Marco Belinelli a Napoli

Marco Belinelli a Napoli

In un torrido pomeriggio napoletano Marco Belinelli, guardia appena ingaggiata dai San Antonio Spurs, si è concesso ai giornalisti presenti sul lungomare in occasione della tappa napoletana dell’NBA 3X Tour.

Belinelli è reduce da una stagione in chiaroscuro ai Chicago Bulls dove coach Tom Thibodeau inizialmente lo vedeva poco perché non gradiva la sua fase difensiva. Con il passare delle settimane però Marco ha saputo conquistarsi fiducia e minuti, diventando un elemento importante durante i playoff, fase clou della stagione. Il contributo di Belinelli è stato determinante nella serie contro Brooklyn e lo ha fatto diventare il primo giocatore italiano a superare il primo turno di playoffs. La corsa si è fermata in semifinale di conference contro Miami, poi riconfermatasi campione.

La prima domanda è sull’Europeo, sul possibile forfait di Hackett.

“Dispiacerebbe una sua assenza, ma sarebbe una cosa normale se volesse fermarsi per recuperare al meglio fisicamente”.

Che consigli daresti a Datome che arriva per la prima volta nel mondo NBA (ha firmato con i Detroit Pistons)?

“Detroit è una squadra in costruzione, Gigi avrà le sue possibilità, ma dovrà lavorare molto in palestra per migliorare fisicamente. Sicuramente ci saranno momenti difficili, ma non deve mollare perché alla fine i risultati arrivano”

Che idea ti stai facendo del mercato NBA?

“Al momento Brooklyn sembra non avere rivali. Negli ultimi anni le squadre dell’Ovest sono sempre state più forti di quelle dell’Est, soprattutto nella regular season. I playoffs sono un discorso a parte, lì può succedere di tutto”

Preferiresti essere un protagonista negli Spurs anche senza la vittoria dell’anello o potrebbe bastarti vincere il titolo con un ridotto minutaggio?

“Ho scelto San Antonio per vincere, avevo altre offerte economicamente migliori e che probabilmente mi avrebbero permesso di giocare di più. Quando sono arrivato a Chicago ho capito giocare in squadre forti ti permette di far crescere la mentalità vincente, per questo ho scelto gli Spurs”

Avrai compagni come Ginobili, Duncan e Parker. Che effetto ti fa?

“Con Manu ho già giocato ai tempi della Virtus, credo che mi troverò bene con loro. Sono una squadra abituata a vincere che cerca sempre la vittoria e poi Popovich è uno dei migliori allenatori al mondo, di sicuro mi aiuterà a migliorare come è accaduto nell’ultima stagione a Chicago”

Hai detto che è la tua prima volta a Napoli, hai avuto modo di andare un po’ in giro?

“No, non sono riuscito a vedere molto a parte una passeggiata sul lungomare. Spero di andare a fare un giro prima della fine del weekend”.

Vai via da Chicago con quali sensazioni e cosa rimarrà nei tuoi ricordi?

“L’anno con i Bulls è stato fondamentale per la mia crescita. Sono un club storico, hanno una super organizzazione. I ricordi sono tanti, ma forse quelli che resteranno saranno i canestri vincenti”

Cosa ti manca del basket europeo e segui il campionato italiano?

“Del basket europeo onestamente non mi manca nulla, del campionato italiano non sono tanto aggiornato, ma so che il livello è decisamente basso”.

L’intervista finisce qui, Belinelli deve seguire il rigido programma degli organizzatori, anche in questo si vede il suo essere un giocatore dell’NBA.

Avremmo voluto raccontargli un episodio accaduto 7 anni fa. Si giocava la semifinale scudetto tra Bologna e Napoli, in cui i toni divennero accesi anche per una frase detta a caldo da Marco dopo gara due (“a Napoli abbiamo rischiato la vita”). Non servirono le scuse, i tifosi napoletani si sentirono offesi e aspettavano Belinelli in occasione della gara 4 per poterlo fischiare. Il sottoscritto, che era nel sottopassaggio del vecchio Palabarbuto, incontra Stefano Mancinelli che esce per andare a fare il riscaldamento. La sua domanda è: “Com’è l’atmosfera lì fuori?”. Chiara, eloquente come la risposta di chi scrive: “Mancio, stanno aspettando Marco”. Le parole convincono Mancinelli a ritornare, con un “Ok ho capito grazie”, all’interno degli spogliatoi.

Altri tempi, ora Marco gioca per vincere il titolo NBA mentre Napoli prova l’ennesima ripartenza nel basket italiano.