Coach K starebbe considerando di guidare Team USA ancora fino al 2016 (foto: sportsillustrated.com).

Coach K starebbe considerando di guidare Team USA ancora fino al 2016 (foto: sportsillustrated.com).

Colorado Springs – Coach Mike Krzyzewski ha confermato in una intervista a Sports Illustrated di stare considerando un ritorno sulla panchina del Team USA in vista dei mondiali di Madrid del 2014 e delle Olimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016. La decisione non è ancora stata ufficializzata ma il cambio di prospettiova è significativo, se si pensa che il coach di Duke per otto mesi aveva manifestato di considerare coclusa l’avventura con la nazionale statunitense dopo l’oro di Londra 2012. Coach K con il presidente, Jerry Colangelo, ha avuto il merito di ricostruire dal suo insediamento nel 2005 una diversa cultura della rappresentativa di di USA Basketball, riuscendo a coinvolgere convintamente le stelle di prima grandezza nelle competizioni internazionali. Il record di coach K, in effetti da allora, parla di 62 vittorie ed una sola sconfitta contro la Grecia, nei mondiali giapponesi del 2008 che gli valsero un amaro bronzo. In tutte le altre partecipazioni Team USA è arrivata, ovviamente, fino in fondo portando oltre al titolo mondiale di Istanbul del 2010 anche i due ori di Pechino e Londra. Rispetto allo staff degli ultimi giochi olimpici, composto da D’Antoni, ex-Lakers, e Nate McMillan ex-Blazers, solo Jim Boeheim, coach di Syracuse, pare essere ancora incluso nei piani di coach K.

Wunderdirk disponibile ad un ingaggio ridotto pur di poter ambire a rigiocare le Finals (foto: yahoo.com).

Wunderdirk disponibile ad un ingaggio ridotto pur di poter ambire a rigiocare le Finals (foto: yahoo.com).

Dallas – Dopo aver messo da parte più di $200M nella sua carriera di 11 volte partecipante all’AllStar-Game per Dirk Nowitzki la questione dell’eventuale rinnovo del contratto con i Mavs, non è una questione di soldi, ma di chance di successo. Il 34enne Wunderdirk, che non ha mai assoldato un agente nella sua carriera cestistica, percepirà nel suo ultimo anno di contratto $22.7M (secondo solo a Kobe), si era già dimostrato attento a contemperare i propri interessi con quelli di Marc Cuban rinunciando al massimo salariale di $96M, per accontentarsi di un quinquennale da $80M che concesse a Dallas lo spazio per arrivare a Chandler e, di lì, al titolo 2011. Anche nelle prossime scadenze, dunque, qualche aggiustamento al contratto dell’MVP delle finali 2011, che si è detto disponibile ad un sognificativo ridimensionamento dell’ingaggio, e che viene però dalla sua più frustrante stagione, potrebbe consentire al vulcanico presidente dei texani di trasformare i Mavs in una contender perenne arrivando con la saccoccia piena all’asta dei pezzi pregiati tra i free-agent, come Paul o Howard.

I tifosi paiono gradire il ritorno alla antica denominazione di Charlotte (smokingsection.uproxx.com).

I tifosi paiono gradire il ritorno alla antica denominazione di Charlotte (smokingsection.uproxx.com).

Charlotte – Dopo il cambio di famiglia zoologica dagli artropodi ai vertebrati a cui si è sottoposta New Orleans, ora Pelicans, passata, appunto,  dalle vespe ai pellicani, il nome degli Hornets è già nel mirino della franchigia del North Carolina, che tornerebbe alla antica denominazione detenuta dal 1988 al 2002 di Charlotte Hornets. Se Michael Jordan, il padrone del vapore, sta testando l’appeal del rebranding presso i tifosi, Adam Silver, il commissioner NBA in pectore, ne ha spento gli entusiasmi, annunciando che un cambio di nome per gli attuali Bobcats, implicherebbe un processo lungo 18 mesi.