Marco Belinelli contro Damian Lillard nella sfida del Moda Center (Photo by Getty Images)

Marco Belinelli contro Damian Lillard nella sfida del Moda Center (Photo by Getty Images)

Marco Belinelli

Sole due partite per i San Antonio Spurs che dopo il positivo successo allo Staples Center contro i Clippers si presentano appena 24 ore dopo al Moda Center di Portland ancora senza Tony Parker e Kawhi Leonard, a cui si aggiunge anche Tim Duncan, tenuto sempre precauzionalmente a riposo nei back to back. Marco Belinelli parte come sg titolare e gioca un’altra solida partita da 20 punti (7/11 al tiro), 4 rimbalzi, 1 assist in 35′, con canestri e giocate fondamentali negli ultimi minuti di gioco. La sfida è una serie di botta e risposta, in cui nel 2°tempo gli Spurs sembrano poter prendere il largo grazie anche ad un Patty Mills in serata di grazia, prima di un mini parziale Blazers che riporta il match in parità a meno di 2′ dal termine. Proprio in questa frazione di gioco, coach Gregg Popovich consegna le chiavi dell’attacco al Beli che sfrutta prima un pick and roll con Tiago Splitter per insaccare una tripla difficile a 1’34” dal termine e nel possesso seguente ancora grazie ad un gioco a due Marco consegna un ottimo assist al brasiliano per il +5 che sancisce l’importante successo. La settimana si chiude ancora in trasferta, questa volta allo US Airways Center di Phoenix contro i caldissimi Suns reduci da 2 buone prestazioni e nella nona partita giocata lontana da San Antonio nel cosiddetto “Rodeo road trip”, gli Spurs incappano in una serata storta chiusa con appena il 35% al tiro e il 9% dall’arco (2/21), crollando nel 2°quarto, soffrendo gli alti ritmi imposti dall’attacco di Hornacek e non riuscendo più a ricucire il gap. Serataccia anche per Belinelli che partito ancora titolare al fianco di Joseph in cabina di regia, visto il perdurare delle assenze di Parker e Leonard, trova il suo unico canestro dal campo (su 8 tentativi) sul finire dell’ultimo quarto con la partita ormai in ghiaccio, chiudendo con 10 punti, frutto di ben 8 viaggi in lunetta, 3 rimbalzi e 4 assist.

 

Luigi Datome (NBA.com)

Luigi Datome (NBA.com)

Luigi Datome

Altra settimana deludente per i Detroit Pistons e altra frustrazione per Gigi Datome che riesce sì a mettere piede in campo dopo i 2′ concessi il 5 febbraio contro i Magic, ma lo fa per appena 1’13”di ultimo quarto al posto di Greg Monroe, con Detroit sotto di 20 lunghezze. L’head coach ad interim John Loyer infatti prosegue nel cammino intrapreso da Maurice Cheeks, tenendo una rotazione piuttosto corta da 8-9 uomini, con Jonas Jerebko utilizzato come unico cambio dei lunghi e solo per brevi spezzoni da 10-11′, mentre sia Josh Harrellsson che Datome continuano a farla da spettatore, anche nei back to back, di solito partite in cui gli allenatori cercano di far respirare i propri starter allungando le rotazioni. Nonostante il ritorno alla vittoria contro gli Hawks dopo 3L consecutive, i Pistons non riescono ad imporsi e crollano nuovamente con 2L filate tutte al Palace of Auburn Hills, sconfitte che complicano la già ardua corsa alla post season con l’ottavo posto ora ad appannaggio degli Hawks, in netta crisi, ma ancora distanti ben 4 partite.

 


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