SLOVENIA – USA 76-119 (22-29; 20-20; 22-37; 12-33)

fonte FIBA.com

Serata difficile per Goran Dragic, contro la difesa american (fonte FIBA.com)

Gli Stati Uniti impiegano poco più di due quarti per scrollarsi di dosso una Slovenia comunque orgogliosa e mai doma, ma alla fine raggiungono da pronostico le semifinali della FIBA World Cup 2014. E’ il solito Team USA, che fatica non poco a trovare il canestro a difesa schierata, ma che quando alza l’intensità difensiva e produce palle recuperate, riuscendo ad accendere i motori in transizione, risolve la maggior parte dei suoi problemi, producendo un secondo tempo da 70 punti che spinge gli americani agilmente verso la sfida con la Lituania.

La forza degli Stati Uniti è anche e soprattutto nella panchina lunghissima che permette a Coach-K di pescare un Derrick Rose, voglioso di lasciare finalmente un segno che chiude con 12 punti con il 60% dal campo e 5 assist, e un  Klay Thompson top-scorer da 20 punti con 4/8 nella specialità della casa, il tiro da 3. Sono loro nel primo tempo a dare la scossa alla gara, insieme ad un Faried da 12 punti e 7 rimbalzi ed un DeMarcus Cousins che alza subito il volume su tutti i 28 metri, e ribaltando con un eloquente 15-4 la buona partenza della Slovenia, che con un Lorbek da 7 punti in 3 minuti guida fino al 8-4.

Nonostante l’intensità difensiva americana si alzi, la squadra di Zdovc non abbassa la testa e resta nel match grazie soprattutto ad una migliore scelta dei tiri, che le permettono di produrre un primo tempo da 70% da 2, contro il complessivo 36% degli americani, che pagano tanto l’avvio negativo di Curry ma soprattutto un Harden che passa il primo tempo a litigare con i ferri del Palau St.Jordi, andando negli spogliatoi con un eloquente 0/8. E tutto questo pur senza il miglior Goran Dragic (13 punti, ma con 13 tiri e 4 palle perse), che stasera ha forse sentito troppo la pressione di confrontarsi con giocatori che affronta quotidianamente durante la stagione, mentre decisamente meglio il fratello Zoran, la cui fiammata a fine primo tempo permette alla Slovenia di arrampicarsi fino al -7, che diventa anche -5 in apertura di terzo quarto.  Qui di fatto si chiude la gara, perchè si iscrivono al match anche Irving e Curry, mentre Antony Davis lascia negli spogliatoi la brutta copia che aveva giocato il primo tempo e inizia a dominare il pitturato, su entrambe le metà del campo. Inoltre gli USA entrano in campo nella ripresa con un atteggiamento difensivo ancora più aggressivo, forzando palle perse a ripetizione che alimentano la transizione e permettono anche ad Harden di entrare nella partita. La Slovenia non vede più il canestro e fatica anche a costruire tiri, mentre gli Stati Uniti alzano improvvisamente le percentuali, chiudendo con il 50% dal campo ed un eloquente 6/9 da 3 nella ripresa. Quasi senza accorgersene si passa dal 49-58 al 54-74 a meno di 3′ dall’ultimo intervallo, che sa chiaramente di condanna per la Slovenia. L’ultimo quarto è pura accademia, con gli americani che giocano fino in fondo, regalando anche scampoli di gloria a Pluumlee, e dilagano fino al 76-119 finale.

fontr FIBA.com

Sempre ottimo l’impatto di DeMarcus Cousins con la partita (fonte FIBA.com)

La Slovenia lascia la Spagna comunque a testa alta, con una squadra forse più debole di quella di Eurobasket Zdovc è riuscito a portare i suoi tra i primi 8 del mondo, con la recriminazione dell’ultimo quarto contro la Lituania che ha spinto i fratelli Dragic tra le braccia degli USA. Per gli americani continua la marcia di avvicinamento alla sfida con la Spagna e giorno dopo giorno i segnali positivi aumentano, a dimostrazione che forse questo gruppo, partito un pò in sordina e con tanti dubbi, sta lentamente trovando la sua fisionomia.

SLO: G.Dragic 13, Lorbek 12, Z.Dragic 11. Rim 38 (Balazic, Lorbek 6); Ass 12 (G.Dragic 4)

USA: Thompson 20, Faried 14, Harden 14. Rim 54 (Davis 11), Ass 21 (Rose 5)


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