nba logoEastern Conference-Western Conference 163-155

Il primo All Star Game dell’era post David Stern, il primo dell’era Adam Silver, si chiude con la vittoria della Eastern Conference che porta a casa la gara con il punteggio di 163-155. Il premio di MVP va a Kyrie Irving (31 punti e 14 assist). Vediamo la cronaca:

Primo quarto da 86 punti totali, tanto per gradire, nell’All Star Game 2014 di New Orleans. La Eastern Conference parte bene piazzando un parziale di 11-2 griffato LeBron che permette alla squadra di Frank Vogel di condurre per 12′. La Western Conference non resta a guardare e, imbeccata da un Chris Paul che deve difendere il titolo di MVP vinto lo scorso anno, si riporta sotto con relativa tranquillità. In un amen, Blake Griffin  è a quota 14 e neanche a dirlo sono tutte schiacciate. Bene anche Durant, che ha preso la partita sul serio. Dall’altra parte, l’est decide di difendere per qualche possesso e il risultato è un LeBron James che, volando da una parte all’altra del campo, non permette a Curry, Paul e Harden di servire alley oop ai compagni. Da segnalare tra il primo e il secondo quarto, il doveroso tributo fatto dai giocatori in campo a Bill Russell, fresco ottantenne e leggenda tra le leggende NBA.

E’ il momento dei secondi quintetti. Mentre il punteggio arriva ai 130 totali (62 est-72 ovest), Anthony Davis fa gli onori di casa e si fa notare sotto i tabelloni. Per le seconde linee dell’ovest, bene DeMar Derozan, che ha preso nel verso giusto la partita delle stelle. La schiacciata di LeBron sul 71-81 ricorda a tutti chi è il Re mentre l’ennesimo time out della serata, ovviamente necessario per motivi televisivi, ricorda a tutti, sempre che ce ne fosse bisogno, che l’entertainment occupa un posto di primissimo piano in questa lega. Steph Curry si sblocca dall’arco sul 71-84 ma è LeBron James a mandare le squadre negli spogliatoi sul 76-89, il punteggio più alto nella storia dei primi due quarti dell’All Star Game.

Inizia il terzo quarto e si aprono le praterie. Se prima si difendeva poco, in apertura di seconda metà di gara si tira qualsiasi cosa passi tra le mani. Durant tocca quota 30 punti con l’ennesima tripla della serata mentre, dall’altra parte, Carmelo risponde prontamente dall’arco per cercare di tenere l’est in partita, così da regalarci una partita nei minuti finali (101-117). Vogel rimette in campo il primo quintetto che, guidato dal solito LeBron, cerca di riportarsi sotto complice anche un calo di intensità dei “rossi”. Vogel chiama timeout e “invita” caldamente i suoi a provare a giocare qualche possesso difensivo. Le parole del coach di Indiana sembrano trovare il fondo della retina nelle orecchie dei suoi giocatori che impostano qualche difesa come si deve e chiudono il terzo quarto sul punteggio di 123-126.

Il quarto periodo ci regala una partita. Come da programma, si gioca punto a punto. Carmelo Anthony ricuce lo svantaggio con la settima tripla della sua partita (140-140). Schiacciata di Noah, schiacciata di Griffin e Scott Brooks decide di chiamare time out, un po’ per dare respiro ai suoi, un po’ per necessità televisive (142-145). Si torna in campo e LeBron lascia andar via il secondo assist per Noah nel giro di un paio di minuti che riporta l’est a un solo punto di distanza. Kyrie Irving prende il centro del palcoscenico a Est e si candida seriamente per il premio di MVP di serata: lo dimostra mettendo la tripla che vale il nuovo vantaggio per le Eastern Conference quando mancano 2 minuti alla fine della gara. Durant non vuole lasciar andare via la partita e segna la tripla per il 153-155, il vantaggio temporaneo a ovest e il 38° punto personale. George rimette avanti l’est dalla lunetta. Durant butta il possesso alle ortiche mentre Carmelo Anthony sfrutta bene i secondi a disposizione e segna la bomba che vale il +4. LeBron segna il canestro che vale la partita.

La Eastern Conference vince l’All Star Game 2014 per 163-155. I numeri del foglio statistiche sono incredibili: 242 tiri totali dal campo, 135 canestri segnati, 100 tiri da tre tentati, 88 assist combinati tra le due squadre.


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