Dal nostro corrispondente

New York Knicks-Charlotte Bobcats 97-102

Kemba Walker, protagonista dei suoi Bobcats nella vittoria sui Knicks

Kemba Walker, protagonista dei suoi Bobcats nella vittoria sui Knicks

La Grande Mela oggi elegge il suo nuovo sindaco. Dopo dodici anni di amministrazione Bloomberg i newyorkesi sono chiamati al voto per decidere chi li guiderà per (almeno) i prossimi quattro. E magari, proprio dopo aver adempiuto al loro diritto/dovere, 19.812 dei sette milioni aventi diritto se ne andranno a vedere la partita dei Knicks.

Benvenuti al Madison Square Garden, l’arena più famosa del mondo dove, a due giorni dall’imbarazzante prestazione contro Minnesota, i Knickerbockers si ripresentano davanti al pubblico di casa con lo scopo di dimenticare in fretta la sconfitta di domenica e zittire i buuuu che l’altra sera hanno fatto da colonna sonora a gran parte della partita.

Gli avversari di oggi sono i Charlotte Bobcats che sulla carta non dovrebbero rappresentare un ostacolo insormontabile (anche e soprattutto per la grave assenza di Al Jefferson) ma che, due settimane fa, hanno battuto i newyorkesi proprio su questo parquet nell’ultima gara di preseason.

Come annunciato da coach Woody il nostro Bargnani rimane in quintetto a far coppia con Tyson Chandler. Sotto canestro, per la squadra di proprietà di MJ, c’è quel Bismack Byombo che nel precedente stagionale ha agguantato ben 20 rimbalzi.

LA PARTITA – I padroni di casa iniziano bene con Felton che ruba la palla ad Henderson e la consegna nelle sapienti mani di Carmelo Anthony che, con un fadeaway, mette a segno i due punti che danno ai Knicks il primo ed unico vantaggio di tutta la partita. Già perché il newyorkese del Bronx Kemba Walker, che a fine serata, cifre alla mano, sarà l’eroe in casa Bobcats, da via ad un parziale di 9-2 che spaventa il Garden ancora memore della batosta contro Love e compagni.

Tyson Chandler, infortunatosi al ginocchio nel primo quarto (Foto Associated Press)

Tyson Chandler, infortunatosi al ginocchio nel primo quarto

A rianimare gli entusiasmi arriva la rimonta firmata dalla coppia Chandler-Shumpert che riporta la squadra ad un punto dagli ospiti sul 15-16. Ma è un fuoco di paglia perché a metà del primo quarto si fa male Chandler (per lui sospetta distorsione del ginocchio con possibile interessamento dei legamenti, se ne saprà di più nella mattinata di mercoledì) e New York perde il baluardo della difesa (così lo ha definito Bargnani nella locker room a fine gara).

E se le cose già andavano male, ora iniziano ad andare peggio. I Knicks non ci sono proprio: lenti e poco reattivi in difesa, imprecisi in attacco, danno la possibilità al già nominato Walker, a Michael Kidd-Gilchrist e a Jeff Taylor di fare il bello e cattivo tempo e di chiudere il primo tempo tutti in doppia cifra.

In casa blu-arancio, oltre al solito numero sette, è il solo Metta World Peace, dopo la già buona prestazione di domenica, a tenere a galla i suoi.

Il secondo tempo inizia con Walker che, facendo impazzire la difesa di New York, segna il suo diciannovesimo e ventesimo punto regalando agli ospiti il +13.

A questo punto coach Woodson decide di risolvere i problemi levando Bargnani per mettere Stoudemire nel ruolo di centro reso vacante dall’infortunio di Chandler. Un solo piccolo problema: quello visto stasera è probabilmente di peggior Stat della sua carriera. Quasi incapace di saltare, sempre in ritardo e pure nervoso è la controfigura di quel meraviglioso giocatore che appena tre anni fa contese per molti mesi il titolo di MVP a Rose. Non è certo colpa sua, è evidentemente in clamoroso ritardo di preparazione (durante tutta la preseason ha svolto solamente due allenamenti) e forse sarebbe il caso di dargli il tempo di rimettersi alla pari visto che, tra l’altro, in questa stagione, è il newyorkese più pagato con ben ventun milioni e settecento mila dollari (duecento mila più di Carmelo).

Ma nonostante questo Titanic, i padroni di casa per un pelo non la rimettono in piedi. In un irreale Garden praticamente deserto, con i tifosi più interessati ad arrivare a casa dieci minuti prima che a rimanere e sostenere la propria squadra, New York è sotto di 3 punti a quindici secondi dalla fine e Shumpert si presenta sulla linea della carità con due liberi a disposizione. Sbaglia il primo e mette il secondo ma così rende praticamente impossibile la rimonta ed i Knicks perdono ancora.

Mike Woodson, la sua panchina è già a rischio? (AP Photo/Jessica Hill)

Mike Woodson, la sua panchina è già a rischio?

IL DOPO PARTITA In sala stampa un visibilmente deluso Mike Woodson da (ancora) la colpa alla fase difensiva ricordando ai suoi giocatori che nelle partite sarebbe più opportuno iniziare a difendere già nel primo tempo e non solo dopo l’intervallo. Woodson che, secondo i soliti ben informati, sarebbe già in discussione. Fossimo in Italia ci si inizierebbe a chiedere se riuscirà ad arrivare a mangiare il panettone.

I PROSSIMI APPUNTAMENTI – I Knicks renderanno la visita a Charlotte nella serata di venerdì per poi, all’ora di pranzo di domenica, ricevere i San Antonio Spurs in un MSG che spera di poter vedere in campo Tyson Chandler oltre alle belle e, perché no anche brave, Knicks City Dancers, alle quali il buon Dolan, dall’inizio della stagione, non ha ancora permesso di ballare… mah.

 

New York Knicks: C. Anthony 32, M. World Peace 18. Rim (33): M. World Peace 6, R. Felton 6. Ass (12): R. Felton 2.

Charlotte Bobcats: K. Walker 25, G. Henderson 18. Rim (51): G. Henderson 8. Ass (17): K. Walker 6.