Rod Thorn dall’agosto del 2013 è “President of Basketball Operations” della NBA

TIRO DA 4 PUNTI. Ha creato scalpore l’annuncio di Rod Thorn, braccio destro prima di David Stern ed ora di Adam Silver, secondo cui la NBA sta valutando l’idea di aggiungere una linea oltre la quale un tiro varrà 4 punti. Tutto nasce da un intervista rilasciata da Thorn, in compagnia di Kiki Vandeweghe (Vice Presidente delle Basketball Operations NBA) a ESPN, in cui i due parlano di alcune proposte pervenute agli uffici di NBA, tra cui appunto l’introduzione della riga da 4 punti.

Thorn tra il serio ed il faceto ha dichiarato: “Alcuni giocatori sono in grado di tirare da 9 metri con la stessa precisione con cui lo fanni da 7 metri e 25. Ricordo che Vince Carter (al tempo giocatore dei Nets per i quali Thorn serviva come Presidente, ndr) poteva tranquillamente tirare seduto a bordocampo e mettere più della metà dei tiri che tentava”.

Il ragionamento di fondo di questa pazza idea è quello di allargare ancora di più il campo per le penetrazioni e sfruttare il tiro da quattro per mettere sotto maggiore pressione le difese NBA. Per Kiki Vandeweghe il discorso da fare, sarebbe tuttavia un altro: “Più che la riga da 4 punti, un’idea da valutare seriamente è quella di ampliare la dimensioni del campo. Rendere il campo più grande renderebbe il gioco più dinamico, vista la crescita atletica e fisica dei giocatori degli ultimi anni”.

Tuttavia una nota ufficiale di Tim Frank, Vice Presidente NBA, ha smentito categoricamente lo scoop riportato da ESPN. Secondo Frank il network sportivo americano ha decontestualizzato uno scambio di parole tra l’intervistatore e i due manager NBA, creando una storia senza fondamento. La NBA ha diverse idee in fase di valutazione, ma la riga da quattro punti non è tra queste.

FELTON ARRESTATO E RILASCIATO. La point-guard dei Knicks è stata arrestata per possesso illegale di arma da fuoco. Rilasciato dopo 16 ore in custodia e il pagamento di 25 mila dollari di cauzione, si è presentato al primo allenamento della squadra dove ha evitato di commentare l’accaduto: “Non parlerò di quello che mi sta succedendo in tribunale. A quello ci penserà il mio avvocato. Sono concentrato sui Knicks, sul finire la stagione e cercare di raggiungere i playoffs”.

Kendrick Perkins, out fino a inizio Aprile,

KENDRICK PERKINS OUT. L’infortunio all’inguine patito da Kendrick Perkins contro i Miami Heat lo scorso 20 febbraio ha richiesto un intervento chirurgico e il lungo dei Thunder starà fuori approssimativamente 6 settimane, secondo quanto riporta ESPN. Fino all’8 di aprile, data ipotetica di un suo ritorno in campo, il suo posto in quintetto verrà preso da Steven Adams, rookie scelto nell’ultimo draft. Gli Oklahoma City Thunder in questo momento stanno guidando la Western Conference, con 2,5 partite di vantaggio sui San Antonio Spurs.

BUYOUT & DECADALI. E’ quasi passata una settimana della deadline degli scambi ma il mercato NBA non si ferma certo qui. Ad impazzare infatti è il mercato degli svincolati, e di quelli che a breve lo diventeranno. Caron Butler sta negoziando la buonuscita del suo ultimo anno di contratto con i Milwaukee Bucks, idem sta facendo Danny Granger, appena scambiato dagli Indiana Pacers ai Philadelphia Sixers. Il loro obbiettivo è quello di firmare al minimo con una contender e coronare il sogno di vincere l’anello NBA.

I New York dopo aver dato il benservito a Metta World Peace – che è adesso uno dei pezzi pregiati del mercato free agent, assieme a Butler e Granger – e Beno Udrih, hanno ingaggiato con un decadale Shannon Brown (in uscita da San Antonio) e Earl Clark, fresco di taglio da parte dei Philadelphia 76ers che lo avevano acquistato poca prima della chiusura del mercato dai Cleveland Cavaliers nello scambio che ha portato in Ohio Spencer Hawes. Anche Jimmer Fredette si è accordato per estinguere il suo vincolo in essere con i Sacramento Kings, che hanno provato in tutti modi a cederlo prima della deadline, e per lui si aprirà la porta di un posto in squadra da parte dei Memphis Grizzlies, alla ricerca di un fromboliere in uscita dalla panchina. I Kings non sono restati con le mani in mano ed hanno messo sotto contratto, per 10 giorni, l’ex Indiana Pacers Orlando Johnson, guardia al secondo anno, liberato dalla sua squadra di origine per fare posto ai nuovi arrivi Evan Turner e Lavoy Allen.