LA RISCOSSA DEL MAGO? – Bargnani non ci sta e risponde a Marc Berman, giornalista del NY Post, che in un suo recente articolo (“Blame on Bargnani”) l’aveva accusato di “rubare i soldi a James Dolan”, Patron della franchigia di New York, e di essere “un giocatore che ha contribuito alla cultura perdente” di questi disgraziati Knicks. La prima scelta del 2006 ha spiegato allo stesso Berman che è sempre più vicino al rientro, e che solo giocando potrà dimostrare di essere degno di contribuire alla causa della squadra: “E’ davvero dura stare fuori. Non vedo l’ora di tornare per poter dare una mano ai miei compagni“. Bargnani si è espresso anche sul suo futuro, che secondo Bergman può essere solo in Europa: “Mi chiedi se voglio continuare a giocare in NBA? Perché non dovrei? Perché ho nostalgia? Amo giocare in NBA ma ora il mio obiettivo è tornare in campo”. Fuori da inizio stagione per un problema al polpaccio, l’ex Raptors dovrebbe ricominciare ad allenarsi questa settimana.

ALTRO STOP PER GALLINARI – Mentre un italiano progetta il suo ritorno, un altro deve dire nuovamente “arrivederci” al parquet. Danilo Gallinari, ultimamente tornato a discreti livelli (19 punti decisivi contro Indiana, proprio nel giorno dell’infortunio) si è rotto il menisco. È stato lo stesso Danilo a darne notizia su Facebook, attraverso un comunicato del suo staff. Il ginocchio interessato è il destro, quindi non lo stesso lesionato nel 2013, ma tant’è: l’artroscopia è d’obbligo. Operato questa mattina a Denver dal medico dei Nuggets Steven Traina, Gallinari pensa già al rientro. Dopo le prime sconfortanti notizie sui possibili tempi di recupero, sembra che il ritorno dell’azzurro possa avvenire piuttosto rapidamente. Secondo Chris Dempsey del Denver Post, infatti, Danilo potrebbe tornare in attività tra sole tre settimane.

RAJON PER IL TITOLO – Rondo ha le idee molto chiare: con Dallas vuole l’anello. Nella sua prima conferenza stampa da Mavs, l’ormai ex play dei Celtics fissa subito quello che dev’essere l’obiettivo della sua nuova franchigia: “Muoio dalla voglia di vincere un altro anello. Voglio un’altra parata dopo quella del 2008”. Non può che essere dello stesso avviso anche il patron Cuban: “Naturalmente non avremmo sacrificato scelte future se non avessimo capito che l’intenzione del giocatore è rimanere qui a lungo. Noi lo vogliamo qui per lungo tempo e vogliamo guadagnarci il suo desiderio di rimanere a Dallas”. Nel frattempo il #9 ha giocato le sue prime due partite con la nuova casacca, vincendo contro San Antonio ( 6 punti, 9 assist e 7 rimbalzi) e perdendo con Atlanta (13 punti, 11 assist e 4 rimbalzi).

SILVER E IL TANKING – Lo sanno un po’ tutti: ci sono squadre che già da inizio stagione pensano al draft successivo, facendo i propri calcoli per riuscire a guadagnarsi un posto al sole al momento della lottery. E’ uno dei segreti di pulcinella dell’NBA; una “tattica”, magari poco sportiva, che molte formazioni in difficoltà adottano per cercare di costruirsi un futuro migliore. Sull’argomento si è espresso anche il Commissario della Lega Adam Silver: “Sono convinto che non ci sia nessuna squadra nella NBA che perde di proposito. Nessun giocatore scende in campo per perdere. A livello di management invece è probabile che qualche volta ci sia bidogno di ricostruire. Vincere nella NBA è difficile e complicato”. Insomma: il tanking esiste, e la colpa è delle società, non dei giocatori.

Josh Smith

Josh Smith: ufficiale il suo addio ai Pistons

LE ULTIME DI MERCATO –  Sembra essersi spenta in poche ore la voce che dava Deron Williams vicino ai Kings. Pare che l’interesse concreto di Sacramento ci sia effettivamente stato, ma che poi la trattativa si sia arenata per divergenze sui termini dell’accordo. Nodo della questione Mason Plumlee, che i Kings avrebbero voluto inserire nell’operazione, ricevendo un secco “no” dai Nets, per nulla intenzionati a privarsi del lungo.
Deron Williams non è l’unico esterno sulla bocca degli esperti di mercato. Si mormora che anche una delle guardie di Phoenix possa fare le valigie entro la deadline di febbraio. Dragic, Bledsoe e Thomas sono uomini appetiti e ricercati da molte squadre, tanto che, secondo Ken Berger di CBS Sports, più di una franchigia avrebbe bussato alla porta dei Suns. In particolare, sarebbe lo sloveno il più vicino all’addio, visto anche che a fine stagione sarà unrestricted free-agent, avendo già annunciato che non eserciterà la player option da 7.5 mln sul suo contratto. “Per ora sono concentrato al 100% nel cercare di aiutare la squadra” –  ha nicchiato un diplomatico Dragic“Se dovesse succedere, succederà… L’unica cosa che posso fare è essere un professionista e farmi trovare sempre pronto per dare una mano ai miei compagni. In futuro si vedrà.
Passiamo a Lance Stephenson. “Born ready”, partente in caso di buona offerta, non tornerà a Indiana. Il veto sarebbe stato disposto dagli stessi giocatori dei Pacers, poco felici di riabbracciare l’ex compagno.
Tra le indiscrezioni, una certezza: Josh Smith non è più un giocatore dei Pistons. E’ stato il Coach Van Gundy in persona a comunicare a Smith che la società aveva deciso di rilasciarlo, nonostante i 27 milioni di dollari di contratto che ancora legano società e atleta per i prossimi due anni. Sull’ex Hawks ci sarebbero Mavericks, Kings e Rockets.


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