Danilo Gallinari

Danilo Gallinari (AP Photo/Tony Gutierrez)

Danilo Gallinari (AP Photo/Tony Gutierrez)

Ultimi 7 giorni trascorsi quasi interamente in trasferta e bottino soddisfacente da 2 vittorie e 2 sconfitte. La settimana era iniziata il giorno di Natale allo Staples Center con la sfida alla squadra più calda della lega, i Los Angeles Clippers giunti alla 13° vittoria consecutiva. Il Gallo incappa in una serata storta al tiro chiudendo con soli 7 punti e una sola conclusione a bersaglio su 10 tentativi, contribuendo alla disfatta dei Nuggets, travolti da un super 2° quarto per energia ed intensità della second unit dei Clippers. “Sono la migliore squadra della NBA al momento, il parziale di 42-22 nel 2°quarto ha ucciso la partita. Abbiamo giocato a sprazzi, non sono stato preciso al tiro, ho cercato di coinvolgere di più i compagni e mi dispiace per la sconfitta, non tanto per la mia prestazione” le parole di Danilo a fine gara. L’occasione del riscatto capita 24 ore dopo al Pepsi Center, contro i Lakers, reduci da 5 vittorie consecutive. Gli ospiti conducono solo nei primi minuti, salvo poi subire un Faried dominante sotto i tabelloni, un Iguodala decisivo sui due lati del campo e un 2° tempo perfetto di Brewer. Per Gallinari dopo un primo tempo rilassato in cui segna soli 4 punti, una ripresa ad alti ritmi da 4/4 dal campo e 15 punti, inclusa la tripla che ricaccia indietro i Lakers a 4 minuti dal termine. Ma il picco settimanale di Danilo è toccato all’American Airlines Center di Dallas, dove con 39 punti ritocca il career high per punti segnati (il precedente, 37 punti, risaliva al 21/1/2012 al MSG contro i Knicks), frutto di 14/23 dal campo, 7/11 da 3 a cui aggiunge anche 8 rimbalzi. Una serata da ricordare per il Gallo, anche se i Mavs hanno contribuito al risultato venendo surclassati in ogni zona del campo, come sottolineato anche da Danilo: “Mi lasciavano libero e io prendevo i tiri. Devo ringraziare la difesa dei Mavs per avermi lasciato così tanto spazio. È stata una di quelle sere in cui, dopo il rilascio della palla, pensi possa sempre andare dentro. Non so se è stata la mia migliore partita di sempre, ma è stata una vittoria importante in vista dei Grizzlies”. Ben differente però il trattamento riservato a Danilo da parte dei Memphis Grizzlies, molto meno passivi nella propria metà campo. Gallinari fatica a trovare buone conclusioni piedi per terra, merito anche della aggressiva e competente difesa di Tony Allen che lo taglia completamente fuori dal gioco, costringendolo a ripetuti errori e forzature frutto della frustrazione. 0/3 dal campo e 0 punti segnati nel 1° tempo, a cui fa seguito un 2° tempo da soli 7 punti e sconfitta, maturata solo nell’ultima frazione grazie a Gay e alla second unit dei Grizzlies. Il ritorno in campo è previsto nel nuovo anno con una schedule che vedrà Denver giocare in casa 15 delle prossime 18 partite. — Matteo Plazzi

 

Marco Belinelli

Marco Belinelli (AP Photo-Nam Y. Huh)

Marco Belinelli (AP Photo-Nam Y. Huh)

