Stan Van Gundy (Credit: Douglas Jones-USA TODAY Sports)

Stan Van Gundy (Credit: Douglas Jones-USA TODAY Sports)

“Stan è più di un grande coach, è un leader ed anche un eccellente comunicatore. Il tempo trascorso con lui mi ha convinto che può portare i nostri giocatori, la squadra e l’intera comunità a risultati di cui essere orgogliosi”. E’ un biglietto da visita importante quello che Tom Gores, proprietario dei Pistons, ha dedicato a Stan Van Gundy, l’uomo scelto come nuovo allenatore e presidente, chiamandolo a ridare stabilità ad una franchigia che ha appena mancato i playoffs per il quinto anno consecutivo.

La regular season terminata il mese scorso, con un modesto record di 29-53 a dispetto delle consistenti spese della scorsa estate per Josh Smith e Brandon Jennings, ha segnato la fine della gestione di Joe Dumars dopo quindici anni nella dirigenza, conclusi con enormi difficoltà a dare un minimo di tranquillità alla squadra, dimostrata dai troppo frequenti cambi in panchina. Si riparte dunque da Van Gundy, che si è accordato per un quinquennale da 35 milioni di dollari, non pochissimi, ma soprattutto il segnale che il tempo per cambiare il destino di Detroit lo avrà a disposizione. “Stan ha già dimostrato di essere un vincente in questa lega (il record è 371-208, ndr) – ha aggiunto Gores – Alle proprie squadre sa trasmettere passione, forza e solidità. Ed è un valido insegnante, che aiuterà i nostri giovani nel loro sviluppo”.

“E’ un onore essere stato scelto da Tom Gores per trasformare i Pistons in una squadra da titolo – ha detto il coach, che trova l’occasione per ripartire dopo l’esonero ad Orlando al termine dell’ultima tumultuosa annata di Dwight Howard in Florida – Il suo progetto rivolto al futuro, cercando però un miglioramento anche nell’immediato, è assolutamente condivisibile. Lavoreremo per mettere in campo una squadra in grado di rispettare la prestigiosa tradizione della franchigia e rappresentare l’etica lavorativa dei tifosi della zona di Detroit”.

Per farlo, Van Gundy avrà pieni poteri di controllo del roster, avendo assunto anche il ruolo di presidente, quindi con la facoltà di rimescolarlo prima ancora di doverlo allenare. Un incarico simile è stato quello richiesto anche ai Warriors, che ne avevano sondato la disponibilità, ma si sono ritirati dalla corsa preferendo non dargli tutto questo spazio. Ai Pistons, che non avranno una prima scelta al prossimo draft a meno che non sia nelle prime 8 (conseguenza di una trade con Charlotte), dovrà valutare il destino di Stuckey e Villanueva che sono free agent totali, e soprattutto – per l’importanza nelle rotazioni – di Greg Monroe, che è restricted. Un obiettivo da raggiungere sarà la valorizzazione di Andre Drummond ma si spera ci sia anche l’intenzione di dare una vera occasione a Gigi Datome. Sarà affiancato da un g.m., che verrà scelto nei prossimi giorni e potrebbe essere Otis Smith, con cui ha già lavorato ad Orlando.