Marco Belinelli

Marco Belinelli

Marco Belinelli è al centro delle attenzioni dei media italiani e non solo, per l’ottima stagione che sta disputando e perché si avvicina a grandi passi verso la prima partecipazione all’All-Star Weekend. La sua convocazione per la gara del tiro da 3 punti è storica per l’Italia e certamente meritata per un giocatore che a lungo ha guardato tutti dall’alto nella classifica di specialità della lega. Non ci arriva probabilmente nel miglior momento della sua stagione, perché, come molti altri compagni in maglia Spurs, ha avuto qualche problemino fisico e certamente la sua efficacia balistica sta attraversando un periodo di appannamento, come dimostrato dal 26% delle ultime 10 partite. Ma la percentuale stagionale, già stata ampiamente oltre il 50%, è comunque al momento su un eccellente 44.6%, che gli vale il 2° posto assoluto tra i tiratori alle spalle del quasi infallibile Kyle Korver. Belinelli oggi ha partecipato ad una conference call a cui era presente anche DailyBasket. Ecco le sue dichiarazioni più importanti:

Come sei diventato un tiratore migliore quest’anno?
Mi trovo bene in questa squadra, l’ho detto da tempo, e poi mi sono inserito bene nel sistema di gioco. Una cosa sicuramente importante è che mi alleno sempre, anche il giorno delle partite con qualche seduta la mattina per essere pronto. Comunque credo che i miglioramenti siano dovuti soprattutto al sistema di gioco. Tutto sta lì e nella qualità dei passaggi che ricevo.

Quanti tiri da 3 fai al giorno in allenamento?
Contando che non abbiamo tantissimo tempo per allenarci, per esempio adesso siamo in una serie di 6 trasferte in 9 giorni e ti puoi allenare solo la mattina della partita e durante il prepartita, ogni giorno faccio dai 150 ai 200 tiri di media. Poi magari ci sono giorni in cui sono a casa e c’è più tempo, in tal caso i tiri aumentano, sono spesso conclusioni sensate tipo quelli che capitano in situazioni di gioco, come l’uscita dai blocchi. Ho la fortuna di essere seguito dalle persone giuste, che sanno quanto serve per me.

Quali difficoltà ti aspetti dalla gara del tiro da 3 all’All-Star Weekend?
Per me è tutto nuovo, secondo me la cosa più difficile è prendere il ritmo perché alla fine sono 25 tiri da fare in un minuto. Poi c’è poco tempo per allenarsi, avrò solo giovedì e venerdì per provare. Cercherò di prendere tutti i tiri nel tempo consentito, per questo mi allenerò in quei due giorni per preparare questa competizione.

Novità di quest’edizione è il carrello di sole money ball, dove lo vuoi usare?
Non ci ho ancora pensato sinceramente. Sono consapevole che questa convocazione è una cosa importante, però adesso siamo in trasferta e abbiamo tante partite in pochi giorni, quindi non ci sto pensando. Comunque tiro meglio dall’angolo e dalla guardia, non dal centro, lo dicono anche le statistiche. I miei punti di forza sono questi, penso che lo userò li.

Che ricordi hai legati alla gara del tiro da 3, soprattutto per quanto riguarda la tua infanzia?
L’ho sempre guardata da piccolo, con mio fratello e gli amici. Ricordo la gara di Larry Bird, una macchina da canestri, segnava sempre. L’ultimo tiro con il dito sollevato perché sapeva che la palla sarebbe entrata, questo è il ricordo principale.

Ieri avete giocato contro Detroit, ma il derby italiano è stato solo sfiorato. Come hai visto Gigi Datome?
L’ho visto prima della partita, abbiamo parlato un po’, sicuramente è un po’ giù. Lui è pronto, vorrebbe giocare e dimostrare di appartenere a questo mondo. Lo capisco, questa cosa l’ho provata, so che è veramente dura, so che vorresti spaccare il mondo. So che per lui è un momento difficile, gli ho detto di non mollare e di essere pronto per quando sarà chiamato in causa. Deve essere positivo, cercare di allenarsi, essere pronto quando verrà chiamato il suo nome. Gigi è intelligente e con voglia di fare, penso e spero che prima o poi le possibilità gli verranno offerte.

Come stai? Sembri raffreddato. E la schiena come va?
Sì, sono un po’ raffreddato anche per il clima in questa trasferta: New York, Boston, Detroit, fa sempre freddo. La schiena? Ho preso una piccola botta nella gara di Charlotte e ho rimediato un piccolo affaticamento, non stavo bene ma niente di grave, adesso sono a posto. Vediamo di essere pronti per la partita di Boston.

Che valore ha la gara del tiro da 3? Cosa può portare a livello di immagine, autostima, contratti?
Vincere per me sarebbe un sogno, vado là per vincere o comunque fare il meglio possibile, è normale. Attorno a me comunque ci sono 7 concorrenti molto forti, partecipare in ogni caso è un piccolo passo, importante, nella mia carriera. Penso che far parte di questo weekend a New Orleans sia un riconoscimento del sacrificio e del lavoro svolto da sempre, per questo sono contento di andare a rappresentare l’Italia e la mia piccola città, San Giovanni in Persiceto. Darò il massimo.

Edoardo Lavezzari e Davide Sardi