Dove volerà Dwight Howard la prossima stagione? (fonte: Timothy A. Clary/Getty Images)

Dove volerà Dwight Howard la prossima stagione? (fonte: Timothy A. Clary/Getty Images)

Con l’articolo odierno sui pivot si conclude la carrellata che DailyBasket ha voluto proporre con le top ten, ruolo per ruolo, dei migliori free agent che saranno disponibili durante l’estate 2013, stilate sulla base di quanto già dimostrato, sul potenziale che potranno esprimere, anche in rapporto al salario che percepiranno. Dalla classifica dei centri sono stati esclusi Tiago Splitter, che in attesa della firma ufficiale ha già verbalmente accettato il rinnovo quadriennale (da 36 milioni di dollari) con San Antonio ed il duo Emeka Okafor/Andris Biedrins che poteva uscire dall’accordo in essere rispettivamente con Washington e Golden State ma, vista la stagione di basso profilo disputata, ovviamente non l’ha fatto.

1) DWIGHT HOWARD (27 anni – unrestricted free agent – ultima stagione ai Los Angeles Lakers con 17,1 punti, 12,4 rimbalzi, 1,4 assist, 2,4 stoppate e 3 palle perse di media in 76 gare) – Howard è reduce da una stagione altalenante dopo l’operazione alla schiena ed il trasferimento a Los Angeles, ma rimane comunque il miglior centro della Lega nonché il free agent più appetito sul mercato, dopo il rinnovo di Chris Paul ai Clippers. I presunti problemi di spogliatoio sembrerebbero allontanarlo dai gialloviola, che sono però gli unici a potergli offrire 5 anni di contratto a circa 118 milioni di dollari contro gli 88 in 4 anni che può prendere altrove. Sulle sue tracce (in ordine di preferenza?) ci sono Houston, Dallas, Atlanta e Golden State.

2) NIKOLA PEKOVIC (27 anni – restricted free agent – ultima stagione ai Minnesota Timberwolves con 16,3 punti, 8,8 rimbalzi, 0,9 assist, 0,8 stoppate e 1,6 palle perse di media in 62 gare) – Cresciuto tantissimo nelle ultime 2 stagioni, Pekovic è ormai una pedina fondamentale nello scacchiere di Minnesota sia nella fase offensiva, dove è bravo a farsi trovare sugli scarichi ma adora anche fare “a sportellate” sotto i tabelloni, che in quella difensiva, dove rappresenta un valido baluardo contro i lunghi avversari mentre pecca un po’ di mobilità laterale per contenere le penetrazioni dei piccoli. Flip Saunders proverà a rinnovarlo prima che gli giungano offerte che potrebbero costringere i TWolves a scelte dolorose.

3) ANDREW BYNUM (25 anni – unrestricted free agent – ultima stagione ai  Philadelphia 76er fermo per infortunio) – Doveva essere il colpo dell’estate scorsa ed il tassello per far fare a Philadelphia il salto definitivo nel gotha della Lega ma si è rivelato un vero buco nell’acqua. I problemi al ginocchio destro che già avevano tormentato la sua carriera si sono ripresentati in maniera cronica. I problemi di testa hanno fatto il resto (infortunio al ginocchio sinistro giocando a bowling, visto ballare in un locale in Spagna… Cose che non si addicono ad un professionista nelle sue condizioni). I 76ers hanno già voltato pagina (sacrificando Holiday per prendere il rookie Noel) ma con l’incognita-salute difficilmente qualcuno gli proporrà il massimo salariale a cui solo 12 mesi fa puntava ad occhi chiusi.

4) AL JEFFERSON (28 anni – unrestricted free agent – ultima stagione agli Utah Jazz  con 17,8 punti, 9,2 rimbalzi, 2,1 assist, 1,1 stoppate e 1,4 palle perse di media in 78 gare) – Con Favors e Kanter in rampa di lancio i giorni a Salt Lake City di Jefferson sono verosimilmente terminati. Mancherà certamente il suo apporto offensivo rasente alla doppia doppia, mentre quello difensivo non è mai stato tangibile in tutta la sua carriera. A 28 anni, comunque, diversi estimatori li troverà, soprattutto in squadre di medio-basso livello in cerca di punti sicuri in post (Charlotte infatti s’è messa sulle sue tracce).

Nuovi scenari a Denver per Timofey Mozgov (fonte: Doug Pensinger/Getty Images)

Nuovi scenari a Denver per Timofey Mozgov (fonte: Doug Pensinger/Getty Images)

5) TIMOFEY MOZGOV (27 anni – restricted free agent – ultima stagione ai Denver Nuggets con 2,6 punti, 2,6 rimbalzi, 0,2 assist, 0,4 stoppate e 0,6 palle perse di media in 41 gare) – Il russo è stato una delle poche vittime del sistema di rotazioni allargate dell’ultima gestione-Karl che, nonostante fosse ben conscio delle potenzialità di Mozgov, gli ha preferito Koufos. L’ex Khimki Mosca sembrava destinato a partire, ma la rivoluzione tecnica che ha colpito i Nuggets potrebbe aver cambiato le carte in tavola. Koufos è stato ceduto e la probabile promozione a titolare di McGee apre invitanti minuti da backup center da essere sfruttati. Bisognerà vedere a che prezzo perché di squadre che necessitano di un buon pivot ce ne sono diverse.

