Shaquille O'Neal e Charles Barkley nello speciale draft per il Rising Stars Challenge

Lin convocato per il “Rising Stars Challenge” – Forse malignamente per le ragioni strumentalmente commerciali che Metta World Peace ha riassunto ribattezzandolo su Twitter “The BilLin Dollar Baby”, o, forse, più benignamente, per l’impatto, devastante quanto inopinato, sulla stagione dei Knicks, che ne costituisce certamente una legittima credenziale, ancorché rispetto ad un numero minimo di gare (7), ed in deroga alla procedura di selezione, certo è, che il Commissioner, David Stern, ha, finalmente, acconsentito all’inserimento di Jeremy Lin nel roster delle squadre formate da rookies e sophomores, che si affronteranno durante l’All Star Game Weekend nella Rising Stars Challenge. La giovane point guard di New York è stata la terza scelta dello “special g.m.” Shaquille O’Neal (una nemesi paradossale per tutto il comparto scouting NBA), dopo Blake Griffin e Kyrie Irving, la seconda scelta di Charles Barkley. A beneficiare dell’inconsueto protocollo anche la guardia di Miami, Norris Cole, aggiunto per raggiungere il numero di 20 giocatori eleggibili.
Queste le squadre composte dai due general manager d’eccezione. Team Shaq: Blake Griffin, Jeremy Lin, Ricky Rubio, Greg Monroe, Markieff Morris, Kemba Walker, Landry Fields, Norris Cole, Brandon Knight, Tristan Thompson. Team Chuck: Kyrie Irving, DeMarcus Cousins, Paul George, Derrick Williams, MarShon Brooks, John Wall, Gordon Hayward, Tiago Splitter, Kawhi Leonard, Evan Turner.

San Antonio Spurs

Strisce: San Antonio – Viaggiando sotto il radar delle rutilanti notizie sulla stella d’oriente sorta a New York, gli Spurs hanno infilato una serie di 9 gare vincenti consecutive. Tenuto conto dell’assenza di Manu Ginobili in 7 di queste gare e che 6 sono state invece in trasferta, la squadra di Popovich, che ogni anno pare aver esaurito la propria inerzia vincente, per raggiunti limiti di età, grazie all’apporto della nuova leva dei DeJuan Blair, Kawhi Leonard, Danny Green e Gary Neal si è imposta, diversamente dai Knicks, anche contro squadre di prima fascia come Oklahoma City, Philadelphia and Memphis.

New York – Certamente sensazionale ed inattesa la striscia di 7 vittorie consecutive dei Knicks, particolarmente per l’atmosfera che si era cupamente addensata sulla testa di Mike D’Antoni: l’esplosione di Jeremy Lin ha infatti empaticamente oscurato il prolungamento del contratto di Amar’e e il Melo-dramma di mercato di Anthony. Oltre alla sceneggiatura della Lin-story, restano però alcune considerazioni da fare: delle 7 vittorie 4 sono venute contro squadre di fondo classifica, senza generare una migliore distribuzione e rendimento dell’attacco dei Knicks. In secondo luogo nella fioritura di record di cui si è nutrita la Lin-sanity, vanno ricordate anche le sue 36 palle perse personali, anche queste un primato.

Michael Jordan oggi compie 49 anni

Charlotte – Compleanno amaro per His Airness, Michael Jordan, che nello spegnere le sue 49 candeline non potrà non andare col pensiero alle 16 sconfitte consecutive dei suoi Bobcats. In effetti, dal suo insediamento come maggior azionista, non è rimasto molto talento nella squadra, che, una volta spogliata dei veterani e dei giocatori di maggiore impatto, ha fatto sorgere il dubbio negli analisti di poter persino perdere contro una squadra di D-League. Non va però dimenticato che alla squadra della North Carolina sono mancati in questo mese di tregenda tre titolari come Henderson, Maggette e Augustin. Con il rientro soprattutto di quest’ultimo e l’avvicinarsi di tre partite delle prossime 6 contro avversarie sotto il 30% di vittorie, MJ potrebbe addirittura ritrovarsi in regalo qualche piacevole e sorprendente vittoria.

Anderson Varejao

Varejão fuori un mese – Byron Scott dovrà fare a meno per almeno un mese del proprio centro brasiliano Anderson França Varejão, procuratosi una settimana fa, nella gara contro Milwaukee, una frattura non scomposta del polso destro. L’impatto di Varejão, spesso ingenerosamente più citato per l’esotica ed inusuale acconciatura, aveva portato in dote ai Cavs finora 10,8 punti  a partita e 11,5 rimbalzi (di cui 4,4 offensivi). Le brutte notizie a Cleveland non arrivano mai sole: in dubbio anche la presenza di Daniel Gibson per la gara contro Miami, a causa di una distorsione alla caviglia sinistra.

Slam Dunk Contest – Ufficializzati i nomi dei partecipanti alla gara delle schiacciate all’All-Star Game. Non ci sarà il detentore del titolo Blake Griffin, allora si sfideranno Iman Shumpert, Paul George, Derrick Williams e Chase Budinger. Novità di quest’anno, non sarà previsto nessun giudice: ci sarà un unico turno di gara, in cui ogni giocatore effettuerà tre schiacciate e il vincitore sarà stabilito dal pubblico, che voterà attraverso il sito ufficiale NBA, oppure tramite Twitter o – solo per gli americani – via sms.

Ha collaborato Davide Sardi