Italia-Turchia 90-75

Nicolò Melli, dominante nel primo tempo (foto A. Bignami 2013)

Nicolò Melli, dominante nel primo tempo (foto A. Bignami 2013)

CAPODISTRIA – Chi avrebbe detto che dopo due gare l’Italia sarebbe stata a punteggio pieno, con uno scarto totale di 22 punti rifilati a Russia e Turchia, alzi la mano. Forse non l’avrebbe detto nemmeno Simone Pianigiani che però, anche contro i colossi del mostro sacro Boscia Tanjevic, riesce a mettere in campo una Nazionale battagliera, concentrata e – perchè no – spettacolare (lo dimostrano i 90 punti segnati) dando una sonora lezione ad una Turchia quasi totalmente priva di mordente e ora sull’orlo del precipizio in ottica passaggio del turno. Protagonisti assoluti Aradori e Gentile, dopo il gran primo tempo di Melli, ma anche Belinelli convince nuovamente nonostante qualche giustificabile esagerazione.

QUINTETTI
Italia:
Cinciarini-Belinelli-Aradori-Datome-Cusin
Turchia: Cetin-Guler-Turkoglu-Gonlum-Asik

A differenza dell’esordio l’Italia inizia un po’ fredda, e Cusin non fa in tempo ad accendere il pubblico con una schiacciata su bell’assist di Belinelli che gli viene fischiato un discutibile secondo fallo, costringendo Pianigiani a buttare subito nella mischia Nicolò Melli. La sostituzione non preventivata, però, finisce per cambiare la storia del primo tempo: l’ala dell’Olimpia entra subito in ritmo con una bella giocata offensiva, e da quel momento non la smette di inanellare belle giocate, pur con qualche amnesia difensiva sul volpone Gonlum, fino alla fine del primo tempo, tra schiacciate, tap-in e canestri mancini. La Turchia vive e muore delle episodiche giocate di Cetin e Preldzic e delle rare combinazioni a beneficio dei lunghi (evidente il loro strapotere fisico quando riescono a ricevere palla nei pressi del canestro), ma nonostante qualche passaggio a vuoto azzurro non riesce ad assumere il controllo della gara.

Il finale del primo quarto è da sogno, con le triple di Gentile e Belinelli per il 22-19 e il pubblico a intonare il calcistico “popopopo”, ma l’inizio della seconda frazione non è da meno e il nostro vantaggio tocca il +9 con un bel canestro in sospensione di Vitali. Un paio di triple turche non scalfiscono le poche ma salde sicurezze italiane, e con le riserve subito in partita il vantaggio raggiunge la doppia cifra a 3′ dall’intervallo. Con Datome ancora a secco, Melli continua il suo show e, con il doveroso zampino di Beli a fine quarto, l’Italia va al riposo in crescendo con un rassicurante +10 (44-34).

Pietro Aradori, terzo quarto da record (foto A. Bignami 2013)

Pietro Aradori, terzo quarto da record (foto A. Bignami 2013)

Nel terzo quarto ci si aspetta il risveglio di Datome, ma quest’Italia sa sempre sorprendere ed ecco emergere un portentoso Aradori, che fa registrare forse il miglior quarto della sua carriera: con Cusin costretto alla panchina da altri due falli evitabili, la Turchia si accorge di essere molto più grossa e prova a rimanere in partita puntando forte sulle doti di Asik nel pitturato, ma la guardia di Cantù è inarrestabile e, tra soluzioni inventate e tiri creati dai compagni, ne mette 17 nel quarto con 7/7 al tiro, propiziando la fuga decisiva. Il finale di quarto, poi, è ancora una volta di marca nostrana, con splendida tripla di Gentile sulla sirena, e il 74-57 del 30′ ha le sembianze di una sentenza.

E infatti non ci vuole molto, nell’ultimo quarto, per capire che per i ragazzi di Tanjevic, disorientati e sfiduciati, non ci sarà scampo: un Gentile con la faccia giusta raccoglie il testimone di Aradori e, con 10 punti negli ultimi 10′, respinge al mittente ogni tentativo di rimonta ospite (tale era di fatto la Turchia nella bolgia tricolore della Bonifika Arena). Gli Azzurri continuano a lottare in difesa, anche chi – come Datome – in attacco non trova proprio il ritmo giusto, e le tardive invenzioni di Turkoglu hanno solo il sapore di ciò che sarebbe potuto essere, per i turchi, e che probabilmente non sarà, vista la loro più che probabile eliminazione al primo turno. A chiudere, nel tripudio generale, sono proprio Gentile e Aradori, MVP a furor di popolo, anche se, come nella sfida contro la Russia, è davvero difficile trovare un giocatore azzurro che non meriti un plauso per ogni goccia di sudore spesa sul campo.

Domani una meritata pausa per Belinelli e compagni, poi sarà il turno della Finlandia, in quello che assume sorprendentemente i contorni di uno spareggio per il secondo (o chissà, forse il primo) posto nel girone, Grecia permettendo. A 10 anni di distanza, lo spirito delle medaglie del 2003-2004 non appare così lontano.

MVP: anche questa sera risulta estremamente difficile scegliere un chiaro MVP, in una prestazione di squadra andata molto oltre le nude statistiche, ma è impossibile non premiare il terzo quarto da urlo di Pietro Aradori, 23 punti totali di cui 17 da “Mano Santa” tra il 20′ e il 30′.

 

Il tabellino

Italia-Turchia 90-75 (22-19, 22-14, 30-23,16-18)
Italia: Aradori* 23 (5/5, 4/5), Gentile 20 (5/8, 3/5), Rosselli ne, Vitali 5 (1/2, 1/1), Poeta 2 (1/1), Melli 14 (7/12), Belinelli* 17 (3/8, 2/3), Diener 2 (1/2, 0/1), Cusin* 2 (1/2), Datome* (0/3, 0/3), Magro ne, Cinciarini* 5 (1/4, 1/1). All: Pianigiani. Ass: Dalmonte, Fioretti
Turchia: Balbay 3 (0/1, 1/1), Preldzic 9 (4/7, 0/1), Guler*3 (0/1, 1/1), Batuk ne, Ilyasova 11 (4/6, 1/4), Erden 4 (1/3), Cetin* 11(3/5 da tre), Savas ne, Gonlum* 7 (2/5), Arslan 3 (1/4 da tre), Asik* 12 (4/4), Turkoglu* 12 (1/5, 2/2). All: Tanjevic. Ass: Erdogan, Ugurata

Arbitri: Zurapovic (Bih), Kokainis (Let), Geller (Bel)

Tiri da due Ita 25/47, Tur 16/32; tiri da tre Ita 11/19, Tur 9/18; tiri liberi Ita 7/11, Tur 16/28. Rimbalzi Ita 29 (10 Melli), Tur 34 (8 Preldzic). Assist Ita 11 (4 Diener), Tur 16 (4 Preldzic, Arslan, Turkoglu).
Usciti 5 falli: Cusin (Ita),

Note
Spettatori: 3500

La classifica del gruppo D
Finlandia 4 (2/0)
Italia 4 (2/0)
Grecia 2 (1/0)*
Turchia 2 (0/2)
Svezia 2 (0/2)
Russia 2 (0/1)*
*una gara in meno