Concludiamo la carrellata di preview sulle sei divison NBA con la Southwest, che lo scorso anno ha qualificato tutte e 5 le proprie formazioni ai Playoffs, a dimostrazione dell’alta competitività di questa sezione. Ripetere l’exploit sarà difficile, ma Dallas è l’unica franchigia che parte un gradino sotto le altre, almeno sulla carta, anche se venderà cara la propria pelle fino all’ultimo. I motivi di interesse poi non mancano: dai due candidati a MVP come James Harden e Anthony Davis, alla dinastia di San Antonio che con l’arrivo di Aldridge e West, oltre alla prosecuzione del trio Duncan-Parker-Ginobili, promette di rinverdire i recenti fasti. Stanotte si inizia. Buona NBA a tutti!
SAN ANTONIO SPURS
Scottati dall’eliminazione al primo turno degli scorsi Playoffs (pur contro una signora squadra come i Los Angeles Clippers), gli Spurs hanno “attaccato” il mercato della free agency come non mai, almeno nel recente passato, visto che i pilastri della formazione che occupa costantemente i vertici della Western da oltre due lustri (Duncan, Ginobili, Parker e Leonard, pur se quest’ultimo tramite uno scambio la notte del draft) sono arrivati tutti attraverso le scelte, mentre il cast di supporto (Diaw, Mills, Green, Bonner) è stato pescato dal “marciapiede” o con scambi secondari. Quest’estate invece il GM Buford e coach Popovich sono andati direttamente a bussare alla porta del free agent più ricercato, LaMarcus Aldridge, convincendolo sì con il “progetto-Spurs”, ma anche mettendo sul piatto diversi milioni (80 in 4 anni). Hanno poi trattenuto il loro principale free agent, Kawhi Leonard, con un sontuoso accordo da 94 milioni in 5 anni e Danny Green con 40 milioni in 4 anni. Forti dei rinnovi low cost di Duncan (biennale da quasi 11 milioni totali) e Ginobili (poco meno di 6 milioni in 2 anni), hanno così convinto David West a firmare al minimo salariale pur di inseguire concretamente il sogno-anello. Con una front-line di tale livello (a cui va aggiunto il serbo Boban Marjanovic) sì è potuto rinunciare più facilmente al centro Tiago Splitter. Sul perimetro, perso l’incostante Joseph, da Sacramento è arrivato il promettente McCallum, che coprirà insieme a Mills le spalle a Parker, vero ago della bilancia della stagione. Nel ruolo di scorer in uscita dalla panchina si giocherà tante chances Rasual Butler. Infine ci si aspetta un deciso salto di qualità dal secondo anno Kyle Anderson, che fungerà da vero e proprio jolly potendo giostrare in 3 posizioni (2-3-4). San Antonio punta a vincere subito (nonostante i biennali, sia Duncan che Ginobili potrebbero essere all’ultima stagione, anche se lo si dice da forse 5 anni…) e parte con i galloni di favorita della Western Conference, ma intanto ha già piazzato anche le basi per proseguire la dinastia per ancora diversi anni.
Roster: LaMarcus Aldridge (F), Kyle Anderson (F), Matt Bonner (F), Rasual Butler (F), Boris Diaw (F), Tim Duncan (F), Manu Ginobili (G), Danny Green (G), Kawhi Leonard (F), Boban Marjanovic (C), Ray McCallum (G), Patty Mills (G), Tony Parker (G), Jonathan Simmons (F), David West (F).
Partenze: Jeff Ayres, Aron Baynes, Marco Belinelli, Cory Joseph, Tiago Splitter, Reggie Williams.
MEMPHIS GRIZZLIES
I “soliti” Grizzlies tornano alla carica per consolidarsi ai vertici della Western Conference e poter dire la loro anche in post-season. Rifirmato con max contract Marc Gasol, che sostanzialmente non ha neanche ascoltato le sirene newyorkesi, il quintetto è rimasto invariato, col “gemello” di front court Zach Randolph in ala grande, l’altra stella Conley a portar palla e Courtney Lee (o Tony Allen) e Jeff Green a coprire gli altri ruoli sul perimetro, con Green che può scalare anche a “4” tattico. Le novità della versione 2015-16 arrivano quindi dalla panchina, dove al posto del pur bravo Koufos, si è puntato sull’atletismo (anche per avere un’alternativa al gioco tecnico dei due titolari) di Brandan Wright e del rookie Jarell Martin. L’altra novità è Matt Barnes, che potrebbe in determinate situazioni anche entrare in quintetto al posto di Green facendo leva sulla sua esperienza ad alto livello. Per il resto rimangono un Vince Carter sul viale del tramonto, destinato a dare più minuti di qualità che di quantità, e Beno Udrih a dar fiato a Conley. Probabilmente la formazione di David Joerger non è attrezzata per arrivare fino in fondo (rimane lacunosa sul tiro da 3 e poco pericolosa nel reparto piccoli, tolto il solo Conley) ma nei Playoffs nessuno vorrà incontrarla.
