Adam Silver (foto Getty Images)

Adam Silver (foto Getty Images)

La NBA vuole cambiare il sistema che governa la draft lottery. Il commissioner Adam Silver ne aveva già parlato appena insediatosi al posto di David Stern, la questione è tornata a farsi calda recentemente quando la NBA ha presentato una proposta ufficiale nell’incontro di Las Vegas al comitato di gara, il gruppo costituito da una rappresentanza di proprietari, general manager e allenatori che propone variazioni e discute con i vertici della lega sulle questioni regolamentari.

L’obiettivo di Silver è spegnere la minaccia del “tanking”, evitando qualsiasi possibile incentivo per le squadre costruite per perdere. Nessuno perde in maniera deliberata, semplicemente certe franchigie in chiara fase di ricostruzione sono portate a costruire roster sufficientemente deficitari da poter andare incontro ad una lunga serie di sconfitte. Pensando alle stagioni più recenti, tornano facilmente alla mente gli Charlotte Bobcats del 2011-12 protagonisti, con il loro inquietante 7-59, della peggior annata di sempre, e i Philadelphia 76ers dell’ultimo campionato, che con 26 sconfitte in fila hanno eguagliato la serie negativa più lunga della storia, stabilita da Cleveland solo tre anni prima.

Il peggior record della lega equivale ad avere, col sistema attualmente in vigore, il 25% di possibilità di vincere la scelta numero 1 al draft, una percentuale che scende al 19.9% per la seconda peggior formazione e al 15.6% per la terza, 11.9% per la quarta e poi giù in picchiata fino a meno dell’1% per le squadre che entrano in lotteria con i quattro migliori rapporti tra vittorie e sconfitte.

La soluzione proposta da Silver invece consegnerebbe almeno alle quattro peggiori formazioni di fatto le stesse percentuali, sempre attorno all’11% circa, da cui si scenderebbe in maniera molto graduale, con un 10% per la quinta squadra, e una discesa fino al 2% della franchigia col miglior record tra le 14 rimaste fuori dai playoffs (una percentuale volutamente bassa per spingere il più possibile a lottare anche per entrare nella post-season con l’ottavo posto). E inoltre sarebbe previsto il sorteggio, anziché delle tre attuali, delle prime sei scelte tramite le palline da ping-pong, per poi rovesciare l’ordine delle chiamate restanti in base al record, dal peggiore al migliore.

Josh Harris e Sam Hinkie (Philadelphia 76ers Facebook account)

Josh Harris e Sam Hinkie, proprietario e g.m. dei Sixers (Philadelphia 76ers Facebook account)

L’intenzione della NBA è di non perdere molto tempo prima di rendere effettiva quest’innovazione, attuandola possibilmente già dal 2015. Ma ci sono ancora dettagli da limare e opposizioni da superare, la più forte – secondo diverse fonti, come riportato da ESPN – è quella dei Philadelphia 76ers, non casualmente coinvolti in un percorso di ampio restyling che difficilmente può prescindere dall’acquisizione di una prima scelta alta nella prossima stagione. Il roster che stanno allestendo in Pennsylvania, con le scelte dell’infortunato Embiid – in una sinistra somiglianza con quanto fatto l’anno scorso con Noel – e dell’europeo Saric che subito non arriverà, che si sommano alle voci di una partenza anche del più pagato della squadra Thaddeus Young, è destinato ad un’altra stagione in linea con le misere 19 vittorie dell’anno passato. E col sistema attuale le possibilità di andare al draft quantomeno tra le prime 3 sarebbero notevoli. Il piano dei Sixers sarebbe almeno di spingere per ritardare le innovazioni di un anno, sostenendo che altrimenti sarebbero di fatto puniti pur avendo operato nei termini consentiti dal regolamento in vigore. Difficile che possano ottenere molti riscontri positivi, ma ci stanno lavorando ed insisteranno.

La discussione è ancora all’inizio e ci sono altre proposte in piedi, arrivate anche dai general manager. Ma Silver non vuole perdere tempo: aver sentito dal proprietario di Philadelphia, Josh Harris, definire l’ultima stagione “un grande successo” è inaccettabile, così come lo è aver avuto cali di entrate su vari fronti da un mercato importante come quello della “Città dell’amore fraterno”. Perciò, l’intenzione chiara è di introdurre le novità già dal prossimo anno, ne guadagnerebbe l’interesse generale su molte partite della lega: prima di farlo, però, Silver dovrà valutare tutte le possibili conseguenze, anche quelle al momento più nascoste, che si avrebbero sradicando un sistema consolidato.