Solamente due partite giocate dai Bulls negli ultimi sette giorni, dopo le intensissime settimane precedenti. Nella partita di Natale, Chicago affrontava i Rockets del tanto rimpianto Omer Asik, che ha contribuito al massacro nei confronti della squadra di Marco Belinelli con 20 punti e 18 rimbalzi. Belinelli ha giocato, come tutti i suoi compagni, una partita molto rivedibile per quanto riguarda la fase difensiva, pur continuando a mostrare segnali positivi in attacco con un bottino di 15 punti complessivi e 3 assist. Tra le brutte notizie si è aggiunta quella di una distorsione alla caviglia del capitano Luol Deng, che ha saltato la successiva gara con gli Washington Wizards.
In quell’occasione è invece tornato a calcare il campo Rip Hamilton, reduce dall’infortunio che aveva lanciato l’italiano in quintetto, causando il picco di rendimento nella carriera di quest’ultimo. Nonostante le tante voci che lo vogliano lontano da Chicago (si parla insistentemente di un suo approdo ai Suns), Tom Thibodeau ha deciso di far partire l’ex giocatore dei Pistons nuovamente in quintetto, dandogli tuttavia un minutaggio ridotto. Nella vittoria con gli Wizards, infatti, il palcoscenico è stato ancora del Beli, che uscendo dalla panchina ha segnato ben 17 punti in circa 33 minuti di gioco con 3 assist e 2/3 da tre. Grande prova difensiva di tutta la squadra, che ha concesso appena il 36.5% su azione, anche se Washington non è esattamente il banco di prova più impegnativo in assoluto. Nel caso in cui Hamilton rimanga e col ritorno di Rose (che ancora si sta allenando senza contatti fisici), i minuti di Marco probabilmente caleranno, ma è importante per l’ex giocatore della Fortitudo aver dimostrato di poter portare punti anche partendo dalla panchina, anche perché pare che coach Thibodeau gradisca praticamente avere Rip Hamilton nello starting five. Il buon impatto di Belinelli e la crescita di Jimmy Butler potrebbero tuttavia far considerare seriamente alla dirigenza uno scambio che includa il giocatore proveniente da Connecticut, che potrebbe interessare per via del suo contratto non interamente garantito nella prossima stagione. — Carmine D’Amico

 

Andrea Bargnani

Andrea Bargnani (AP Photo/Greg Wahl-Stephens)

Andrea Bargnani (AP Photo/Greg Wahl-Stephens)

Sempre senza Bargnani, i Raptors sembrano proprio aver trovato la via per vincere. Con 7 successi nelle ultime 8 – una serie di 5 W, interrotta dalla brutta caduta a San Antonio, ma subito ripresa in trasferta a New Orleans e OrlandoToronto ha parzialmente raddrizzato una classifica in precedenza disastrosa ma che ora la vede all’11° posto ad est, con 3.5 gare di distanza dall’8° gradino occupato da Boston. Aumentando le vittorie in questa situazione, cresce di fatto la distanza tra Bargnani e la franchigia canadese, che curiosamente pare aver risolto diversi problemi proprio in coincidenza col suo infortunio ma anche con quello di Lowry. Un chiaro segnale che rende negativo il giudizio su molte delle operazioni realizzate da Colangelo per costruire una formazione via via più forte. Ma, concentrandoci su Andrea, è evidente come la squadra stia rendendo meglio senza di lui. E anche i media non perdono occasione per criticarlo e far capire che da più parti, anziché il conto alla rovescia per il suo rientro, si fa quello verso la sua cessione. In molte voci gli viene associato il contratto in scadenza di Calderon per creare un pacchetto utile ad ottenere un giocatore di alto livello, meglio se un’ala piccola, di ritorno. Il nome che ha iniziato a girare con più insistenza è quello di Danny Granger, che non ha ancora debuttato in questo campionato per problemi al ginocchio sinistro e i Pacers potrebbero anche a cedere, meglio se insieme ad un DJ Augustin di fatto pressoché inutile sullo scacchiere di Vogel. Ma il rendimento dello spagnolo, che ha preso il quintetto al posto dell’infortunato Lowry, propiziato diverse vittorie e sembra soddisfare maggiormente i compagni, potrebbe spingere a sacrificare l’ex giocatore dei Rockets, il cui contratto non è troppo pesante, visto che vale 5.8 milioni in questa stagione ed ha solo 1 milione garantito (sui 6.2 previsti) per la prossima. Difficile che coach Casey dia il benestare alla partenza di Lowry, resta comunque più facile quella di Calderon, troppo vulnerabile in difesa, specie se accoppiato con Bargnani, che non sta riscuotendo enorme interesse in giro per la lega ma con ogni probabilità dovrà presto trovare nuovi stimoli altrove. — Davide Sardi