RONDO ALLA CONQUISTA DEL TEXAS“I miei anni a Boston hanno significato tantissimo per me. Sono cresciuto in questa città, sia come giocatore che come persona. L’amore che provo per i fan più fedeli in questa Lega è impareggiabile. I miei compagni ci hanno messo un cuore incredibile in queste ultime due stagioni. Sono tra i giocatori che ho visto lavorare di più nella mia carriera e auguro loro il meglio possibile.”
Dopo Pierce, Allen e Garnett, anche Rondo cambierà squadra, sistemandosi in Texas, sponda Dallas. Ce lo si aspettava, ormai da parecchio tempo a questa parte. L’assenza di un progetto come si deve a Boston ha spinto Rondo a cercare una sistemazione prima della scadenza del contratto (quest’anno guadagnerà 12.9 milioni di dollari), impedendo così di perderlo senza avere nulla in mano come contropartita.

Brutta tegola per i tifosi dei Celtics, ma la speranza dovrà risiedere in una pianificazione seria degli anni a venire, continuando a puntare su alcuni giovani che stanno lavorando con risultati più che ragguardevoli e cercare di firmare elementi di spessore che possano prendere in mano la situazione nei frangenti più difficoltosi ed assicurare prestazioni di alto livello nell’arco di tutta la stagione. Alcuni rumors parlerebbero giù di un Rondo pronto a dare per sicura un prolungamento il prossimo 1 luglio, ma per ora non ci sono garanzie che certifichino questo fatto. Che il prodotto di Kentucky sia emozionato al solo pensiero di giocare con Nowitzki, Ellis, Chandler e gli altri Mavs, ormai è cosa sicura. Un prolungamento contrattuale dato per certo già alla fine di dicembre sembra un’ipotesi un po’ azzardata francamente. Vestiranno bianco-verde, invece, Brendan Wright, Jameer Nelson e Jae Crowder, ai quali si aggiungono nel pacchetto una prima e una seconda scelta. Oltre a questi potenziali 5 giocatori, va considerata la trade exception di 12.9 milioni di dollari, da non sottovalutare di certo in prospettiva futura. Anche Dwight Powell, rookie di Boston, è incluso nell’affare che lo porterà insieme a Rondo ad ovest per vestire la maglia di Dallas.

 

STEPHENSON RIMANE A CHARLOTTE, PER ORA – Difficile da leggere questa decisione degli Hornets, decisi a trattenere Lance Stephenson. È una decisione momentanea, questo il punto fondamentale della questione. Ci sono state almeno 7 squadre interessate ad intavolare una trattativa per arrivare all’ex guardia dei Pacers, tra cui due piazze appetibili come Miami e Brooklyn, ma la dirigenza della franchigia di proprietà del per sempre 23 dei Bulls ha ritenuto deludenti le proposte finora arrivate. Sono state abbozzate alcune spiegazioni per coprire il reale motivo del perché abbiano deciso di tenere Stephenson, come ad esempio l’infortuni all’inguine, ma l’impressione è che se avessero ottenuto ciò che avrebbe rappresentato per loro materiale interessante, a quel punto l’esperienza del prodotto di Cincinnati sarebbe già arrivata al capolinea.

 

 

INFERMERIA – Problemi per Nicolas Batum, con una duplice contusione al ginocchio sinistro e al polso destro. Difficile che riesca a scendere in campo contro gli Spurs questa notte, nonostante stia rispondendo alle domande facendo intendere che la situazione risulta migliore di giorno in giorno. Nessun problema alla testa, a causa della caduta, mentre sia il polso che il ginocchio rappresentino una fonte di dolore contro la quale dovrà combattere per tornare al 100%. Niente di preoccupante per Dwight Howard, la cui spalla soffre di un affaticamento che non dovrebbe fargli saltare delle partite. In particolar modo, sarebbe importante per i Rockets averlo nella sfida di sabato notte contro gli Hawks, vera rivelazione di questa prima parte di stagione.

Andrew Bogut, fuori per un periodo non ancora definito (photo USA Today Sports)

Andrew Bogut, fuori per un periodo non ancora definito (photo USA Today Sports)

Anche Kevin Durant è stato vittima di un infortunio, avvenuto nella sconfitta per 114-109 contro i Warriors. Per l’MVP distorsione alla caviglia, che non sembra tuttavia grave, all’interno di una prestazione che poteva avere dell’incredibile se avesse avuto miglior sorte: 30 punti in poco meno di 19 minuti. Lo staff dei Thunder ha convinto Durant a non rientrare più in campo, dopo alcuni tentativi di resistenza del loro numero 35, voglioso di continuare la sua serata devastante, nonostante il dolore persistente. Notizie meno buone ad Oakland per Andrew Bogut, costretto a saltare un buon numero di partite a causa dei problemi al ginocchio che lo affliggono e che lo affliggeranno, secondo Steve Kerr, per ancora un periodo che va dalle 2 settimane al mese abbondante.