Roster: Jordan Adams (G), Tony Allen (G), Matt Barnes (F), Vince Carter (F), Mike Conley (G), Marc Gasol (C), JaMychal Green (F), Jeff Green (F), Courtney Lee (G), Jarell Martin (F), Zach Randolph (F), Russ Smith (G), Jarnell Stokes (F), Beno Udrih (G), Brandan Wright (F).
Partenze: Nick Calathes, Kostas Koufos, Jon Leuer.
HOUSTON ROCKETS
Partono senza i favori dei pronostici i Rockets 2015-16, nonostante siano reduci da una finale di conference persa contro i futuri campioni di Golden State e giocata con diverse assenze importanti (Beverley e Motiejunas su tutti). In estate il “mago” del mercato Daryl Morey è riuscito a portare in Texas un signor giocatore come Ty Lawson, che, se dimostrerà di aver superato i suoi problemi extracestistici, può rappresentare una più che valida alternativa nella costruzione del gioco alla star James Harden (vero playmaker della squadra lo scorso anno, nonostante la presenza del mastino difensivo Beverley, che ora partirà dalla panchina). La preseason ha dimostrato che l’altra stella della squadra, il centro Dwight Howard, non ha ancora superato al 100% i problemi alla schiena che ne hanno limitato il rendimento lo scorso anno, ma se dovesse raggiungere una forma accettabile potrebbe garantire quei rimbalzi e quella intimidazione necessari per avviare la letale transizione offensiva dei Rockets. Al suo fianco, in attesa del rientro di Motiejunas, opererà Terrence Jones, ristabilito dopo i diversi piccoli acciacchi della scorsa stagione. Al quarto anno nella Lega ci si attende da lui la definitiva consacrazione. Ala piccola titolare sarà ancora Trevor Ariza, pronto a punire sul perimetro i raddoppi su Lawson e Harden sfruttando i loro scarichi. Il vero plus per i texani, oltre a Lawson, sembra però la panchina, pronta a garantire atletismo, punti e difesa per poter tenere altissimi i ritmi per tutti i 48’. Già detto di Beverley e Motiejunas, titolari prestati alla panchina, la second unit sarà costituita dal super atleta McDaniels, dal pericoloso Corey Brewer, dall’esperto e affidabile Jason Terry e dal centro Clint Capela, esploso nel finale della scorsa stagione e dimostratosi discretamente affidabile anche durante i Playoffs. Senza dimenticare Marcus Thornton, un po’ persosi negli ultimi anni tra Brooklyn, Boston e Phoenix ma pur sempre scorer insidioso. Con una rotazione così ampia potrebbero rimanere in disparte i rookie Sam Dekker e Montrezl Harrell, non delle star ma solidi giocatori; a coach McHale il compito di trovar spazio anche per loro. Se la sfortuna non ci mette lo zampino (sottoforma di infortuni), i Rockets saranno tra le squadre più prolifiche della nuova stagione e con una difesa da non sottovalutare. Che poi questo gioco non sia adattissimo al clima Playoffs è tutto da dimostrare. I risultati dello scorso anno sono lì a dimostrarlo. Perché non riprovarci?
Roster: Trevor Ariza (A), Patrick Beverley (G), Corey Brewer (A), Clint Capela (C), Sam Dekker (F), James Harden (G), Montrezl Harrell (F), Dwight Howard (C), Terrence Jones (F), Ty Lawson (G), KJ McDaniels (G), Donatas Motiejunas (F), Jason Terry (G), Marcus Thornton (G).
Partenze: Joey Dorsey, Nick Johnson, Kostas Papanikolau, Pablo Prigioni, Josh Smith.
