Finalmente Eddy Curry ha trovato una nuova casacca nella lega Cinese e, dopo le belle parole spese dai dirigenti delle squadre Texane, sembra pronto per ritornare al basket praticato. Chissà se giocare con continuità non possa far scattare qualche molla per un futuro ritorno al basket che conta?

Vi dovevamo l’aggiornamento su Curry dopo le innumerevoli citazioni nelle puntate precedenti e vi assicuriamo che lo seguiremo con continuità: per la cronaca 29 punti all’esordio con sconfitta 110 a 117 per gli Zhejiang Golden Bulls.

Eddy Curry con la nuova maglia

Torniamo negli States partendo da “My Man” Larry Sanders, nominato “most improved player of last 5 games” dalla redazione di Dailybasket, il ragazzo da VCU nelle ultime cinque gare in soli 26.8 minuti ha fatturato 9.6 punti e 10.4 rebs conditi da 5,6 stoppate, che gli hanno permesso di piazzarsi sul gradino più basso del podio nella classifica degli shot-blockers  e come leader in quella delle stoppate su 48 minuti. Se il processo di evoluzione  proseguirà senza intoppi fra due o tre anni potremmo rivederlo con continuità nell’albo dei migliori difensori della lega. Oltre alle stoppate credete che gli piacciono i tatuaggi?

Dopo i premi individuali è il tempo di quelli di squadra, per “My Team”  non possiamo continuare a lasciare nel sottobosco NBA i Golden State Warriors di coach Jackson. Record importante, se parametrato alla Western Conference di 13 W e 7 perse, ambiente rinfrancato dopo gli anni bui del post Barone, e una serie di candele accese nelle chiese di San Francisco per propiziare l’integrità fisica del suo leader Stephen Curry (19.7 punti e 6.5 assistenze a sera con il 47% dal campo).

Tra le chiavi dei successi dei Warriors, la forza a rimbalzo (quinti in assoluto nella lega), i progressi di Klay Thompson (16.2 ppg), la panchina guidata da Carl Landry e Jarrett Jack e un buon impatto dei rookies Harrison Barnes (sottovalutato) e del faccendiere dalla Nigeria cresciuto a Vanderbilt Festus Ezeli.

Quando lo scorso anno Mark Jackson predicava la necessità di trasformare in giocatori vincenti i suoi ragazzi non pensavamo ci credesse veramente! Tra l’altro questi Warriors hanno un certo Andrew Bogut ancora fermo ai box e si ritrovano a libro paga per 20 milioni di dollari Richard Jefferson e Andris Biedrins. Per convincere qualcuno a spostarsi in una trade non si dovrebbe fare fatica, San Francisco è una bella città e poi ci sono gli Oakland Athletics.

Scendiamo al piano di sotto, forse anche due, ma a volte nel sommerso degli Junior College si trovano alcune future stelle NBA, chiedete a Nick Van Exel o Shawn Kemp ad esempio, e un certo Daniel Skinner con la maglia di Jacksonville College ha voluto esagerare con una schiacciata mostruosa, saltando un piede dopo la linea del tiro libero.

Peccato per lo sfondamento, tra l’altro vi segnaliamo il compagno con gli occhiali da sole (numero 11) che ci ricorda il livello a cui si stava giocando.

httpv://www.youtube.com/watch?v=SinVeNVkKN4

Rimanendo sempre al piano di sotto nella categoria degli stoppatori vogliamo estrarre un nome nuovo, dei St. Johns’s Red Storm,  al primo anno di College Basket e nativo della Nigeria, Chris Obekpa non luccica per i fondamentali e il talento cristallino, ma se parliamo di stoppate iniziamo a divertirci. In ventiquattro minuti abbondanti a sera il ragazzo sta segnando 4.6 punti conditi da 4.8 rebs e 4.9 stoppate uscendo dal pino: non primeggia dalla linea della carità (29%) ma alla sua prima in maglia Red Storms ha subito riscritto il record della scuola con 8 stoppate in un singolo incontro.

httpv://www.youtube.com/watch?v=C4htfPHpctA

Vista la giovane età con un buon lavoro coach Steve Lavin dovrebbe aver pescato bene, speriamo di riuscire a portarvi una testimonianza diretta a Febbraio quando andremo al Madison a vederlo insieme al promettente D’Angelo Harrison.

Concludiamo oggi la nostra rubrica con un excursus sulle  “advanced stats“, che stanno entrando sempre di più nelle analisi delle performance dei giocatori sia dal punto di vista dei media, che degli staff delle squadre avversarie. Spulciando su alcuni siti specializzati e anche nella sezione dedicata di nba.com vogliamo parlarvi oggi dei migliori shooters della lega.

