Mike MIller, il migliore degli Heat nella disfatta in gara 3 (nba.com)

Mike MIller, il migliore degli Heat nella disfatta in gara 3 (nba.com)

Miami Heat @ San Antonio Spurs 77-113 (serie 1-2)

Heat

Chalmers 4. Trovare qualcosa di positivo nel match disputato da Chalmers si presenta come un’impresa. Prestazione davvero sottotono per il play che solo due giorni prima aveva fatto impazzire la difesa degli Spurs. 4 palle perse, 4 falli e 0 punti segnati con 0/5 dal campo nei venti minuti passati sul parquet. Gara da dimenticare, nonostante abbia dovuto affrontare un Parker non trascendentale.

Wade 5,5. In attacco prova a fare qualcosa ma in serate come quella appena trascorsa è davvero difficile andare avanti se il resto del team non ti supporta. Alla fine i 16 punti, 5 assist e 4 rubate raccontano un Wade positivo. Purtroppo per lui esiste la fase difensiva e lì i 27 punti di Green e i 24 di Neal fanno abbassare il suo voto.

James 5,5.  I soli 4 punti con 2/13 dal campo collezionati nei primi trentaquattro minuti raccontano molto del match disputato da King James e dal resto del team. I 9 punti di fila piazzati nel terzo quarto non sono serviti nè agli Heat visto che la partita ormai era già abbondantemente degli Spurs e neanche a rendere meno imbarazzante la sconfitta. Lebron non può far altro che prendersi le sue responsabilità e cercare riscatto in gara 4.

Haslem 5. Che sarebbe stata una serie complicata per Udonis Haslem lo si era capito subito e i soli dieci minuti giocati in gara 3 ne sono l’ennesima prova. Partita anonima per il lungo di Miami che fa giusto in tempo a catturare 3 rimbalzi e sbagliare due tiri prima di uscire definitivamente dal match.

Bosh 6. Prova a reggere l’impatto di Duncan e del resto del settore lunghi degli Spurs ma la sfida è ardua più che mai, soprattutto quando i suoi compagni di reparto sono in serata no. Alla fine colleziona 12 punti, 10 rimbalzi, 4 assist e 3 stoppate che ne fanno uno dei migliori per Miami nella pesante sconfitta in Texas.

Miller 7. 5/5 nella serata, 10/11 nell’intera serie, questi i numeri da oltre l’arco di un Miller che sembra essere tornato quello di qualche stagione fa. Il migliore dei suoi nel match, è in gran parte merito suo se lo svantaggio di Miami non è arrivato a cifre ancora più imbarazzanti. Da tenere d’occhio nel prosieguo della serie.

Allen 5,5. Quando riesce ad essere imbeccato fa il suo. Il problema è farlo entrare maggiormente nel gioco offensivo degli Heat; Spoelstra dovrà fare i conti con quest’aspetto e con la difesa degli Spurs. In difesa soffre eccessivamente gli esterni di San Antonio e nel complesso disputa 19 minuti anonimi.

Andersen 5. Non convince in gara 3 e nei dieci minuti passati sul parquet non fa vedere quella presenza e quell’esplosività che lo contraddistinguono. Merito della difesa degli Spurs che sa come limitarlo e demeriti suoi e del resto del team. Con un Haslem così in difficoltà la sua prestazione sottotono si fa sentire ancor di più.

Battier 5. Passato in fondo alla rotazione vista la buona serie disputata fin qui da Miller, gioca otto minuti senza storia nei quali ha il tempo di sbagliare 2 tiri e collezionare 3 falli.

Cole 5. A differenza di quanto fatto nelle serie precedenti, Cole non riesce proprio ad esprimersi su buoni livelli contro il sistema difensivo degli Spurs. Quando Chalmers è sottotono non riesce a dare la svolta e, frutto anche della prestazione complessiva della squadra, porta a casa un’altra partita negativa.

Jones, Anthony, Lewis s.v. Qualche minuto di garbage-time per gli ultimi tre uomini della rotazione.

 

Danny Green decisivo nella vittoria degli Spurs con 27 punti

Danny Green decisivo nella vittoria degli Spurs con 27 punti

Spurs

Parker 6. Non trascendentale per le sue condizioni fisiche molto precarie, svolge il suo compito senza dover forzare al tiro e giocando soprattuto per i compagni. 8 assist per il francese alla fine e 6 punti frutto di soli cinque tiri. Il suo stato fisico – problemi al ginocchio di cui è da accertare l’entità – sarà decisivo nel prosieguo della serie.

Green 8. Sembra definitivamente esploso nelle ultime due partite, vero mattatore del match per gli Spurs con i suoi 27 punti in trenta minuti. Mostra una sicurezza inaspettata e le sue percentuali al tiro ringraziano. Il 7/9 da tre è il chiaro segnale della confidenza con la quale la guardia di San Antonio sta affrontando la serie.

Leonard 7,5. Ennesima partita a tutto tondo per Leonard, che in ventinove minuti ha il tempo di piazzare una doppia-doppia da 14 punti e 12 rimbalzi, col 60% dal campo. In difesa è la solita roccia e le quattro palle rubate dicono molto della sua presenza nella metà campo di San Antonio.

Duncan 7,5. Partita “nella norma” per il caraibico che firma la solita doppia-doppia da 12 punti e 14 rimbalzi, con due stoppate. Nonostante le 4 palle perse non fa mancare il suo apporto e non dà punti di riferimento a coach Spoelstra. La classe non manca mai e in questa serie sta facendo la differenza nonostante l’età.

Splitter 6,5. Fa quello che gli si chiede senza mettersi particolarmente in mostra, anche perché non ce n’era davvero bisogno. Solido e intelligente come sempre su entrambi i lati del campo, è forse uno dei segreti di questa corsa verso il titolo che per ora prosegue sotto i migliori auspici per gli Spurs.

Ginobili 6. Per l’argentino vale un po’ lo stesso discorso fatto per Parker. Non è richiesto molto in gara 3 il suo apporto in fase di realizzazione e allora l’ex Virtus cerca di imbeccare i compagni ed ha il tempo di rifiatare in vista delle prossime sfide.

Neal 8. Con la collaborazione di Green bombarda il canestro degli Heat da ogni posizione mettendo a referto 24 punti in venticinque minuti. Perfetta pedina nel sistema di coach Popovich, porta a casa anche 4 rimbalzi e 3 assist contribuendo in maniera determinante al successo di San Antonio.

Bonner 5. Non calca il parquet per molto e non riesce a dare il suo solito contributo, ma poco conta in una serata come quella passata. Ci sarà spazio per il riscatto nei prossimi match.

Joseph 5,5. Non è Tony Parker e lo si vede, ma l’esperienza che sta accumulando in questi Playoffs verrà buona negli anni a venire. Dà respiro al francese e gestisce tutto sommato bene  l’attacco degli Spurs. A volte risulta un po’ troppo confusionario ma ha la fiducia di Popovich e non è poco.

Blair 6,5. Soli 5 minuti di garbage-time per il lungo degli Spurs nei quali però riesce a mettere 9 punti e a dimostrare di esserci nel caso servisse nelle prossime partite.

McGrady, P.Mills s.v. Minuti finali in campo per condurre la partita verso la fine, troppo poco per esprimere un giudizio.