Marvin Williams, Al Jefferson e Paul Millsap (AP Photo/Rick Bowmer)

Per 23 anni, a Utah, all’inizio di una stagione NBA c’era la costante di Jerry Sloan alla guida dei Jazz. La scorsa annata ha segnato così un momento storico per la formazione di Salt Lake City: per la prima volta ai nastri di partenza di una nuova regular season, l’Hall of Famer Sloan mancava all’appello. Un nuovo ciclo per Utah, avviato di fatto già due anni fa con la partenza di Deron Williams e che tutt’oggi è in corso ma tarda a decollare. Infatti l’ultimo campionato ha portato un ottavo posto nel ranking della Western Conference, con un record positivo di 36W e 30L, che vuol dire sì ultima posizione disponibile per accedere ai playoffs ma anche squadra troppo debole per sperare di fare strada nella post season (e inesorabile sconfitta 4-0 con San Antonio). Si riparte da qui, ben consci che quest’anno sarà fondamentale per la ricostruzione, in quanto quasi tutto il roster è in scadenza di contratto l’estate prossima e quindi si potrà valutare ogni elemento e decidere su chi si vorrà puntare per il futuro.

Maurice Williams (AP Photo/Rick Bowmer)

Roster
Il parco giocatori base è rimasto quasi completamente invariato rispetto al campionato scorso. La modifica più rilevante è stata la trade che ha portato in quel di Utah Marvin Williams, in cambio di Devin Harris. Scambio preventivato, visto che per gran parte della scorsa stagione sono circolate voci di una dirigenza poco convinta a proseguire il rapporto con la point-guard finita ad Atlanta. Una buona mossa se letta in tal senso, dato che possono fare comodo i servigi di un elemento polivalente come Williams, che principalmente gioca da ala piccola ma che, all’occorrenza, quando servirà giocare con un quintetto piccolo e veloce, può tranquillamente giocare da numero 4. La lacuna playmaker è stata coperta con l’arrivo di Maurice Williams, portatore di palla votato maggiormente alla realizzazione che alla circolazione, ma reduce da una grande stagione in California. Anche l’altro esterno arrivato dai Clippers, Randy Foye, presenta predisposizioni abbastanza simili e quindi permane una certa carenza nel roster di autentici costruttori di gioco. Coach Tyrone Corbin dovrà essere bravo a far rendere comunque al meglio il suo backcourt – che non avrà più un elemento prezioso come CJ Miles, andato a Cleveland, né un Josh Howard troppo condizionato dagli infortuni a cui non è stato rinnovato il contratto – che in ogni caso dovrà creare molti giochi per i lunghi. Paul Millsap e Al Jefferson infatti saranno ancora il vero punto di forza della franchigia, ma sono entrambi in scadenza quindi non è escluso il sacrificio di uno dei due in corso d’opera, specie se continueranno a crescere i più giovani Kanter e Favors. Per completare lo starting five ci sarà il giovane Gordon Hayward ad agire come shooting guard, con Randy Foye pronto a dargli respiro o giocargli al fianco facendolo scivolare nello spot di numero 3. Oltre a lui però la panchina nel settore esterni non offre moltissimo se non la 55ª scelta di quest’anno, Kevin Murphy, e Jeremy Evans, maggiormente famoso per la vittoria schiacciando con due palloni nello “Slam Dunk Contest” all’ultimo All-Star Weekend che per quanto fatto nelle partite ufficiali.

Gordon Hayward (AP Photo/George Nikitin)

Prospettive
Quello che si profila all’orizzonte è un ennesimo anno di transizione, l’ultimo prima della scrematura. Infatti ben 12 giocatori, inclusi coloro che hanno come clausola la team option, hanno il contratto in scadenza a fine stagione e dunque le prossime 82 gare serviranno ai Jazz per capire chi tenere in rosa. Inoltre sarà un altro anno per poter far crescere e migliorare i giovani presenti in roster, soprattutto le due potenziali stelle del team: Kanter e Favors. I passi avanti dei due decideranno anche con tutta probabilità soprattutto il destino di Al Jefferson, che ha il salario più alto della squadra, e difficilmente abbasserà le pretese dai 15 milioni che il suo contratto ad oggi richiama. Facile ipotizzare una sua dipartita qualora i due dimostrassero il loro valore.

Pronostico
Tarda scelta alla lotteria o uscita al primo turno di playoff.

Francesco Cerbone