Vinny Del Negro

Vinny Del Negro

Vinny Del Negro ha avuto il merito di portare i Clippers dal 32-50 di due stagioni fa ad un bilancio di 56 vittorie in questa regular season, con un primato di franchigia di 17 successi consecutivi a dicembre. Un mese da sogno per una squadra storicamente abituata a grandi sofferenze. Poteva essere una clamorosa svolta e lanciare il gruppo ribattezzato della “Lob City” verso risultati inattesi. Invece la corsa si è fermata prima del previsto.

I miglioramenti in regular season ci sono stati e non si possono negare ma, con i rinforzi di prestigio inseriti col tempo nel roster, le aspettative erano cresciute anche di più. E il fatto di non aver dato seguito alle semifinali di conference raggiunte l’anno passato – ma finite schiantandosi violentemente contro il muro degli Spurs -, mostrandosi incapaci di superare già il primo ostacolo, Memphis, per di più dopo aver avuto due vittorie di vantaggio, è costato caro al coach con un passato da giocatore con Treviso e Fortitudo Bologna.

Sotto stretta osservazione sin dall’inizio della sua avventura in California nel 2010, Del Negro per primo avrebbe certamente voluto ottenere di più da questa stagione, condotta col contratto in scadenza, ma non ha mai entusiasmato per la qualità della propria gestione in panchina e anzi ha trasmesso a molti l’impressione di non essere la persona adatta a guidare una squadra del genere verso la scalata dell’ultimo gradino, quello più impegnativo. Lo ha certamente pensato anche Chris Paul, leader del quintetto sul campo, che pur dichiarando il massimo appoggio alla causa, ha lasciato filtrare più volte un certo malumore. E la mancata firma sul suo rinnovo ha certamente spaventato la dirigenza, che ora è pronta a fare tutto il possibile per non perdere il giocatore che l’ha portata nei quartieri nobili.

Con questa mossa, la panchina dei Clippers diventa certamente la più ambita tra quelle senza padrone. Tra i primi nomi circolati, prende corpo l’ipotesi Lionel Hollins, proprio il coach attualmente impegnato con Memphis in Finale di Conference, che precede l’assistente di Golden State, Mike Malone – già con Paul a New Orleans – mentre Stan Van Gundy, su cui c’era interesse, ha già fatto sapere di non essere intenzionato ad allenare nella prossima stagione.