Chandler Parsons (Photo Brett Davis-Usa Today Sports)

Chandler Parsons (Photo Brett Davis-Usa Today Sports)

Nell’aria si sente profumo di novità. Il riferimento è a LeBron James, che si è incontrato con Pat Riley, non ha giurato fedeltà agli Heat ma pare poter comunicare la propria decisione sul futuro entro le prossime 48 ore. Finora, la fumata è stata grigia. Anche se appare chiaro che Miami e Cleveland (pronta a dare l’assalto anche a Kevin Love, se arriverà LBJ) sono rimaste realisticamente le uniche candidate plausibili ad averlo in squadra.

Ma intanto negli ambienti NBA le indicazioni e le sensazioni viaggiano. E il mercato comincia a muoversi in maniera un po’ più consistente. Carmelo Anthony resterà a New York accettando il quinquennale da 129 milioni messo sul piatto da Phil Jackson, confidando nelle capacità del “Zen Master” di allestire subito – liberandosi almeno del contratto di Stoudemire – e non dall’anno prossimo una squadra vincente. Rimangono al palo soprattutto i Lakers, nonostante il corteggiamento di Kobe Bryant, che adesso cerca almeno di convincere la dirigenza a mettere in panchina Byron Scott. Ma una mossa importante l’ha piazzata Dallas, che si è accordata con Chandler Parsons per un triennale da 46 milioni. Houston aveva scelto di non estendergli il contratto e renderlo free agent con restrizione, chiaramente con l’obiettivo di tenere libero il più possibile il monte salari e con una sorta di promessa di rifirmarlo dopo aver messo a posto parti più importanti del proprio mosaico. Ma, così facendo, si è chiaramente esposta ai rischi del mercato.

E l’ala classe 1988, che nell’ultima stagione ha prodotto 16.6 punti, 5.5 rimbalzi e 4.0 assist alla cifra di “soli” 926 mila dollari di ingaggio, non ha potuto resistere di fronte alla proposta dei Mavericks. Houston ha tempo fino a domenica per pareggiare l’offerta, ma Mark Cuban – che, dopo l’accordo, ha festeggiato con Parsons come confermato dalle foto pubblicate su Twitter, anche dalla madre del giocatore – in ogni caso ha ottenuto un risultato importante. Anche se non dovesse ingaggiare Parsons, avrà comunque complicato – e non poco – i piani di una rivale divisionale.

I Rockets, una volta capito di essere fuori dalla corsa a James, infatti sono sulle tracce di Bosh ed hanno pronta un’offerta da 88 milioni in 4 anni per lui. Per poterla perfezionare, devono però prima cedere Jeremy Lin, che interessa ai Sixers, dotati dello spazio salariale per assorbirne il contratto. Ma se vogliono continuare ad inseguire CB4, dovranno rinunciare ad un elemento come Parsons che, da seconda scelta, è emerso quale giocatore di grande impatto. La priorità di Bosh è rimanere a Miami con LeBron: dunque, prima di impegnarsi dovrà conoscere le intenzioni di LBJ. Poi potrà prendere la propria decisione. Quindi i prossimi 2-3 giorni si annunciano decisivi.

ALTRE NEWS – Toronto conferma anche Greivis Vasquez, con un biennale da 13 milioni, ed ha un accordo per due anni con James Johnson. Gregg Popovich ha esteso il contratto con San Antonio: è un pluriennale a cifre non comunicate dalla franchigia. Mike Miller è ad un passo dai Nuggets. Mike Woodson diventa assistente di Doc Rivers ai Clippers.