Career high e record franchigia per Carmelo Anthony (Foto: espn.go.com)

Carmelo Anthony (Foto: espn.go.com)

La volontà era apparsa chiara già da qualche giorno, ma l’assenza dell’annuncio ufficiale del diretto interessato e della franchigia aveva fatto sorgere qualche sospetto. Non c’è dubbio che anche Carmelo Anthony sia stato influenzato dalla “Decision 2.0” di LeBron James. Ed è probabilmente anche per questo che solo oggi si ha la certezza della sua permanenza in maglia Knicks con un quinquennale da oltre 120 milioni di dollari. Sarà qualcosa meno del massimo di 129 milioni, ma comunque una cifra davvero importante. La comunicazione ufficiale, che porrà fine anche a questa telenovela, è attesa per domani.

Bulls, Lakers, Rockets e Mavericks avevano inseguito Anthony per provare a strapparlo a New York. Non ci sono riusciti, nonostante il corteggiamento, perché alla fine ha prevalso il legame con la Grande Mela ma anche l’opportunismo del giocatore che, secondo alcune voci riferite da Yahoo! Sports, ha preferito l’offerta più ricca tra quelle che poteva trovare sul piatto, ben sapendo di poter provare in ogni modo a forzare una cessione qualora le cose non dovessero funzionare.

Ora, dunque, la palla passa nelle mani di Phil Jackson, chiamato a rinforzare questi Knicks, da subito, senza aspettare l’estate 2015 quando la situazione salariale tornerà ad essere più “civile”. Perché la mossa di ‘Melo, anche se l’impegno è quinquennale, non è necessariamente da vedere come una promessa di fedeltà eterna ai colori bluarancio.

E’ l’ennesima beffa soprattutto per Lakers e Rockets, che sembrano intenzionati a spingere la decisione su Parsons fino a domani, agli ultimi minuti utili. Dalla decisione di pareggiare o meno l’offerta da 46 milioni in 3 anni dipendono anche le prossime mosse dei Mavericks, mentre Chicago è al lavoro per definire un “sign-and-trade” con cui portarsi a casa Pau Gasol. Ed ecco che la riluttanza ad amnistiare Carlos Boozer del proprietario Jerry Reinsdorf potrebbe tornare utile. Ma, secondo il Chicago Tribune, è anche possibile che l’accordo vada in porto spedendo in gialloviola Dunleavy e i contratti non garantiti di Corey Brewer, Mike James e Louis Amundson.

Un altro restricted free-agent invece ha visto chiarirsi il proprio futuro. Si tratta di Gordon Hayward, con i Jazz che infatti hanno pareggiato l’offerta da 63 milioni in 4 anni degli Hornets. E’ realistico credere che la scelta di non estendergli il contratto ed esporlo sul mercato sia costata ai Jazz almeno una decina di milioni.

ALTRE NEWS – E’ diventata ufficiale la trade tra Cleveland e Charlotte, che cambia quella concordata il giorno del draft: ai Cavs vanno la seconda scelta Dwight Powell e Brendan Haywood, mentre gli Hornets ottengono Scott Hopson ma soprattutto il suo contratto non garantito da 2.4 milioni, e quindi tagliabile senza costi aggiuntivi. Hopson sostituisce Gee, inizialmente inserito nell’affare ma poi mandato ai Pelicans, che lo scaricheranno per perfezionare l’acquisto di Asik da Houston. Oklahoma City si è accordata con Anthony Morrow per un triennale da 10 milioni totali.