Ucraina (foto fibaeurope.com)

Coach Mike Fratello allenatore di una delle sorprese come l’Ucraina (foto fibaeurope.com)

Partendo da questi dati di fatto incontrovertibili risulta più interessante indagare i motivi di questo equilibrio sorprendente, che rende il compito degli scommettitori e degli analisti tecnici più che proibitivo nel cercare di predire i potenziali risultati della competizione. Prima di tutto i grandi assenti (Nowitzki, Pau Gasol, Navarro, Pekovic, Udrih, Lorbek Kirilienko, Mozgov, Noah, Gallinari, Bargnani, Teodosic, per citare i più noti) che hanno indebolito sensibilmente le potenziali grandi favorite alla vittoria finale, propiziando l’emergere di collettivi più scafati e rodati come quello finlandese, o la valorizzazione della solidità e della psicologia del gruppo, come nel caso degli azzurri. In secondo luogo la diluizione del talento, specie nell’area balcanica, che ha da un lato spezzato l’egemonia del blocco Jugoslavo e dall’altro generato nuove potenziali mine vaganti come la Macedonia, la Bosnia Herzegovina o il Montenegro. Infine la crescita dei movimenti emergenti, come quello del nord Europa o quello di alcune delle Ex repubbliche sovietiche, come Ucraina e Lettonia, bacini di talenti fisico-tecnici insospettabili, che hanno inevitabilmente ridotto il gap con le nazioni aventi una tradizione storica e consolidata. Un esempio pratico riguarda la Svezia, con ben 3 prospetti della generazione tra il ’93 ed il ’96 a vestire le maglie del Barcellona (Eriksson, Spires, Hakanson), due giocatori NBA come Jerebko e Taylor e diversi talenti da Eurolega, come per esempio Viktor Gaddefors.

Questo Eurobasket 2013 ricorda per certi aspetti l’ultimo campionato di Serie A, dove una lega depauperata di grandi nomi ha visto una delle annate più spettacolari ed equilibrate del decennio, con l’emergere di nuovi giovani leoni azzurri e non, da lanciare nei più importanti palcoscenici internazionali. Lo spettacolo ha prettamente un carattere tecnico, ma a volte anche la connotazione emotiva, derivante dall’equilibrio e da partite serrate ed imprevedibili può sopperire alle eventuali mancanze di qualità tecniche del gioco e dei suoi protagonisti.  In un contesto così complesso e di difficile delineazione, un gruppo solido mentalmente e unito come quello azzurro potrebbe davvero raggiungere vette che fino a poche settimane fa sembravano del tutto impronosticabili. Sicuramente ci aspetta una seconda fase alla Stozice arena di Lubiana carica di adrenalina e di imprevedibilità.