Dwyane Wade protagonista della sfida decisiva nonostante gli acciacchi (fonte: Chris Trotman/Getty Images)

Dwyane Wade protagonista della sfida decisiva nonostante gli acciacchi (fonte: Chris Trotman/Getty Images)

Chicago Bulls @ Miami Heat 91-94 (Miami vince la serie 4-1)

La partita: Close out game per Miami che non si fa sfuggire l’occasione. Ma quanta sofferenza! Gli Heat partono forti annichilendo Chicago che spara a salve ed incassa un parziale di 10-0 prima di andare a segno con Butler. Il divario aumenta col passare dei minuti fino al massimo vantaggio interno di +18 (22-4). Qui inizia un’altra partita, quella a cui partecipano anche i Bulls che, trascinati da Carlos Boozer (12 punti negli ultimi 6 minuti del primo quarto), chiudono il primo quarto con soli 9 punti di divario (30-21). I Tori, spinti in questo frangente da Nate Robinson, proseguono il parziale positivo (14-34 dopo il “famoso” 22-4 iniziale) ed operano il sorpasso con Butler a metà della seconda frazione, arrivando all’intervallo lungo sul 53-47 a loro favore. Il terzo parziale scorre sul filo dell’equilibrio, con lo scarto che oscilla tra i 3 e i 10 punti fino al 69-77 dell’ultima pausa. A dimostrazione che Miami non è riconducibile solo ai Big Three, i punti del riaggancio arrivano dalle seconde linee: 2 triple e 2 liberi di Battier riducono il gap e 4 punti in fila di Norris Cole siglano il sorpasso (82-81 a metà frazione). Qui ci pensa Dwyane Wade a sigillare la partita. Nonostante un ginocchio ancora ballerino (durante il terzo periodo rientra negli spogliatoi a farsi rifare la fasciatura) Flash sigla 6 degli ultimi 10 punti degli Heat. Un libero di LeBron James fissa il 94-88 ma Robinson replica dall’arco per il -3 a 1’43” dalla fine. Non segnerà più nessuno. Arrivano infatti gli errori di Boozer, James e Battier prima che ancora Robinson manchi la tripla del pareggio e, sul rimbalzo offensivo con ancora 15” da giocare, la difesa dei padroni di casa conceda solo un forzatissimo tiro a Butler sulla sirena.

Tom Thibodeau ed i suoi Bulls escono comunque a testa alta (fonte: Jonathan Daniel/Getty Images)

Tom Thibodeau ed i suoi Bulls escono comunque a testa alta (fonte: Jonathan Daniel/Getty Images)

La serie: Chicago ha vinto ancora una volta la lotta a rimbalzo (40-32) senza però trarne un netto vantaggio (34-30 i punti in area in suo favore). I Bulls hanno lottato fino alla fine, come sottolineato a fine partita da coach Thibodeau: “Ovviamente sono dispiaciuto per aver perso la serie, ma non sarò mai dispiaciuto per la squadra. Abbiamo lottato duro tutto l’anno senza mollare mai”. E neanche il devastante parziale iniziale ha spaventato i suoi uomini che sono riusciti a ribaltare il match e guadagnare anche un vantaggio in doppia cifra. Le assenze di Deng e Hinrich (senza contare Rose) hanno probabilmente inciso più del dovuto su una squadra che partiva già da sfidante e nei finali di gara3 e gara5 questo è stato pagato oltre ogni misura. Dall’altra parte Miami approda meritatamente in finale di conference (gara1 prevista lunedì, se Indiana chiuderà in gara5, mercoledì in tutti gli altri casi) mostrando risorse insperate dalla panchina. Con i Big Three autori di una partita “normale” (53 punti con 16/35 combinato) Erik Spoelstra ha trovato minuti importanti dalla panchina venendo ripagato con 25 punti, molti dei quali nel momento cruciale del match. Questo tornerà molto utile nel finale di stagione contro avversari dai roster profondi come saranno (probabilmente) Indiana, San Antonio e/o Memphis.

Head to head: impietoso il raffronto tra le 2 guardie titolari. Wade, pur giocando su una gamba sola, ha chiuso con 18 punti mentre il “nostro” Belinelli ha segnato solo 3 punti nei 14 minuti in cui Thibodeau gli ha dato fiducia. Buon per Chicago che dalla panchina è uscito un redivivo Rip Hamilton (15 punti) che tuttavia non è bastato per riportare in Illinois la contesa.


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