DENVER NUGGETS
Non è cambiato di molto il roster al servizio di coach Shaw, se si considera che l’unico movimento di mercato ha coinvolto Evan Fournier e Roy Devyn Marble, spediti ai Magic in cambio di Arron Afflalo, volto già noto in casa Nuggets negli anni 2009-2012. Sarà stata una scelta sensata? Fournier ha dimostrato di aver ancora molta strada da fare, ma di certo i mezzi non mancano, e con la sua Francia l’ha messo in mostra all’ultimo Mondiale proprio quando la palla pesava e quando mancava qualcuno che si prendesse la responsabilità di gestire un possesso importante. Afflalo è stato autore di una grande stagione ad Orlando lo scorso anno, e il suo contratto scadrà al termine di questa. Andrà a formare un buonissimo reparto guardie con Ty Lawson che, in aggiunta al rientro di Gallinari e la voglia di riconfermarsi ad alti livelli di Faried, potrebbe regalare ai Nuggets una stagione che parte con presupposti non negativi.
Roster: Arron Afflalo, Darrell Arthur, Wilson Chandler, Kenneth Faried, Randy Foye, Danilo Gallinari, Erick Green, Gary Harris, JJ Hickson, Nikola Jokic, Ty Lawson, JaVale McGee, Quincy Miller, Timofey Mozgov, Jusuf Nurkic, Nate Robinson.
Voto: 6,5.

 

MINNESOTA TIMBERWOLVES
Di riflesso, una delle protagoniste del mercato estivo. Dal momento in cui Love e i Cavs hanno dato l’impressione di essere promessi sposi, spettava ai T’Wolves trovare la soluzione migliore per riuscire a costruire un roster futuribile, ma che al tempo stesso riuscisse a fare bene fin da subito. Dopo aver firmato Mo Williams con un annuale da 3.75 milioni, la trade che ha coinvolto Minnesota, Philadelphia e Cleveland ha portato alla squadra allenata da Flip Saunders ben 3 giocatori: Anthony Bennett, Andrew Wiggins e Thaddeus Young. Considerando che già i T’Wolves davano l’impressione di essere una franchigia con buone prospettive, ora possono davvero mettere in piedi una squadra altamente competitiva, anno dopo anno. In un mercato dominato dalla “Decision 2.0” di LBJ, dalla ri-firma di Melo, Wade e Bosh, le altre squadre avevano il dovere di muoversi come meglio potevano in relazione all’effetto domino generato dai principali free agent, e Minnesota sembra essere state tra le migliori. Di gran lunga la franchigia che più incuriosisce nella nuova stagione NBA.
Roster: JJ Barea, Anthony Bennett, Corey Brewer, Chase Budinger, Gorgui Dieng, Zach LaVine, Kevin Martin, Shabazz Muhammad, Nikola Pekovic, Ricky Rubio, Ronny Turiaf, Andrew Wiggins, Mo Williams, Thaddeus Young.
Voto: 8.

 

OKLAHOMA CITY THUNDER
Forse la squadra che più di tutte necessita di qualche buon colpo sul mercato per raggiungere obiettivi che sfumano puntualmente ogni anno. E neanche quest’estate l’impresa è riuscita. Affidarsi alle singole giocate di Durant e Westbrook e alla costanza di Ibaka vicino a canestro, non è stato sufficiente per eccellere in casa Thunder. Poco gioco, di qualità rivedibile. Annientati degli Spurs negli ultimi playoffs, non sembrano poter fare meglio nella prossima stagione, nonostante la presenza dell’MVP. È stata persa l’ennesima occasione di diventare la forza numero uno all’ovest, dove le uniche firme sono state quelle di Anthony Morrow per un triennale da circa 10 milioni complessivi e di Sebastian Telfair per un annuale da 1.3 milioni. Un po’ pochino per fare il salto di qualità, considerando la perdita di un difensore come Sefolosha.
Roster: Steven Adams, Semaj Christon, Nick Collison, Kevin Durant, Josh Huestis, Serge Ibaka, Reggie Jackson, Grant Jerrett, Perry Jones, Jeremy Lamb, Mitch McGary, Anthony Morrow, Kendrick Perkins, Andre Roberson, Sebastian Telfair, Russell Westbrook.
Voto: 6.

 

PORTLAND TRAILBLAZERS
Due innesti mirati, due buone scelte. Portland firma Steve Blake e Chris Kaman, biennale per entrambi rispettivamente da 4.25 e 9.8 milioni complessivi. Già squadra competitiva e di talento, quest’anno dovrà cercare di riconfermarsi senza rinunciare alle ambizioni di stupire e di dare realmente fastidio ad ovest. Un quintetto base estremamente valido, rinforzato dai due innesti dell’estate in modo da avere una panchina lunga e di qualità. Il modo migliore per dare continuità ad un progetto ed essere sempre incisivi, soprattutto in post-season. Potrebbero cambiare le gerarchie nella Northwest Division, a favore della squadra allenata da Terry Stotts ovviamente, nell’intento di togliere lo scettro dalle mani dei Thunder in primis e andare sempre più in fondo nei playoffs in un secondo momento. Le premesse sono buone e i risultati non dovrebbero discostarsi più di tanto dalle previsioni, ad oggi, piuttosto rosee.
Roster: LaMarcus Aldridge, Will Barton, Nicolas Batum, Steve Blake, Victor Claver, Allen Crabbe, Joel Freeland, Chris Kaman, Meyers Leonard, Damian Lillard, Robin Lopez, Wesley Matthews, C.J. McCollum, Thomas Robinson, James Southerland, Dorell Wright.
Voto: 7.

 

UTAH JAZZ
Diciamo che Trevor Booker e Steve Novak non dovrebbero essere gli innesti che consentiranno il salto di qualità ai Jazz, ma piuttosto la riconferma di Gordon Hayward pareggiando l’offerta di Charlotte (quasi 63 milioni di dollari per un quadriennale). Per Booker un biennale da poco meno di 10 milioni, mentre per Novak un quadriennale da 15. Squadra giovane, intenzionata a fare sempre meglio di anno in anno, sotto la guida di coach Snyder ma totalmente assente di giocatori di esperienza e punti di riferimento di livello assoluto. Questo fattore potrebbe pesare tanto sull’andamento dei Jazz, che dovrà presumibilmente pensare a portare i suoi stessi giocatori ad un livello più alto in termini di responsabilità e impatto nell’arco delle 82 gare. Si tratta di un’incognita, e solo con il susseguirsi delle partite si potrà tirare una conclusione sulle ambizioni della franchigia.
Roster: Trevor Booker, Dee Bost, Trey Burke, Alec Burks, Ian Clark, Jack Cooley, Jeremy Evans, Dante Exum, Derrick Favors, Carrick Felix, Rudy Gobert, Gordon Hayward, Rodney Hood, Enes Kanter, Brock Motum, Kevin Murphy, Toure Murry, Steve Novak.
Voto: 6,5.