L’assurda gomitata di World Peace ad Harden

METTA WORLD PEACE – Sulla canotta dei Lakers c’è scritto Metta World Peace, ma quando si rende protagonista di certi episodi, ultimo la gomitata ad Harden, non si può non parlare di Ron Artest. Il 32enne dal Queens riceverà una sospensione esigua se pensiamo alle 86 partite di stop che si conquistò nel novembre 2004, quando diede vita ad una rissa con i tifosi dei Pistons, ma comunque significativa. I Lakers, infatti, hanno messo in cassaforte la terza piazza ad Ovest, e, visto che la regular season è agli sgoccioli, potrebbero ritrovarsi senza il loro miglior difensore, nonché un tiratore temibile (almeno nelle giornate giuste), per diverse partite di postseason. L’entità della squalifica gira intorno alla volontarietà: World Peace afferma che il suo gesto è stato totalmente involontario, conseguenza di una esultanza smodata dopo la splendida schiacciata del possesso precedente. Rivedendo l’episodio facciamo fatica a credere a “Ron Ron”, ma bisogna considerare il beneficio del dubbio. Il povero Harden, ad ogni modo sta bene e ha preso parte, seppure in maniera ridotta, all’allenamento dei Thunder di lunedì.

LBJ -foto themalaysianinsider.com-

PLAYERS OF THE WEEKLeBron James e Al Jefferson sono stati nominati giocatori della settimana che va dal 16 al 22 aprile, rispettivamente per la Eastern e la Western Conference. James è stato un fattore nelle quattro vittorie su cinque partite dei suoi Heat, collezionando 31 punti di media a partita e tirando con un eccellente 58% al tiro. Nell’unica sconfitta di Miami di questa settimana, peraltro, James non è sceso in campo. Jefferson ha fatto registrare tre doppie doppie in altrettante vittorie per i Jazz. Il centro ex Wolves ha eguagliato il career high nel computo dei rimbalzi (26) nel successo al triplo overtime contro Dallas.

Jeremy Lin -foto usatoday.com-

JEREMY LIN – Tutti danno per scontato il riconoscimento di “Most Improved Player” per Jeremy Lin, autore di una grande ascesa dai margini della panchina alla notorietà assoluta in tutto il mondo. La stella dei Knicks è ancora alle prese con il problema al menisco del ginocchio sinistro e un suo rientro sarà possibile solo se New York raggiungerà un insperato secondo round nei playoffs. Lin ha chiuso dunque la stagione con 35 presenze, 7 delle quali con sei minuti di impiego o meno. Febbraio e marzo sono stati i mesi dell’apice, con 25 partite in quintetto, 17.9 punti di media, 7.4 assist e 44.5% dal campo. Ma sono sufficienti 35 presenze, seppure in una stagione compressa, per renderlo meritevole di questo premio? Andrew Bynum certo è alla sua settima stagione nella lega, ma ha ingranato una marcia superiore rispetto al 2010-2011, quando metteva insieme 11 punti e 9.4 rimbalzi in media, e ora è il miglior centro della lega. Marcin Gortat è il principale motivo per cui Phoenix può ancora sperare nei playoffs. Ryan Anderson e Greg Monroe sono due candidati importanti, che hanno compiuto significativi salti di qualità.

T.Thomas abbatte J.Singleton -foto yahoo.com-

BREVI – Anche l’ala dei Bobcats Tyrus Thomas è stato espulso per una gomitata ai danni del giocatore dei Wizards James Singleton, che stava difendendo su di lui. Il gesto è stato molto meno violento di quello di Artest nella sfida tra Lakers e Thunder, e soprattutto è avvenuto in una fase di gioco, con il pallone in mano proprio a Thomas.

Doug Collins, coach dei Sixers, ha ricevuto una multa di 15.000$ per aver rivolto espressioni ingiuriose nei confronti di uno degli arbitri. L’incidente è avvenuto durante la vittoria in overtime dei Sixers alla Bankers Life Fieldhouse di Indianapolis.

Kevin Love ha superato tutti i test fisici che un giocatore deve affrontare al rientro da un infortunio alla testa, ma coach Adelman ha spiegato che l’All Star non sarà schierato in queste ultime uscite stagionali per evitare rischi inutili. Love è quarto nella NBA per punti realizzati con 26, e secondo per rimbalzi catturati con 13.2 a partita.

Ernie Grunfeld ha prolungato il contratto che lo lega ai Washington Wizards. Grunfeld ricopre il ruolo di General Manager dal 2003 e sotto la sua guida la franchigia della capitale ha raggiunto i playoff per quattro stagioni consecutive. Ora è “team president”, ma cambierà pochissimo ai fini delle responsabilità e del potere all’interno dei Wizards.