La stretta di mano tra Tom Benson e David Stern (AP Photo/Richard Drew)

Accordo raggiunto. Gli Hornets non sono più di proprietà della NBA, che stava cercando di venderli dal dicembre 2010, momento in cui fu costretta a rilevarli dal proprietario uscente George Shinn. Adesso la franchigia è passata a Tom Benson, 84 anni, che da circa trent’anni ha già dato stabilità ai New Orleans Saints della NFL, con cui ha vinto il SuperBowl nel 2010.

La commissione dei proprietari NBA nella riunione tenutasi ieri a New York ha approvato ufficialmente la vendita, che sarebbe avvenuta per una cifra di 338 milioni di dollari. “Ci aspettiamo che questa squadra diventi una delle principali della lega, altrimenti non ci saremmo fatti coinvolgere” ha detto Benson, facendo dunque subito capire di voler puntare in alto e, tra le prime mosse, di voler cambiare il nome della franchigia per introdurne uno più adatto alla città. “La città è uno dei gioielli dello stato. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di vendere la franchigia a qualcuno che in termini di attaccamento a New Orleans non avrebbe avuto rivali. Siamo sicuri di aver trovato il proprietario perfetto” ha commentato un soddisfatto David Stern.

Ovviamente contento anche coach Monty Williams, che ha lavorato per tutta la stagione in condizioni davvero non semplici: “Avere alle spalle una persona come Tom Benson ti semplifica le cose, perché ti dà stabilità. Può essere solo una cosa positiva per me come allenatore, per i giocatori ma soprattutto per la città”. Con la stagione ormai andata, tornare ad avere una società sarà importante a partire dal mercato e dalla discussione coi free agent. E i primi segnali positivi si sono visti dalle dichiarazioni di Carl Landry, che nella scorsa offseason firmò per un solo anno proprio per l’incertezza nella proprietà: “Sarò di nuovo free agent quest’estate, sono stato due anni agli Hornets e sono cresciuto, l’arrivo del nuovo proprietario mi può sicuramente aiutare a rifirmare con questa squadra”.