Derrick Rose nel corso della conferenza (foto Paolo Lonati 2013)

Derrick Rose nel corso della conferenza (foto Paolo Lonati 2013)

Grande folla ed entusiasmo anche per la seconda giornata milanese del D Rose Tour, organizzato da Adidas, che toccherà anche altre città europee. Derrick Rose, stella dei Chicago Bulls e MVP della regular season NBA nel 2011, ha incontrato alcuni selezionati giornalisti in un’intima conferenza stampa che ha avuto luogo all’interno del rinnovato FootLocker Store in Corso Vittorio Emanuele a Milano. Rose sta preparando il rientro nel prossimo campionato dopo che un grave infortunio lo ha costretto a saltare a piè pari l’ultima stagione, che ha visto i suoi Bulls ancora protagonisti, ma stoppati nelle semifinali di conference dai Miami Heat poi riconfermatisi campioni. Ne abbiamo approfittato per fare due chiacchiere con la point-guard americana.

Derrick, nella stagione 1985-1986 Michael Jordan – giocatore a cui ti paragonano nella Windy City – ha approfittato di un grave infortunio per migliorare il tiro dai sei metri. In questo periodo hai preso la stessa decisione? E inoltre vorresti migliorare alcuni fondamentali per esser ancora più completo?
Il paragone con MJ non mi si addice ancora anche se ne sono onorato. Dopo esser completamente guarito ho focalizzato la mia preparazione al miglioramento del tiro dalla media e lunga distanza. Ho bisogno di esser ancora più preciso per esser un protagonista
della NBA.

Marco Belinelli rappresenta uno degli italiani approdati ormai da qualche anno nella NBA. E’ cresciuto molto come gli altri colleghi azzurri. Ora ha deciso di trasferirsi ai San Antonio Spurs, vice campioni del mondo. Cosa pensi della sua scelta, come possa influire sui Bulls?
Marco deve esser ringraziato per quello che ha dato ai Bulls in questa stagione e la capacità di integrarsi nel gruppo è stata determinante. Il suo contributo è stato importante al raggiungimento del risultato della squadra. La sua scelta è rispettabile, alla fine la NBA è anche business ed ognuno prende la decisione migliore per la propria carriera. I Bulls ripartiranno con maggiore forza e motivazione. E’ questo il segreto che ci ha permesso di raggiungere determinati risultati nelle ultime stagioni. Gli italiani nella NBA stanno crescendo e oggi stanno dimostrando anche un particolare talento.

L'entusiasmo dei tifosi fuori dal FootLocker Store (foto Paolo Lonati 2013)

L’entusiasmo dei tifosi fuori dal FootLocker Store (foto Paolo Lonati 2013)

Sono molti i giocatori che hanno una relazione intensa con la musica. Che rapporto hai con essa anche in relazione alla preparazione pre-partita?
La musica è sempre stata importante per me e in alcuni momenti mi carica ed in altri momenti mi rilassa. Tutto dipende dalla musica e dal proprio interprete. La ascolto prima del match per trovare concentrazione e rivedere il piano gara.

Molte aziende per migliorare le scarpe e le prestazioni, chiedono la consulenza proprio ai giocatori. Come preferisci che sia sviluppata una calzatura per esaltare il tuo talento?
Alcune volte contribuiamo a dare dei dettagli e consigli su come vorremmo che una scarpa reagisse per sostenere i nostri movimenti. Tutto sommato è sempre uno strumento di gioco. A me interessa che dia sostegno alla caviglia essendo un playmaker con particolare dedizione alla penetrazione.

E’ stato presentato recentemente il tuo nuovo brand. Ci spieghi il significato?
Il brand rappresenta la mia famiglia. E’ una rosa, come il mio stesso nome. E’ stilizzata ed ha al centro il numero 1, quello che indosso, ma che ricorda mia madre, persona molto importante per me e figura centrale della mia famiglia. La rosa poi ha dei petali che si riferiscono ai miei fratelli.