irvingcartoon“Kyrie Irving was unstoppable. I don’t know how to guard that. He did a hell of a job. We all know how talented he is, but he really went to a new level tonight. He had a hell of a night and that talent just got us.” (Gregg Popovich)

Per buona parte dell’estate ci si è chiesti se LeBron James sarebbe tornato a casa nell’Ohio e chi sarebbero stati gli ulteriori innesti di livello che lo avrebbero affiancato nella stagione a venire. È passato in secondo piano lui, la prima scelta assoluta nel Draft 2011, da Duke. Il 3 volte All-Star, il Rookie of the year proprio nel 2011, MVP dell’ultimo All-Star Game ed MVP dell’ultimo Mondiale giocato e vinto in Spagna dagli Stati Uniti. Diciamo che le premesse per giudicare Kyrie Irving una “stella” ci sono tutte, e piuttosto che rispondere con qualche insinuazione riguardante il suo valore, il playmaker dei Cavs ha deciso di rispondere con i fatti.

Giocatore della settimana nella settimana dal 9 al 15 marzo, con medie sorprendenti, quasi spaziali: 37.3 punti a partita, 4 rimbalzi e 4.7 assist, 63.3% dal campo, 86.7% da 3 (sì, avete letto bene) e 88.5% dalla lunetta. 3 partite, 3 trasferte, 3 vittorie. Si parte da Dallas, con la vittoria per 127-94 e 22 punti, conditi da 5 rimbalzi, 5 assist e 2 recuperi; sempre in Texas, due giorni dopo, vittoria contro i campioni in carica degli Spurs per 128-125 e il career high di 57 punti (7/7 da tre punti e 10/10 dalla lunetta), 5 assist, 3 rimbalzi, 4 recuperi; via dal Texas, si va in Florida ad affrontare i Magic e arriva un’altra vittoria, per 123-108: per Kyrie ci sono 33 punti (12/15 dal campo), 4 rimbalzi e 4 assist, con un 5/6 da tre punti.

I Cavs stanno cercando di consolidare il secondo posto ad est in vista dei playoff, dove potrebbero incontrare la squadra con cui il loro numero 23 ha vinto ben 2 titoli disputando 3 finali, ovvero i Miami Heat, in questo momento detentori del settimo record a pari merito con i Pacers. È incredibile come Irving abbia avuto nel tempo una tale evoluzione a livello di precisione al tiro e di sicurezza nel gestire i possessi offensivi della sua squadra. Arrivato nella NBA con l’etichetta di ball-handler di livello superiore, è presto diventato l’idolo di casa proprio nel momento in cui i tifosi di Cleveland si sono sentiti traditi da LBJ al punto tale da usare le sue canotte come materiale da falò.

Uncle Drew

Uncle Drew

A seguito di un costante lavoro giorno dopo giorno e la conferma in seguito a doti da tutti riconosciute, il prodotto di Duke è stato in grado di diventare un vero e proprio simbolo, anche grazie alla serie di tre commercials targate Pepsi: un perfetto travestimento da anziano ha dato vita ad Uncle Drew, un uomo ormai di una certa età che entra a sostituire un giocatore infortunato durante una partitella in un playground e che parte evidenziando acciacchi e conclusioni azzardate; col passare dei minuti Irving gioca da Irving e la gag è completamente riuscita, introducendo nei capitoli successivi altri giocatori NBA come il compagno di squadra Kevin Love e la point guard dei Clippers, Nate Robinson.
Non fa notizia con le parole, ma con l’atteggiamento e il gioco. E ha dimostrato di essere così: unstoppable.