6) CHRIS KAMAN (31 anni – unrestricted free agent – ultima stagione ai Dallas Mavs con 10,5 punti, 5,6 rimbalzi, 0,8 assist, 0,8 stoppate e 1,6 palle perse di media in 66 gare) – Kaman era approdato a Dallas per tamponare l’esigenza momentanea sotto canestro di una squadra che era in attesa di questa estate per gettarsi all’inseguimento di Dwight Howard. Svolto senza infamia e senza lode il compitino (a causa anche di qualche problema fisico), ora il “tedesco” si propone sul mercato senza esagerate pretese economiche (vista l’età) ma proponendo un contributo costante e solido sia in attacco (con range di tiro fino ai 5-6 metri) che in difesa (dove soffre solo lo scarso atletismo). Ha ancora velleità da titolare, ma nel giusto contesto (ad esempio Utah) uscirebbe senza problemi dalla panchina.

7) CHRIS ANDERSEN (35 anni – unrestricted free agent – ultima stagione ai Miami Heat con 4,9 punti, 5,1 rimbalzi, 0,5 assist, 1 stoppata e 0,6 palle perse di media in 42 gare) – Giunto a Miami a stagione inoltrata dopo l’amnistia ricevuta da Denver, Andersen si è rivelato una pedina importante nella corsa al terzo anello degli Heat. Scalzato facilmente Anthony dalle rotazioni, “Birdman” ha sviluppato un’ottima intesa sul pick&roll con James ed ha portato fisicità, atletismo ed intensità in difesa. Tutte doti confermate anche nei playoffs. La situazione salariale di Miami non è ottimale, ma lui vorrebbe rimanere e, data anche l’età, potrebbe accontentarsi nuovamente del minimo salariale.

8) DEJUAN BLAIR (24 anni – unrestricted free agent – ultima stagione ai San Antonio Spurs con 5,4 punti, 3,8 rimbalzi, 0,7 assist, 0,2 stoppate e 0,8 palle perse di media in 61 gare) – A San Antonio è stranamente caduto in disgrazia dopo 3 stagioni in crescendo, complice la seconda giovinezza di Duncan e le scelte di coach Popovich che gli ha preferito Splitter e come secondi lunghi Diaw e Leonard. Tuttavia nei pochi minuti a disposizione (14 di media) ha dimostrato che il canestro lo “vede” sempre ed i rimbalzi, nonostante la statura (è 2.01, ma molto massiccio), li prende. In cerca di rilancio, è difficile che trovi una chance in un top team (a meno che si accontenti di un ruolo da specialista offensivo) ma potrebbe fare la fortuna di formazioni come Charlotte o Boston.

Cambio di casacca per Zaza Pachulia? (fonte: Fernando Medina/Getty Images)

Cambio di casacca per Zaza Pachulia? (fonte: Fernando Medina/Getty Images)

9) ZAZA PACHULIA (29 anni – unrestricted free agent – ultima stagione agli Atlanta Hawks con 5,9 punti, 6,5 rimbalzi, 1,5 assist, 0,2 stoppate e 1,4 palle perse di media in 52 gare) – Il georgiano sembra giunto al termine dell’avventura con gli Hawks, più per scelta del GM Ferry (che vuole rifondare) che propria. Peccato per Atlanta che perderà un lottatore sotto le plance. Magari non troppo dotato offensivamente, ma pronto a gettarsi su ogni pallone. Per questo motivo potrebbe ritagliarsi uno spazio in qualche franchigia con obiettivi ambiziosi (un esempio? Oklahoma City) altrimenti in Europa farebbe la fortuna di qualsiasi formazione d’alto livello d’Eurolega (ma rimane un’ipotesi remota).

10) JERMAINE O’NEAL (34 anni – unrestricted free agent – ultima stagione ai Phoenix Suns con 8,3 punti, 5,3 rimbalzi, 0,8 assist, 1,4 stoppate e 1,3 palle perse di media in 55 gare) – La buona stagione disputata a Phoenix ha rilanciato le speranze di O’Neal, già più volte vicino al ritiro. Cerca una formazione dove possa avere un ruolo importante in spogliatoio ed in campo, seppur con un minutaggio limitato. La scelta al draft di Len sembra chiudere le porta ad una riconferma ai Suns (a meno di una partenza di Gortat). Si era parlato di un ritorno a Portland, sua prima squadra NBA, ma le esigenze dei Blazers (un lungo affidabile da 30 minuti abbondanti per far crescere con calma Leonard) mal si sposano con le volontà di O’Neal.


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