Dal nostro corrispondente

Brooklyn Nets-Washington Wizard 95-78

Barclays Center, la nuovissima arena di Brooklyn

Barclays Center, la nuovissima arena di Brooklyn

BROOKLYN, NY – Nel 1898 la città di Brooklyn è stata annessa a quella di New York. Per la legge forse ma non per i suoi abitanti che vogliono mantenere la propria identità. Ecco perché la seconda squadra della Big Apple non si chiama New York Nets ma prende il nome del più popoloso distretto di questa metropoli ed ecco il motivo per cui conta già numerosi sostenitori: se i Knicks rappresentano Manhattan i Nets sono lo spirito dell’altra sponda dell’East River.

Benvenuti al Barclays Center, il più moderno fra i palazzetti della NBA, la nuova casa degli ex franchigia del New Jersey, che stasera ospita i Washington Wizards.

Nella Eastern Conference le prime otto posizioni sono già virtualmente assegnate, restano solo da stabilire gli accoppiamenti per i playoff che inizieranno il prossimo 20 aprile. Per questo Washington, che al momento è terzultima non può avere le stesse motivazioni dei padroni di casa che vincendo consoliderebbero il loro quarto posto aumentando il distacco che li separa da quegli Hawks che andranno ad affrontare proprio domani nella trasferta di Atlanta.

È la noche latina e lo speaker, dopo aver salutato l’ancor poco numeroso pubblico al grido di “Hola Brooklyn”, introduce gli starting five, in lingua spagnola.

Deron Williams, record NBA con 9 triple in un tempo

Deron Williams, record NBA con 9 triple in un tempo

Terminati tutti i convenevoli del caso finalmente si inizia a giocare e la partita ha da subito un unico padrone: Deron Williams. L’ex playmaker di Utah nei primi cinque minuti mette a segno sei triple su altrettanti tentativi costringendo coach Wittman a chiamare time out sul punteggio di 24–2. Saranno nove, alla fine del primo tempo, i canestri di D Will dalla lunga distanza che stabiliscono il nuovo record della lega.

Il piano di coach Carlesimo sembra chiaro: chiudere il prima possibile la pratica Wizards per poi concentrarsi sulla più importante ed impegnativa sfida in Georgia. L’ampio margine acquisito gli da infatti modo di compiere una profonda rotazione per cui la parte finale del primo quarto ed i primi sette minuti del secondo vengono giocati da cinque giocatori inizialmente seduti in panchina.

Ma il pubblico pretende di vedere all’opera il suo idolo perché, in una partita senza storia, l’obbiettivo è puntare ad una prestazione da 50 punti. All’intervallo lungo sono già 33, tanti quanti ne ha segnati tutta Washington (59-33).

Anche se manca un mese e mezzo sembra la più classica delle sfide di fine stagione: per tutto il primo tempo il divario fra le due squadre non scende mai sotto i 20 punti, con il solo John Wall a provare a scuotere i suoi.

La speranza di tutti, per i restanti ventiquattro minuti, è che P.J. Carlesimo lasci in campo il più possibile la sua star. E lo fa. I primi quattro punti del secondo tempo sono infatti del numero 8 che però poi, inspiegabilmente, interrompe la sua personale produzione offensiva interessandosi esclusivamente a distribuire assist ai compagni. Sul +22 a metà del terzo quarto l’ex vice di Avery Johnson toglie tutti i suoi titolari. Ed il resto della partita scorre via veloce, tra un timido tentativo di Washington di ridurre lo scarto e la voglia dei panchinari dei Nets di giocarsi al meglio questa possibilità.

Interessante, anche se eticamente discutibile, la tattica di Washington di iniziare, con sei minuti sul tabellone, a fare fallo sistematico su Evans per costringerlo ai tiri liberi: non proprio il pezzo forte del suo repertorio. Viaggi alla lunetta sempre accompagnati dall’incitamento del pubblico che diventano veri e proprio boati nei rari casi in cui il tiro va a bersaglio.

John Wall, l'unico a salvarsi dei suoi

John Wall, l’unico a salvarsi dei suoi

Per la squadra di casa, oltre al monumentale primo tempo dell’ex play del Besiktas (chiuderà con 42 punti), va segnalata l’ennesima, mostruosa, prestazione sotto canestro di Reggie Evans che, nei 32 minuti giocati, raccoglie 24 rimbalzi. Nei Wizards oltre al già nominato Wall solo Nene merita una citazione.

“Quando ho visto Willams iniziare segnando a raffica ero contento ed incredulo — dichiara P.J. Carlesimo in conferenza stampa — ma andare al primo miniriposo con più di 20 punti di margine significa che abbiamo fatto un buon lavoro ed è questo a rendermi davvero felice”.

Non era certo l’avversario più probante per Brooklyn che comunque ha ottenuto il massimo risultato con il minimo sforzo. Ma si sa domani è un altro giorno che per i Nets significa un’altra partita.

 

Brooklyn Nets: D. Williams 42, B. Lopez 11, R. Evans 11. Rim (61): R. Evans 24. Ass (14): D. Williams 5, G. Wallace 5.

Washington Wizard: J. Wall 16, Nene 11. Rim (44): E. Okafor 9, K. Seraphin 7. Ass (18): A.J. Price 4, J. Wall 3.


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