Marcin Gortat vola a canestro(Jonathan Daniel/Getty Images North America)

Marcin Gortat vola a canestro(Jonathan Daniel/Getty Images North America)

I playoffs NBA, questa notte, ci hanno permesso di concentrare la nostra attenzione sull’unica gara giocata nella Eastern Conference: la partita decisiva per la serie tra i Chicago Bulls e i Washington Wizards. John Wall e compagni hanno strappato per la terza volta consecutiva il fattore campo ai Bulls portando a casa il passaggio del turno in sole cinque gare. I Bulls sono stati in partita solo nel primo e nel quarto periodo. Nella prima frazione, sotto di più di dieci punti, Joakim Noah ha mostrato perché la lega lo ha premiato con il premio di miglior difensore dell’anno, annientando praticamente da solo il potenziale offensivo degli Washington Wizards che in quel parziale si stavano affidando solo all’ottima serata di Nenè e di Marcin Gortat. L’impegno difensivo del francese e un buon momento al tiro della squadra hanno permesso ai Bulls di riportarsi a contatto. Washington non è rimasta a guardare e si è riportata in vantaggio in apertura di terzo quarto. In controllo della gara, i Wizards hanno rischiato qualcosa nel finale quando Andre Miller ha cercato in tutti i modi di confermare l’infelice abitudine di non riuscire a vincere neanche una serie di playoffs, caratteristica che lo ha accompagnato in tutta la sua carriera, sbagliando due liberi fondamentali consecutivi. La prontezza di fare un tap-out sotto canestro di Nenè e il rimbalzo catturato da Wall hanno chiuso i conti della serie.

UPS

Nenè: Alla vigilia di questa serie, nessuno avrebbe detto che il brasiliano sarebbe stato l’ago della bilancia. Ovviamente non è stato l’unico fattore che ha decretato che fossero i Wizards a passare il turno. Tuttavia, l’esperienza di Nenè e la sua stazza hanno influito grandemente sul risultato. Nenè è apparso sempre molto tranquillo. Anche quando ha dovuto saltare gara 4 per il brutto gesto nei confronti di Jimmy Butler, ha accettato la squalifica ed è tornato alla grande per gara 5. Fondamentale.

Paul Millsap stoppato da John Wall (Photo by Scott Cunningham/NBAE via Getty Images)

Paul Millsap stoppato da John Wall (Photo by Scott Cunningham/NBAE via Getty Images)

John Wall: è quasi inspiegabile. Un atleta pazzesco che Randy Wittman è riuscito a imbrigliare con grande fatica. Wall può difendere senza alcun problema su point guard, guardie e all’occorrenza anche su ali piccole molto dinamiche, grazie alla sua muscolatura possente e alla sua grande velocità. Wall può stoppare chiunque da LeBron fino al centro muscolare più statico che vi viene in mente. Un giocatore superiore che ha una cattiveria agonistica che difficilmente incontrerete in qualcun altro. Un’arma letale per una squadra che, ad oggi, ha grandi possibilità di finire in finale di Conference.

Joakim Noah: Nella partita di questa notte, è mancato il contributo offensivo che Noah è riuscito a dare nei primi appuntamenti della serie. In sostanza, vista la presenza sotto canestro di due giocatori come Nenè e Gortat, è mancato il “tornado”, il tiro marchio di fabbrica del francese che fa piangere ogni singolo shooting-coach della lega ma che Noah ha perfezionato tanto da renderlo un arma molto affilata, soprattutto dal gomito. Tuttavia, Noah si è concentrato su ciò che gli riesce meglio, la difesa. Il francese è l’unico che si salva in una squadra che ha giocato una serie non all’altezza delle sue possibilità.

DOWNS

La panchina dei Bulls: 4/20. Questo è il bottino dal campo della panchina dei Bulls, se di panchina si può parlare. La rotazione di coach Thibodeau è stata a otto giocatori, sette negli ultimi 8 minuti di partita quando Taj Gibson è cascato male a rimbalzo ed è stato portato a braccio direttamente nella X-Ray Room dello United Center per una sospetta frattura alla caviglia. Un bottino non sufficiente per poter impensierire i Wizards che, pur non avendo una panchina solidissima, sono dotati di un quintetto base che è come una falange oplitica.


Dailybasket.it - Tutti i diritti riservati