Kevin Durant e LeBron James

Si scaldano i motori in vista dell’inizio delle NBA Finals, nuovo capitolo del duello tra James e Durant che ha caratterizzato la corsa al titolo di MVP della regular season. E anche nei playoffs il loro duello è andato avanti.

LBJ ha disputato una Finale di Conference di altissimo livello, firmando 33.6 punti e 11 rimbalzi di media col 53% al tiro. Secondo Stats Llc, è stato il primo giocatore dopo Shaquille O’Neal nel 2000 a piazzare almeno sei prove da 30 punti in una serie di playoffs. Nelle 7 sfide contro i Celtics, è riuscito a collezionare 5 prestazioni da 30 e 10, le stesse che aveva archiviato nell’intera regular season. “E’ stato assolutamente brillante, lo sappiamo tutti – ha commentato coach Spoelstra – Sta giocando a livelli clamorosi, guidandoci con la sua voglia e la sua determinazione. Si sta spingendo oltre i propri limiti e sta spingendo la squadra a fare lo stesso”.

Kevin Durant ha segnato più punti di tutti in stagione, arrivando a 1850, mentre James si è fermato a 1683. Non ci sono molti dubbi che anche i migliori dei playoffs siano stati loro (30.8 punti, 9.6 rimbalzi e 5.1 assist per LeBron, 27.8 punti, 7.9 rimbalzi e 4.2 assist per KD) e, come per l’MVP della regular season, anche in finale uno arriverà primo e l’altro secondo. “Non è una questione tra loro due – ha spiegato coach Brooks – Dobbiamo solo pensare a giocare bene contro una squadra molto forte. Individualmente però è vero che sono i migliori giocatori della lega”.

GRIZZLIES – Michael Heisley ha annunciato di aver trovato l’accordo per la vendita dei suoi Memphis Grizzlies. La franchigia passerà ad un gruppo capeggiato da Robert J. Pera, giovanissimo miliardario californiano, appena 34enne. Ma, ovviamente, per avere l’ufficialità si attende l’approvazione da parte degli altri proprietari. Heisley, 75 anni, aveva già cercato negli anni passati di cedere la franchigia, era entrato in trattativa anche con una cordata rappresentata da Christian Laettner e un’altra guidata dal fondatore di Oracle, Larry Ellison, ma in un caso non aveva raggiunto l’accordo economico mentre nell’altro aveva rifiutato di acconsentire al trasferimento di città. L’accordo su tutta la linea è arrivato con Pera, su una base economica che – secondo Espn – si aggira sui 350 milioni di dollari. “Sono convinto che la franchigia continuerà il proprio sviluppo – ha detto Heisley – e potrà diventare una continua contender per il titolo, nonché una componente importante per la comunità di Memphis. Sono particolarmente orgoglioso del punto a cui siamo arrivati e di quello che siamo riusciti a costruire”.

CHARLOTTE – Continua la ricerca del coach che sarà chiamato a ridare credibilità in campo ai disastrosi Bobcats dell’ultima stagione. Secondo l’Associated Press, la lista, inizialmente piuttosto corposa, si è ridotta a tre nomi, ovvero Jerry Sloan, Brian Shaw e Quin Snyder. La prima selezione è stata curata dal presidente Rod Higgins e dal g.m. Rick Cho, i “sopravvissuti” incontreranno invece il proprietario Michael Jordan. Già effettuato il colloquio con Sloan, MJ nei prossimi giorni incontrerà Shaw e Snyder, rispettivamente assistenti ai Pacers e ai Lakers nell’ultima stagione.

ORLANDO – Non si è ancora risolta la caccia al nuovo general manager dei Magic, che ora sembra ridotta a tre nomi. Dennis Lindsey, Jeff Bower e Rob Hennigan incontreranno la proprietà della franchigia nei prossimi giorni.

THORN – I Sixers hanno già cominciato i primi sondaggi per trovare un sostituto del presidente Rod Thorn, che si avvia ad entrare nell’ultimo anno del suo triennale. Tra i candidati ci sono Danny Ferry e Dennis Lindsey, in questo momento nella dirigenza degli Spurs, l’ex g.m. degli Hornets, Jeff Bower, l’assistente g.m. dei Thunder Troy Weaver, oltre agli attuali general manager degli Hawks, Rick Sund (in scadenza a fine giugno), e dei Bucks, John Hammond.

PROBLEMI TRA ALLEN E RONDO? – Nella fine del ciclo degli ammirevoli Celtics, emerge l’ombra di un rapporto logorato tra Ray Allen e Rajon Rondo. Allen, come Garnett (sondato dagli Spurs), sarà free agent ed è nella lista degli spesa di Knicks, Heat e Bulls. “Penso non ci siano dubbi sul fatto che la relazione tra loro si sia rovinata durante questa stagione – ha detto Chris Mannix di Sports Illustrated – Quanto si sia rovinata, è la chiave. Ma non è ancora del tutto chiaro. Comunque c’è stata qualche frizione tra loro e potrebbe essere un fattore nella decisione di Allen di non tornare a Boston”. Possibile peraltro che gli stessi Celtics decidano di non proporre un nuovo contratto ad Allen, scegliendo di puntare con decisione nel suo ruolo su Avery Bradley.