Lance Stephenson, al centro dei rumors di mercato (charlotteobserver.com)

Lance Stephenson, al centro dei rumors di mercato (charlotteobserver.com)

SI MUOVE IL MERCATO AD EST – Giorni di fermento per il mercato, in particolar modo sulla costa est, dove Brooklyn Nets e Philadelphia 76ers hanno dato vita ad una trade coinvolgendo diversi giocatori. Ai Nets finisce Brandon Davies, ala forte con un solo anno di esperienza in NBA e cifre tutt’altro che ineccepibili, per Andrei Kirilenko, Jorge Gutiérrez, la scelta al secondo giro nel draft 2020 e i diritti sulla seconda scelta del draft 2018. Così facendo, i Nets sono riusciti a creare una trade exception di 3.4 milioni di dollari, più altri 916k dollari, sempre grazie a questo movimento. È abbastanza evidente che Brooklyn abbia operato una scelta simile con l’intento di creare spazio salariale in prospettiva futura, per potersi muovere in maniera più efficiente alla ricerca di giocatori in grado di rafforzare il roster e ambire a risultati più appaganti.
Ci sarebbero almeno 5 squadre interessate a Lance Stephenson, e una di queste dovrebbero essere proprio i Nets. Fino ad ora, la stagione dell’ex giocatore dei Pacers non si è rivelata esaltante, ma rimane comunque un elemento in grado di suscitare l’interesse di squadre che intendono avere una guardia con una buona stazza, forte in difesa e completo in attacco. La volontà del giocatore sembra quella di rimanere a Charlotte, intenzionato a dare una svolta al suo gioco e ai risultati degli Hornets, ma non ci sarebbe da stupirsi se dovessero intavolare una trade che lo riguarderebbe in prima persona.

CRISI DI NERVI – E se il mercato è in fermento, i nervi dei giocatori stanno decisamente vacillando negli ultimi giorni, con un paio di episodi degni di nota. Durante la partita tra Celtics e Hornets, scontro tra Rajon Rondo e Lance Stephenson, autori a quanto pare di una gomitata (Rondo) e di un successivo pugno (Stephenson); molto visibile il primo, decisamente meno il secondo, entrambi sono stati puniti con un fallo tecnico. Nervosismi anche in casa Lakers, con Bryant contro tutti, in particolar modo Nick Young e l’atteggiamento di alcuni compagni. Trash talking tra i due giocatori di Los Angeles, che non se le sono mandate a dire. “Nessuno al mondo può marcarmi uno-contro-uno.” ha detto Young, mentre Bryant ha risposto dicendo: “Stai andando esattamente dove voglio che tu vada”.

THE BEARD RULES – Dopo lo stop contro i Warriors, e ci può anche stare visto lo stato di forma della squadra guidata da Kerr, gli Houston Rockets sono tornati a mandare segnali chiari e forti all’intera Lega, battendo i Sacramento Kings all’overtime per 113-109 nella capitale californiana. Dato il mancato scontro sotto canestro tra Cousins e Howard, entrambi assenti per infortunio, è toccato ad Harden prendere la scena, nonostante una partenza difficoltosa. Sua la tripla che regala il 95 pari che porta al supplementare, dove si rivela decisivo per l’ennesima volta. Tabellino stratosferico: 44 punti, 8 assist, 4 rimbalzi, 3 recuperi e una stoppata. Come se non bastasse, arriva anche il primo posto nella classifica marcatori con 26.4 punti di media ad apparizione, lasciandosi alle spalle Kobe Bryant, Anthony Davis, LeBron James e Blake Griffin. Con il roster al completo, questi Rockets possono realmente ambire al primo posto ad ovest, per poi puntare l’obiettivo numero uno, ma ciò che si è visto fino ad ora fa pensare ad una conference con 3/4 squadre che potrebbero vincere l’anello, difficilmente impensierite dalle forze ad est.

 

E SE ARRIVASSE UN ALTRO TIRATORE? – Se pensate che ad Oakland siano sazi delle triple dei vari Curry, Thompson e Green, vi sbagliate di grosso. Il miglior tiratore da 3, dati alla mano, è un free agent. He got game è ancora senza squadra, sta valutando attentamente le proposte che gli stanno arrivando, ma per la decisione ci sarà ancora da attendere. Il sistema di gioco creato da Kerr funziona molto bene con la palla che entra ed esce continuamente dall’area, sfruttando alte percentuali in qualsiasi posizione dell’attacco.

Ray Allen, sembra essere osservato da James in attesa di una decisione (Getty Images)

Ray Allen, sembra essere osservato da James in attesa di una decisione (Getty Images)

Se dovesse realmente arrivare Allen, dalla panchina i Warriors avrebbero un’ulteriore arma per far rifiatare i titolari nel ruolo, 2 tra i primi 5 tiratori della Lega e su questo di dubbi ce ne sono ben pochi, e allora sì che sarebbero guai grossi per tutti. Ancora presto per sbilanciarsi, le volontà dell’ex giocatore dei Miami Heat sembrano un enigma fatto e finito, visto e considerato che la firma dovrebbe arrivare ad inizio febbraio dopo aver sfruttato il mese di gennaio per decidere accuratamente. Il minutaggio ridotto che avrebbe a Golden State e la voglia di seguire LeBron, fattore da considerare seriamente, mettono i Cavaliers in cima alla lista delle pretendenti del giocatore.

FERMI AI BOXLeBron James non ha nulla di preoccupante, dopo aver deciso di non scendere in campo neanche per la sessione di tiro prima del match. Il problema al ginocchio sinistro non dovrebbe tormentarlo per molto, anche se spiace non aver visto il duello con KD (match vinto dai Thunder per 103-94), consentendogli di tornare sul parquet nel giro di pochi giorni. Il recupero di David Lee procede bene, ma Steve Kerr preferisce essere prudente e monitorare passo dopo passo i progressi della sua ala. È passato da giocare il 3vs3 a poter stare in campo nel 5vs5, oltre ad una corsa costante dentro e fuori dal campo. Risulta evidente che la priorità consiste nel recuperarlo totalmente, senza accelerare i tempi della ripresa con il rischio di utilizzarlo in condizioni che affaticherebbero ancora il ginocchio. Per lui solo 7 minuti in campo questa stagione (con 6 punti messi a segno), nella vittoria per 121-104 contro i Clippers, ormai più di un mese fa. Danilo Gallinari salterà le prossime due partite per far riposare il ginocchio e rimetterlo nelle condizioni ottimali per scendere in campo. Non si tratta di un infortunio ma solamente di una scelta precauzionale.

Leonard contro James, entrambi infortunati ma in ripresa e quasi pronti all'utilizzo (Getty Images)

Leonard contro James, entrambi infortunati ma in ripresa e quasi pronti all’utilizzo (Getty Images)

Grosso livido alla mano per Kawhi Leonard, infortunatosi nella sconfitta contro i Jazz martedì e assente nella gara vinta contro i Knicks dai suoi Spurs. Non c’è preoccupazione tra lo staff sanitario di San Antonio, ma la presenza in campo questa notte contro i Lakers dipenderà dalla sopportazione del dolore che l’MVP delle ultime Finals dimostrerà in questa giornata.