Jason Kidd (Chris Trotman/Getty Images)

Jason Kidd (Chris Trotman/Getty Images)

Jason Kidd ha tentato la “scalata” alla dirigenza dei Brooklyn Nets, ma gli è andata male. Il suo tentativo di scavalcare il g.m. Billy King e di ottenere un incarico in stile Phil Jackson – quindi, senza dover a tutti i costi mantenere anche il possesso della panchina – ha trovato la strada non solo chiusa ma addirittura sbarrata da Mikhail Prokhorov.

Risultato: Kidd messo alla porta, col permesso di parlare con le altre squadre. I giovani e rinnovati Bucks gli hanno offerto il ruolo di head coach, lui ha accettato – convinto probabilmente dalla possibilità, in un futuro secondo qualcuno neanche troppo lontano, di poter ottenere un posto da g.m. o da presidente -, e la franchigia del Wisconsin ha spedito ai Nets per liberarlo dagli ultimi due anni di contratto le seconde scelte del 2015 e del 2019.

La mossa di Kidd sorprende per tempi e modi e di certo non ne beneficia la sua immagine, in queste ore pesantemente criticata dai media newyorkesi, ma non solo. I Bucks di conseguenza hanno esonerato Larry Drew, curiosamente ora tra i candidati alla panchina proprio dei Nets, in una corsa che vede però largamente favorito Lionel Hollins.