La Nazionale Azzurra ha lasciato Capodistria dopo una settimana indimenticabile. E non solo per i risultati ottenuti (l’Italia è l’unica squadra imbattuta tra le 24 partecipanti all’Europeo), ma perché ha lasciato il segno in Istria: numerose sono state le iniziative che hanno coinvolto gli Azzurri, a cominciare dall’accoglienza, il 2 settembre scorso, da parte della Comunità italiana di Capodistria. La squadra al completo è stata salutata dal presidente della Comunità Autogestita della Nazionalità Italiana di Capodistria Fulvio Richter, dal presidente della CAN costiera Alberto Scheriani e dal Console generale d’Italia a Capodistria Maria Cristina Antonelli. Il team director dell’Italia Claudio Silvestri ha ringraziato per la calorosa accoglienza ed ha auspicato un forte sostegno da parte della nazionalità italiana all’impegno della Nazionale alla Bonifika Arena. E così è stato: numerosissimi i tifosi italiani affluiti a Capodistria nelle 5 partite del girone D disputate della formazione di Pianigiani. Sabato, contro la Finlandia, non era rimasto un solo tagliando e diversi nostri connazionali sono dovuti rimanere fuori.

L’organizzazione locale si è rivelata impeccabile, con tante iniziative come le gite turistiche per i giornalisti, coordinate da Ylenia Loredan dell’agenzia turistica di Capodistria. E a proposito di giornalisti, il clou è stato raggiunto durante la serata di venerdì (giorno di riposo del girone D): presso l’Armeria dell’Università del Litorale, nella centralissima piazza Tito a Capodistria, è andato in scena un incontro-dibattito con quattro personaggi pittoreschi che hanno scritto la storia del basket e della televisione: Dino Meneghin, Peter Vilfan, Dan Peterson e Sergio Tavčar. Un incontro riuscitissimo, in cui si è parlato dei tempi d’oro del basket italiano e jugoslavo, organizzato dal Forum italo-sloveno, a cui ha assistito un folto pubblico con tanta gente in piedi ad ascoltare da fuori i numerosi aneddoti a raffica saltati fuori da parte dei 4 personaggi sopra citati.

Le 6 formazioni del girone D sono partite chi per Lubiana (Italia, Finlandia e Grecia), chi per casa (Svezia, Turchia e Russia): a Capodistria rimane il ricordo di questi bellissimi sei giorni di basket e non solo in cui i colori italiani e finlandesi (la tifoseria più colorata e più numerosa) l’hanno fatta da padrone.