Tim Duncan (Photo by D. Clarke Evans/NBAE via Getty Images)

Tim Duncan (Photo by D. Clarke Evans/NBAE via Getty Images)

Tim Duncan ha accantonato almeno per il momento l’ipotesi-ritiro ed ha deciso di prolungare la sua strepitosa carriera in maglia Spurs. Fresco vincitore del suo quinto titolo (“un anello per il pollice” lo ha ribattezzato), TD ha fatto scattare l’opzione prevista dal suo contratto e resterà a San Antonio per un altro anno, che gli frutterà 10.3 milioni di dollari.

38 anni, a tratti ancora decisivo, Duncan è reduce da un’altra stagione solida, da 15.1 punti e 9.7 rimbalzi in regular season, diventati 16.3 punti e 9.2 rimbalzi nei playoffs. Si era parlato della possibilità che uscisse dal contratto per ridiscuterlo, prolungato su almeno un paio d’anni, a cifre più basse, in modo da consentire alla dirigenza di lavorare già sul roster del futuro che ruoterà attorno all’MVP delle ultime Finals, Kawhi Leonard. Ma invece ha preferito esercitare la “player option”, assicurando ai texani di avere ancora intatto, almeno per la difesa del quinto anello, il fenomenale trio che la prima scelta assoluta del 1997 forma da anni con Parker e Ginobili.

Cleveland invece ha ingaggiato Tyronn Lue, con l’inconsueto ruolo di “associate head-coach”. Non sarà dunque un semplice assistente, ma qualcosa di più, per David Blatt, appena arrivato dal Maccabi Tel Aviv. Lue, nelle ultime cinque stagioni, ha affiancato Doc Rivers prima ai Celtics e poi ai Clippers, vedendo la propria reputazione di allenatore crescere rapidamente tra gli addetti ai lavori. Lo stesso Rivers, che si trova ora a sostituire ben tre assistenti (oltre a Lue, anche Eastman, promosso nel front-office, e Gentry, passato a Golden State), lo ha spinto ad accettare l’incarico.