Andrew Wiggins con il commissioner Adam Silver

Andrew Wiggins con il commissioner Adam Silver

WIGGINS FIRMA – Nei prossimi giorni è prevista la firma del contratto da rookie di Andrew Wiggins con i Cleveland Cavaliers. Secondo ESPN, il ritardo non è dovuto alla possibilità di cessione a Minnesota nell’affare Kevin Love, di cui si è parlato molto in questo periodo, ma solo al tempo preso dalla dirigenza per valutare le opzioni di impiego dello spazio salariale (circa 1.4 milioni) rimasto disponibile sotto al cap. Quello spazio dovrebbe essere usato per creare i contratti a lungo termine delle seconde scelte Joe Harris e Dwight Powell, un’operazione che sarebbe stata preclusa da una firma anticipata di Wiggins. Come da regolamento NBA, una volta firmato il contratto da rookie, un giocatore non potrà essere ceduto per almeno 30 giorni.

HOWARD: “PARSONS NON CI MANCHERA’”– Houston finora è una delle grandi sconfitte del mercato dei free agent. L’arrivo di Trevor Ariza non può infatti essere paragonabile agli obiettivi ben più importanti associati alla franchigia texana, che ha oltretutto perso Chandler Parsons, finito a Dallas. Ma Dwight Howard non sembra preoccuparsi della sua partenza: “Non ci danneggerà per nulla. Ci siamo sempre io e James Harden. Abbiamo il miglior centro e la miglior guardia tiratrice della lega. Dipende da noi”. Superman comunque apprezza l’ingaggio di Ariza, con cui aveva già giocato ad Orlando: “Avere nella tua squadra soldati come lui è grandioso”.

BIRD: “FATTO IL POSSIBILE PER STEPHENSON” – La partenza di Stephenson da Indiana è stata per molti aspetti sorprendente, anche per come è avvenuta, con la guardia che ha preferito alla proposta dei Pacers quella più breve degli Hornets: “Mi dispiace molto di aver perso Lance Stephenson – ha dichiarato Larry Bird – Spero che questo non danneggerà il nostro rapporto. Ma ho fatto tutto quanto era possibile per trattenerlo qui. Anche se non avesse avuto altre offerte, sarei stato comunque propenso a dargli quei 44 milioni in 5 anni perché ho fiducia in lui. Se guardate il nostro roster, abbiamo diversi giocatori che entrano nell’ultimo anno di contratto, più West e Hibbert con le opzioni d’uscita, quindi perché non avrei dovuto vincolarlo, al pari di Paul George, a lungo termine?”.

MERCATO – Aaron Brooks, nell’ultima stagione tra Houston e Denver, si appresta ad andare a rinforzare la panchina dei Chicago Bulls. Kendall Marshall, tagliato dai Lakers, non ha fatto in tempo a tornare sul mercato dei free agent – dove gli stessi gialloviola avrebbero cercato di riprenderlo – ed è stato chiamato dai Bucks, che ne hanno dunque rilevato il contratto per rimetterlo in squadra con John Henson, già suo compagno a North Carolina. Accordo biennale per il rookie “undrafted” Patric Young con i New Orleans Pelicans.

CLIPPERS, SCHIARITE SUL FUTURO? – “Questo è un caso che ha avuto molti cambiamenti insoliti” ha dichiarato il giudice Michael Levanas, che sta seguendo il movimentato tentativo di vendita dei Clippers. Un passaggio di proprietà a cui Donald Sterling aveva dato il consenso tramite una lettera firmata e affidata all’ex moglie Shelly, incaricata di cedere al miglior offerente, salvo poi ritirarlo. Il giudice ha impedito agli avvocati di Sterling di convocare consulenti della controparte a testimoniare e respinto le relazioni di due dottori che avrebbero trovato segni del morbo di Alzheimer nell’80enne allontanato a vita dalla NBA. L’acquirente, ovvero l’ex CEO Microsoft, Steve Ballmer, sta ovviamente mettendo pressione, tramite l’avvocato Adam Streisand, al fine di spingere il giudice ad una decisione rapida perché il tempo stringe e la vendita che si pensava di poter concludere entro il 15 agosto rischia di andare per le lunghe. Se non ci sarà una cessione entro il 15 settembre, la NBA potrà forzare la vendita all’asta, come ha ricordato Streisand.

RISSA A MIAMI – Donte Greene sta tentando di tornare nella NBA, ma non sarà un bel biglietto da visita la rissa che l’ha visto coinvolto con il linebacker dei St.Louis Rams, Jo-Lonn Dunbar, fuori dal Dream Nightclub a Miami, nella zona di South Beach, nelle prime ore di domenica. Entrambi sono stati arrestati dalla polizia per rissa e condotta violenta.

LA D-LEAGUE CAMBIA PRESIDENTE – Dan Reed, dopo sette anni da presidente della NBA D-League, cresciuta in modo significativo nel periodo, ha rassegnato le dimissioni per andare ad assumere un nuovo incarico presso Facebook, dove si occuperà delle partnership sportive.