Il nostro viaggio nel complesso mondo dei free agent ci porta oggi ad analizzare la posizione delle power forward attualmente libere sul mercato. Un reparto decisamente interessante attorno al quale, siamo sicuri, si scatenerà più di un duello tra i General Manager della National Basketball Association. Il ranking dei Top 10 che vi andiamo a presentare è stato pensato tenendo in considerazione il rendimento dei cestisti durante la stagione appena finita, il valore del contratto lasciato e quello che si apprestano a firmare e infine i benefici che possono portare alla squadra per la quale firmeranno.

Josh Smith va a schiacciare

Josh Smith va a schiacciare

1) JOSH SMITH: il ventisettenne in uscita dagli Atlanta Hawks è sicuramente uno dei pezzi pregiati della free agency di quest’anno, dopo aver disputato una stagione da 17.5 punti, 8.4 rimbalzi, 4.2 assist e 1.8 stoppate. La squadra che lo firmerà sarà sicura di aver portato a casa un talento purissimo con mani più che educate (46.5% al tiro in 35.3 minuti di stagione regolare). Su di lui c’è da registrare l’interesse di Pistons e Rockets (solo nel caso di fallimento dell’affare Howard) con Atlanta che rimane per il momento defilata. Il problema è soltanto uno: Josh Smith si aspetta un ingaggio da superstar. La sensazione è che verrà accontentato.

paul-millsap

Paul Millsap in maglia Jazz

2) PAUL MILLSAP: altra stagione solida quella del lungo in uscita dagli Utah Jazz (14.6 punti, 7.1 rimbalzi con il 49% dal campo) che ora, a 28 anni, vorrebbe firmare il contratto più remunerativo della carriera. I Jazz non sono disposti a fare follie per trattenere lui e Al Jefferson, vista la seria volontà di far esplodere Kanter e Favors, ragion per cui è facile immaginare il futuro di Paul lontano da Salt Lake City. Si è vociferato, tra le tante possibili destinazioni, dei Boston Celtics ma la cosa certa è che chi lo vorrà firmare dovrà mettere sul piatto più degli 8.6 milioni di dollari guadagnati dal ragazzo quest’anno.

3) J.J. HICKSON: stagione da incorniciare quella del ventiquattrenne da North Carolina State che dall’arrivo in Oregon ha dimostrato di essere un giocatore estremamente interessante. Chi cerca un quattro, capace di garantire ogni sera una doppia-doppia e che ha ancora discreti margini di miglioramento, può tranquillamente bussare alla porta di J.J. (che ha chiuso la stagione viaggiando a 12.7 punti e 10.4 rimbalzi). La sensazione è che per portarselo a casa ci vorrà un’offerta decisamente sostanziosa.

4) CARL LANDRY: giocatore solido in uscita dalla panchina se ce n’è uno, Carl Landry è stato uno dei punti di forza dei Golden State Warriors che hanno stupito l’NBA con una stagione favolosa. 10.8 punti e 6 rimbalzi in poco più di 23 minuti di utilizzo sono un biglietto da visita niente male per chi (a 29 anni) è deciso a testare la free agency per rimediare, verosimilmente, l’ultimo contratto importante della carriera.

Blatche dei Brooklyn Nets

Andray Blatche, nell’ultima stagione con i Brooklyn Nets

5) ANDRAY BLATCHE: decisamente il miglior lungo NBA per rapporto qualità/prezzo. Infatti, dopo esser stato amnistiato dai Wizards a seguito dei tanti problemi caratteriali e comportamentali, Blatche ha colto l’occasione della riscossa firmando per i Nets un contratto a poco più di 850.000 dollari. Il giocatore ha garantito in stagione 10.3 punti e 5 rimbalzi in 19 minuti di media, cifre ottime per chi cerca un lungo di ricambio a cifre più o meno contenute.

6) BRANDAN WRIGHT: uno dei pochi a salvarsi nella disastrosa annata dei Dallas Mavericks. Il 25enne uscito da North Carolina ha migliorato quest’anno tutte le sue statistiche personali (chiudendo la Regular Season a 8.5 punti, 4.1 rimbalzi e 1.2 stoppate in 18 minuti di utilizzo) ed è ora intenzionato a testare il mercato per ricevere il miglior ingaggio possibile. Il suo futuro, a detta degli insider, dovrebbe essere lontano da Dallas, in questo momento impegnata a pulire il cap per far posto ai “grandi free agent”.

Hansbrough si appresta a tirare un libero.

Tyler Hansbrough si appresta a tirare un libero

7) TYLER HANSBROUGH: giocatore entusiasmante al college trasformato, a causa di più di un limite caratteriale, in normale lungo di rotazione in un sistema NBA. Tyler quest’anno ha garantito ai suoi Pacers un apporto di 7 punti e quasi 5 rimbalzi in 17 minuti di gioco. La sua qualità migliore è certamente l’agonismo, che a volte usa in maniera deleteria. È unrestricted free agent, dopo che i Pacers hanno ritirato la qualifyng offer. Dunque la sua permanenza alla corte di coach Frank Vogel, dopo il rinnovo di West, è in fortissimo dubbio.

8) JASON MAXIELL: la 26esima scelta al draft 2005 dei Detroit Pistons ha più volte, nel corso della carriera, mostrato una discontinuità di rendimento che mal si addice a chi parte in quintetto in un contesto NBA. Quest’anno in 25 minuti di utilizzo ha portato a casa 6.9 punti e 5.7 rimbalzi, cifre che non gli garantiscono affatto il rinnovo con i Pistons (decisi a puntare forte sulla coppia Drummond-Monroe). Il suo obiettivo sarà quello di ricercare un pluriennale che, per forza di cose, gli farà intascare meno dei 5 milioni di dollari guadagnati nella stagione appena conclusa.

Kenyon Martin con la maglia dei Knicks

Kenyon Martin con la maglia dei Knicks

9) JOSH McROBERTS: non è stata malvagia la stagione del 26enne proveniente da Duke che, dopo aver stentato con i Magic di Orlando, si è rifatto alla corte di sua maestà Michael Jordan. Nella peggior squadra dell’NBA, gli Charlotte Bobcats, McRoberts ha contribuito portando 9 punti e 7 rimbalzi in 30 minuti di presenza sul parquet. Buone prestazioni che gli consentiranno di trovare facilmente una squadra in questa free agency.

10) KENYON MARTIN: 30 partite tra Regular Season e Playoff con medie di 7.2 punti, 5.3 rimbalzi e 1 stoppata in 21 minuti di utilizzo dalla panchina. I numeri del 35enne da Cincinnati sono lodevoli ed è per questo che ci sono squadre pronte a firmarlo (a cifre contenute) per aggiungere al proprio roster esperienza e intensità sotto i tabelloni. Il ragazzo, che non ha grosse pretese economiche, vorrebbe giocare per una contender e inseguire il sogno del titolo NBA.


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