NEW ORLEANS PELICANS
Dopo aver acciuffato i Playoffs 2015 per il rotto della cuffia, i Pelicans hanno dato il benservito a coach Williams e sono andati a pescare in casa dei campioni di Golden State il loro nuovo allenatore, Alvin Gentry, che torna così al timone dopo gli anni di Phoenix. L’allenatore si è portato dietro anche Darren Erman, specialista della difesa, per cercare di colmare una delle lacune della formazione della Louisiana. Erman troverà sicuramente un valido aiuto dal leader del gruppo, Anthony Davis, giocatore completo in attacco (aspettatevi di vederlo colpire diverse volte anche dall’arco) e temibile difensore nonché tremendo stoppatore. Con la sua dedizione e il suo esempio sarà più facile coinvolgere tutto il resto del roster anche nella propria metà campo. La base di partenza, a livello di talento, è solida ma probabilmente non ha finito di pagare i conti alla sfortuna sotto forma di infortuni dalla scorsa annata. Jrue Holiday, play titolare, out per buona parte del 2014-15, avrà un minutaggio molto limitato, almeno inizialmente, e il suo backup Norris Cole inizierà l’annata in lista infortunati per un problema a una caviglia. Per questo la dirigenza s’è affrettata a mettere sotto contratto Nate Robinson, che, per quanto “cavallo pazzo”, a livello di talento e personalità non difetta. Anche Tyreke Evans, Omer Asik e Alexis Ajinca sono fuori per alcune settimane (per Evans si parla di circa 2 mesi) e così almeno inizialmente vedremo molte volte assetti “small” (ma li avremmo visti comunque, visto che è la base del gioco di Gentry) con Davis da “5” (l’unica alternativa “sana” è il roccioso Kendrick Perkins) affiancata dallo sharpshooter Ryan Anderson con uno tra Quincy Pondexter, Dante Cunningham o Luke Babbitt in ala piccola. La guardia titolare sarà ancora Eric Gordon, sperando che finalmente possa disputare una stagione intera, senza infortuni (cosa mai avvenuta nei suoi 7 anni nella Lega). I Pelicans, se riusciranno a tener sgombra l’infermeria, si candidano a un ruolo di primo piano nella complicata Western Conference, con l’obbiettivo di migliorare l’ottavo posto dello scorso anno. Il tutto all’insegna della transizione e di punteggi alti, contando su una nuova stagione da MVP di Anthony Davis.
Roster: Alexis Ajinca (C), Ryan Anderson (F), Omer Asik (C), Luke Babbitt (F), Norris Cole (G), Dante Cunningham (F), Anthony Davis (F), Tyreke Evans (F), Alonzo Gee (F), Eric Gordon (G), Jrue Holiday (G), Kendrick Perkins (C), Quincy Pondexter (F), Nate Robinson (G), Ish Smith (G).
Partenze: Toney Douglas, Jimmer Fredette, Jeff Withey.
DALLAS MAVERICKS
La squadra maggiormente scottata dalla free agency 2015 è Dallas, che aveva praticamente in mano la firma del pivot DeAndre Jordan (tanto da liberarsi forse troppo frettolosamente di Tyson Chandler) prima di vedersi rimangiare la promessa fatta dal quasi ex Clipper. Per tappare il buco in mezzo all’area, il GM Donnie Nelson ha ingaggiato l’accoppiata Zaza Pachulia e JaVale McGee, che giostreranno da partner a Dirk Nowitzki, alla 18esima stagione nella Lega, forte ancora del suo letale tiro dal mid range e da una tecnica sublime. L’età però inizia comprensibilmente a farsi sentire (37) e quindi avrà diverso spazio il suo backup naturale Charlie Villanueva. L’estate ha portato lontano dal Texas anche il realizzatore Monta Ellis oltre al playmaker Rajon Rondo, arrivato a un punto di rottura con coach Carlisle. I Mavs hanno quindi rivoluzionato il proprio back court. Fermo restando il trio Harris–Barea–Felton, uomini che garantiscono solidità e continuità dalla panchina, sono arrivate due scommesse, anche se per motivi diversi, come Deron Williams e Wesley Matthews. Il primo è reduce da stagioni alquanto deludenti con i Brooklyn Nets e spera in un rilancio in Texas. Il secondo rientra dal grave infortunio al tendine d’Achille e almeno inizialmente avrà un minutaggio molto ridotto. Gli copriranno le spalle il 4° anno da Atlanta John Jenkins e il rookie Justin Anderson, che all’occorrenza potrà sdoppiarsi in ala piccola, dove c’è un altro reduce da infortuni, Chandler Parsons. Nonostante i nomi presenti a roster, sarà molto difficile vedere i texani acciuffare nuovamente i Playoffs nella iper-competitiva Western Conference. Molto dipenderà dalle condizioni fisiche degli elementi chiave e dalla chimica di squadra che potrà formarsi.
Roster: Dirk Nowitzki (F), Chandler Parsons (F), Wesley Matthews (G), Deron Williams (G), J.J. Barea (G), Devin Harris (G), Charlie Villanueva (F), Raymond Felton (G), Zaza Pachulia (C), JaVale McGee (C), Dwight Powell (F), John Jenkins (G), Justin Anderson (G)
Partenze: Al-Farouq Aminu, Tyson Chandler, Monta Ellis, Bernard James, Richard Jefferson, Rajon Rondo, Greg Smith, Amar’e Stoudemire.
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