Rinnovi e firme: Dopo un travagliato inizio di stagione in cui è rimasto free agent più del previsto, Kenyon Martin circa un mese fa si è accasato ai Knicks augurandosi di rimanerci almeno anche per il prossimo anno. I presupposti ci sono visto il buonissimo rendimento che sta portando in dote da quando è stato firmato ad oggi.

Altro free agent che da quando ha firmato sta avendo un buon impatto è Jannero Pargo, preso dai Bobcats con un decadale. In merito alle sue prestazioni, Charlotte è pronta ad offrire al giocatore un secondo contratto temporaneo. La scelta finale sul tenerlo o meno per il resto della stagione dipenderà dalle condizioni fisiche di Ramon Sessions.

Altra firma con la formula del decadale in arrivo. Si tratta di Justin Dentmon, l’ex giocatore di Milano che sta per essere preso per 10 giorni dai Dallas Mavericks al posto di Chris Wright, non confermato dopo il primo contratto.

NBA: Portland Trail Blazers at San Antonio Spurs

Per due giocatori che devono ancora guadagnarsi la certezza di chiudere la stagione con una maglia NBA, ce n’è uno che invece ha appena firmato per completare questo finale di stagione nella Lega Professionistica Americana. Si tratta di Juwan Howard, che rimarrà agli Heat per il rush finale. Il lungo già l’anno passato era in roster e anche quest’anno completerà la squadra di Miami.

Finirà al 99% alla fine di questa stagione l’esperienza di Eric Maynor a Portland. Nonostante il ragazzo si sia inserito abbastanza bene nel contesto dei Trail Blazers, non vedrà la sua qualifying offer esercitata da parte del team bianco-rosso-nero. La scelta dirigenziale sembra essere puramente economica, giustificata dunque in termini di salary cap. Il contratto richiamerebbe $3,4 milioni per il prossimo anno che, nell’Oregon, vorrebbero risparmiare per avere sempre più libertà sul mercato.

Anche Gustavo Ayon potrebbe non essere rifirmato. Il lungo non sta trovando un grande spazio nelle rotazioni dei Bucks e il connubio con la squadra potrebbe dunque terminare. Lo stesso Ayon ha chiaramente espresso la volontà di giocare di più sottolineando come a New Orleans si trovasse bene e come invece quest’anno ai Bucks (ma anche ai Magic), la mancanza di minuti si stia facendo sentire rendendolo infelice della situazione. Il giocatore ha anche riaperto le porte al suo ritorno nel Vecchio Continente: “Se la situazione dovesse essere questa anche tra un anno allora tornerò in Europa” . Ayon ha una team option da $1,5 milioni di dollari, se non sarà esercitata diverrà free agent e da lì sceglierà il suo futuro.

Altro partente è Hedo Turkoglu. A fine anno il giocatore turco sarà free agent ma ha una player option da $12 milioni di dollari che può esercitare. Sicuramente il turco la eserciterà e quindi i Magic sceglieranno di tagliarlo. Visto che dei $12 milioni che dovrebbe percepire solo $6 sono garantiti qualora venisse tagliato, Orlando userà questa soluzione anziché l’Amnesty Clause.

Sacramento Kings. Emergono novità importanti sulla questione già chiacchierata in questi mesi che riguarda il futuro del team di Sacramento. Il sindaco Kevin Johnson ha svelato il suo piano per provare a lasciare i Kings nella capitale californiana, seppur ci sia una trattativa più che avviata tra i Maloof, proprietari del club, ed una cordata capitanata da Steve Hansen che vorrebbe spostare la squadra in quel di Seattle. Johnson ha scritto sul suo account Twitter che stanzieranno 258 dei 447 milioni richiesti per la costruzione di una nuova arena nella città californiana. La differenza verrà pagata dal gruppo di investitori di Sacramento che si erano fatti avanti un paio di mesi fa. L’idea è che questo investimento gioverebbe, nel lungo periodo, enormemente alle casse della città, farebbe sviluppare il centro urbano e permetterebbe di avere moltissimi nuovi posti di lavoro da offrire.

Royce White. Il rookie reso famoso in questa stagione per via delle vicissitudini provocate dai suoi problemi di ansia, è tornato a far parlare di sé probabilmente per l’ultima volta in questa regular season. In alcune sue recenti dichiarazioni ha fatto sapere che si allenerà duramente e che tornerà direttamente la prossima stagione tra le fila dei Rockets.

Dwight Howard. Il centro dei Lakers ha voluto chiarire come siano i rapporti che intercorrono tra lui e Kobe Bryant. Interrogato in merito, ha semplicemente detto che non sono sicuramente migliori amici ma che si intendono, sono sulla stessa lunghezza d’onda, in quanto i loro obiettivi per la squadra sono gli stessi. Ha anche aggiunto che ora potrà giocare sicuramente meglio perché ha recuperato da vari acciacchi e sta molto meglio fisicamente.

Arron Afflalo. Dato che ormai la stagione dei Magic può dirsi praticamente conclusa, considerando la loro posizione nell’Eastern Conference, lo staff della franchigia ha deciso di fermare Afflalo fino al termine della stagione. Il giocatore ha rimediato un infortunio al ginocchio e non si ha la minima intenzione di fargli accelerare i tempi di recupero.

Nets. L’owner del team di Brooklyn, il magnate russo Prokhorov, sta pensando a Calipari come nuovo coach dei suoi Nets, per la prossima stagione. Operazione interessante ma difficilmente attuabile visto che il reclutamento dei giovani talenti delle high school è andato benissimo a Kentucky. Infatti 5 tra i migliori prospetti liceali si uniranno l’anno venturo alla formazione allenata da Calipari. Queste sirene, conoscendo la mentalità del coach, forse sono più attraenti delle sirene NBA.

Ritiri. Antawn Jamison ha dichiarato di sentirsi pronto sia fisicamente che mentalmente per affrontare altre due stagioni NBA. Il 36enne però è propenso ad unirsi solo a delle contender che gli garantiscano chance per il titolo. Si parla di un possibile rinnovo con i Lakers ma solo se accetterà il minimo salariale per un veterano.

Altro giocatore che potrebbe unirsi al club dei “due anni ancora e poi ritiro” (anche Bryant aveva dichiarato ciò qualche tempo fa anche se magari per lui il campo riserverà qualche anno in più di permanenza) è Jason Kidd. Il fresco 40enne, infatti, ha detto di voler valutare la sua situazione psico-fisica a fine stagione prima di scegliere la data del ritiro ma su esortazione di coach Woodson potrebbe prendere in considerazione di rimanere altri due anni sui campi di gioco. Difatti per l’allenatore dei Knicks, Kidd può essere in grado di dare il suo contributo ancora per un paio di stagioni.

Ray Williams. Rimanendo sempre in argomento Knicks, c’è da riportare una triste notizia. L’ex giocatore Ray Williams che ha fatto infervorare il Garden (e non solo) con le sue giocate a cavallo tra la fine degli anni ’70 e gli anni ’80 (tornò ai Knicks nella stagione ‘83/’84), si è spento all’età di 58 anni. A causarne la morte è stato un cancro al colon.