Momento molto complicato per i Memphis Grizzlies, che per la prima volta dalla stagione 2009-10 saranno fuori dai playoff e con molti problemi da risolvere. La stagione attuale era partita con le aspettative di “sempre”, quelle di entrare tranquillamente nelle prime otto a Ovest, date da un duo ormai collaudato, Gasol e Conley, e tanti giocatori pronti a fare la propria parte come Tyreke Evans Chandler Parsons e un contorno di altri prospetti interessanti come Andrew Harrison e il rookie Dillon Brooks. La partenza della stagione è stata tutto sommato buona con 7 vittorie nelle prime undici partite, ma da quel momento in poi la stagione dei Grizzlies è letteralmente andata in pezzi.

L’infortunio di Conley ha complicato tutto. Gia nella passata stagione la point-guard aveva saltato molte partite, ma in questa ha dovuto dire stop definitivamente e tornerà addirittura il prossimo anno. Dopo vari comunicati e notizie, il 28 Gennaio scoro è arrivata l’ufficialità dell’assenza fino al termine della stagione per Conley a causa di un problema al tallone sinistro che lo costringerà poi ad essere operato. Il giocatore era comunque già fuori da parecchio tempo e complessivamente ha giocato 12 partite. Chiaro è che l’assenza di un giocatore come lui, non è una tegola ma un macigno in casa Grizzlies perché manca la sua leadership, i suoi punti (17 di media la scorsa stagione) e il suo contratto da 120 milioni di Dollari in 5 anni non ti permette di avere grande spazio di movimento per sostituirlo. Oltre a lui anche Chandler Parson da quando è arrivato in  Tennesee non ha mai praticamente giocato. Preso nell’estate del 2016 per dare più peso all’attacco con la sua capacità di tirare da tre punti e allargare il campo, in modo da alleggerire Gasol e Conley di una parte del peso offensivo che era tutto sulle loro spalle. Era ed è rimasto perché Parsons ha giocato 34 partite la scorsa stagione con 6.2 punti di media e 27 fino ad ora in quella attuale con 8.6 punti a gara. Mai stato veramente protagonista con problemi fisici pesanti al ginocchio destro continui ed attualmente ancora fuori per lo stesso ginocchio che non vuole proprio riprendersi al 100%.

Marc Gasol alla luce di tutto questo è rimasto “solo” in mezzo ad un gruppo di giovani. Da quando è a Memphis, Gasol ha sempre giocato la post-season a parte le prime due stagioni (2008/09 e 2009/10) e la dirigenza con le mosse sul mercato ha sempre dimostrato di voler mantenere la squadra competitiva. Gli infortuni e tanta sfortuna hanno reso  Memphis una squadra di bassa classifica con un record attuale di 18 vittorie e 42 sconfitte e in piena corsa per essere la peggior squadra della lega. Una situazione a cui il talento spagnolo non era abituato e che non si aspettava. Nei giorni scorsi ha parlato della sua frustrazione ai microfoni di Commercial Appeal: “qui non dobbiamo parlare di chi gioca bene, di sviluppare i giocatori questa è la NBA non la G-League. Per lo sviluppo dei ragazzi abbiamo già una squadra e una lega apposita dove farlo“. Parole molto dure, che rispecchiano quello che è il roster di Memphis, imbottito di giovani e prospetti da sviluppare che secondo Gasol però dovrebbero essere pensieri da G-League e non da NBA. Forse parole troppo dure, derivanti da una situazione inaspettata. Va detto però che la dirigenza dei Grizzlies ha mandato un messaggio allo spagnolo e a tutta la squadra chiudendo ogni tipo di rumors che si era creato su di lui prima della trade deadline di Febbraio; ha voluto mantenere Gasol a roster perché il futuro di questa squadra potrebbe essere non così nebuloso. Conley rientrerà e darà una grossa mano ancora a Memphis, Andrew Harrison sta crescendo e potrebbe essere un ottimo backup di Conley stesso come play, ma anche sopperire all’assenza continua di Parsons essendo in grado di giocare anche guardia. JaMychal Green sta dimostrando di poter stare nella lega e in stagione viaggia a 10.4 punti e 7.9 rimbalzi di media che è la sua migliore di sempre. Dillon Brooks, il rookie ex Oregon University, sta dimostrando di essere stato un’ottima scelta e nel ruolo di Small Forward sta avendo un ottimo impatto. Senza dimenticarsi di Tyreke Evans che sembra aver trovato nei Grizzlies la squadra da dove ripartire, dando un contributo importante sia quando esce dalla panchina sia quando viene utilizzato in quintetto (19.4 punti 5.1 rimbalzi e 5.1 assist di media).

J.B. Bickerstaff in un’intervista a Chris Mannix di Yahoo Sports capisce il momento mentale di gaso ma lo descrive anche come un grande uomo squadra: “Ha i suoi momenti. Ma lui vuole far crescere questi ragazzi. Lo vedi spesso insegnare loro come allenarsi e come muoversi nella lega. Per se stesso ha cominciato a studiare nuovi movimenti del suo gioco per poter avere la possibilità di giocare ancora a lungo. Ma è umano e questi momenti di frustrazione possono arrivare“.

Penso che a Memphis serva un po’ di pazienza e un pizzico di fortuna per quanto riguarda la “salute” dei propri giocatori e questi momenti di tensione e delusione potranno essere solo un ricordo. Con un duo come quello formato da Marc Gasol e Mike Conley la speranza di restare competitivi è concreta anche nel lungo periodo. Qualche mossa oculata di mercato in estate e una buona chiamata al prossimo Draft potrebbero far tornare Memphis competitiva in pochissimo tempo.