Partiamo con i tiratori a cui non hanno misurato il range di tiro semplicemente perché possono segnare da qualsiasi mattonella del palazzo. Se prendiamo in considerazione questo primo quarto di stagione O.J. Mayo li sta mettendo tutti alle sue spalle con 2.9 triples segnate a sera con il 52%. Solo Ryan Anderson ha segnato più triples di lui ma con una percentuale di realizzazione inferiore.

Scorrendo i top 20 e inserendo alcuni filtri per eliminare quelli che giocano pochi minuti e che hanno segnato meno di 20 triples, dopo la guardia dei Mavericks troviamo il solito Ray Allen, Jason Kidd, che come il vino migliora invecchiando, Kevin Martin e gli altri qui sotto ricapitolati.

TOP 20 3 point% (aggiornata alle gare del 8/12/2012)

O.J. Mayo   (58/111)   .523

Ray Allen   (36/73)   .493

Jason Kidd   (29/60)   .483

Kevin Martin   (43/90)   .478

Thabo Sefolosha   (26/55)   .473

Ben Gordon   (38/81)   .469

Shane Battier   (29/62)   .468

Jose Calderon   (34/74)   .459

Kevin Durant   (32/70)   .457

Randy Foye   (51/114)   .447

Mike Conley   (29/65)   .446

Ryan Anderson   (64/144)   .444

LeBron James   (25/57)   .439

Caron Butler   (32/73)   .438

Carmelo Anthony   (40/92)   .435

Brandon Knight   (40/92)   .435

Jared Dudley   (28/65)   .431

Kyle Singler   (23/54)   .426

Stephen Curry   (54/127)   .425

Steve Novak   (45/106)   .425

Se a questa statistica base decidiamo di affiancare alcune stats avanzate scopriamo che i tiratori puri riconosciuti come Ray Allen, Steve Novak e Kyle Korver hanno una percentuale di canestri da tre assistiti dai compagni superiore al 94% usufruendo del lavoro dei compagni per sfruttare il tiro che gli dei del basket gli hanno donato.

Questa nuova percentuale dei canestri assistiti ci permette di fare un ragionamento molto importante per capire chi siano i migliori tiratori della lega, quelli in grado di costruirsi e segnare dei tiri in condizioni disagiate.

Se scorriamo la classifica dei tiratori da tre “meno assistiti” non troviamo nessuno dei top 20 sopra citati, mentre si fanno largo stelle assolute come Kobe, Westbrook, Chris Paul e James Harden a cui si affiancano giovani come Fredette e il sorprendente Lillard, il veterano Stephen Jackson e Jeremy Pargo. Per la cronaca guida la classifica Jrue Holiday con solo il 35% delle triples assistite.

Per farci un idea migliore abbiamo deciso di prendere in considerazione anche i “long 2” (i tiri oltre i 5 metri), ed escludendo dalla classifica quelli che non li segnano mai come Tyreke Evans, Louis Williams ma anche gli stessi Westbrook, Holiday e Harden, tutti ampiamente sotto il 40% di realizzazione,  scopriamo che guida questo ranking Jeremy Pargo con oltre il 50% di realizzazione e solo un tiro ogni dieci costruito dai compagni.

Pargo si trova in compagnia dei soliti noti Kobe Bryant, Dwyane Wade, dei meno attesi Kemba Waker e Raymon Felton oltre che del sorprendente Lillard.

Quando si parla di numeri le conclusioni andrebbero prese con le pinze ma ponderando queste due nuove stats avanzate con la classifica dei migliori tiratori, scopriamo che in questo primo quarto di stagione i migliori jump shooters sono Steph Curry da Golden State con 5 canestri su 11, 7 tentativi oltre i cinque metri e circa un tiro ogni tre assistito dai compagni, seguito da Lebron James, con onorevoli menzioni per Kobe Bryant, Damian Lillard e dell’inatteso Jeremy Pargo, che vanta percentuali stratosferiche ma con meno canestri e partite.

Tutto questo in contumacia Steve Nash autentico dominatore di questa classifica negli ultimi sei anni, sempre tallonato da Chris Paul che però sta tirando male da tre in questa stagione.

Questi numeri ci aiutano a capire un po’ di più anche se poi emerge il Caso Kevin Durant e viene difficile argomentare qualsiasi arringa difensiva.

KD segna oltre i 25 a sera tenendo la palla in mano pochi secondi, tirando con percentuali molto alte e quasi sempre all’interno dei giochi, con un numero di canestri assistiti molto elevato e poi se dovesse servire è capace di segnare anche con la mano in faccia come ha ampiamente dimostrato la scorsa stagione.

Quindi scegliere il miglior tiratore della lega è compito molto più arduo di quanto si può credere ma da quando il 23 è in giacca e cravatta, statistiche normali o avanzate , noi prendiamo Durant per affidargli il tiro decisivo, in fin dei conti gli intagibles non si possono ancora quantificare con un numero.

Stay tuned ([email protected])