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LeBron James braccato dalla difesa dei Pacers

Indiana strappa con i denti gara 5, soffrendo, rimontando, allungando, farsi rimontare, per poi risolvere il tutto grazie ai canestri “clutch” di Paul George nel finale. La tenacia dei campioni in carica, sopravvissuti ai 5 falli precoci che hanno escluso dalla partita LeBron James, non è bastata a conquistare la 4° finale NBA consecutiva e tutto (o quasi) di deciderà a gara 6 in programma venerdì notte. E’ stata senza dubbio la partita più rocambolesca di queste finali di conference ad est con gli Heat che nonostante tutto e il contrario di tutto sono andati ad un tiro ad alta percentuale (per i suoi standard) di Chris Bosh dall’angolo a eliminare i Pacers.

UPS

Paul George. Nella partita più difficile della storia recente degli Indiana Pacers chi si è erto a protagonista e leader indiscusso è stato senza dubbio Paul George. La stragrande maggioranza dei suoi 37 punti (31 dei quali nel secondo tempo) sono arrivati in situazioni chiave dalla partita, che fossero canestri per innescare la rimonta, tenere a contatto i Pacers, scongiurare un parziale negativo o accendere il pubblico. Il suo 8/10 al tiro nel 4° periodo è stato il motivo principale per cui i Pacers sono usciti indenni alla rimonta, nel finale, degli Heat, e le sue triple sono state come dei macigni per la difesa avversaria nel momento in cui l’inerzia della gara poteva cambiare a loro vantaggio. Ma ciò che ha fatto nella metà campo offensiva oscura il grande lavoro svolto nella propria metà campo: 6 recuperi, 6 rimbalzi e il solito contributo in termini di energia che non compare nello scout.

Rashard Lewis. Prima di gara 5 Rashard Lewis aveva collezionato nella serie 0 punti in 43 minuti (tra gara 3 e gara 4) con 0/7 al tiro e 0/6 nelle triple, risultando comunque uno dei giocatori più positivi di Miami. In gara 5 ha collezionato una prova “vintage” da 18 punti con 6/9 nelle triple in 31 minuti, compresa la bomba che ha dato a Miami il -1 a 16 secondi dalla fine. Una prestazione che però non è bastata a scongiurare la sconfitta.

I parziali. E’ stata una gara intensa e dura, come ci si aspetta da un elimination game. Nervi tesi, palloni che scottano e sangue freddo hanno deciso la partita che ha vissuto due momenti topici prima del finale in volata: il parziale di 12-3 con cui i Pacers hanno preso in mano la partita appena dopo il 5° fallo di LeBron James a inizio 3° periodo e il parziale di 9-0 con cui gli Heat sono rientrati in gara, dopo essere stati sotto di 11 punti a inizio 4° periodo dopo la prima sfuriata realizzativa di Paul George. Prova tangibile del grande spirito competitivo della due squadre che si è condensato in un finale di partita al fulmicotone in cui si sono alternati “big shots”, azioni difensive ad alto impatto fisico e del sano pathos.

DOWNS

LeBron James. Fino a questo momento sono dei playoffs da record per LeBron James. Peccato che stanotte abbia riscritto un suo record… in negativo: i 7 punti segnati sono il suo minimo in carriera nei playoffs, prima allora il suo career low furono gli 8 punti in gara 4 delle finali NBA 2011 contro i Dallas Mavericks. La sua partita è stata condizionata dai problemi di falli, ben 5 nei primi 28 minuti di partita che hanno limitato il suo utilizzo a 24 minuti. Il suo 2/10 al tiro e le sue 3 palle perse, alcune delle quali per errori ingenui, hanno pesato come macigni sulle prospettive di vittoria degli Heat anche se nell’ultimo periodo, conscio dei suoi problemi a entrare in partita, si è messo al servizio dei compagni, mettendo comunque il suo zampino nei canestri che hanno permesso a Miami di restare punto a punto nel finale.

I rientri difensivi degli Heat. Croce e delizia dello staff tecnico degli Heat sono i cosiddetti punti subiti da palla persa. Dei 93 punti segnati da Indiana, 21 sono arrivati a seguito di un pallone buttato via e conseguente pessimo rientro difensivo. In una gara 5 che poteva chiudere una serie e per di più giocando in trasferto, quei 21 punti sono stati un peccato capitale degli Heat, che hanno pagato a caro prezzo. Da lì infatti è derivato il parziale con cui a metà terzo quarto i Pacers hanno rimontato e poi messo la freccia per sorpassare i campioni del mondo in carica.

Le percentuali ai liberi dei Pacers. In gara 4 Paul George e David West avevano gridato allo scandalo per il trattamento ricevuto dai Pacers in lunetta che recitava una disparità di ben 17 tiri liberi (34 a 17). In gara 5 è avvenuto l’opposto, senza scandali da parte degli Heat: i Pacers sono andati in lunetta 22 volte e gli Heat solo 8. Ma Indiana si è voluta comunque complicare la vita convertendo dalla lunetta con il 59% e iniziando la gara con un pessimo 3/9. Nel finale, sul 91-90 per Indiana, i Pacers potevano pagare caro l’1/2 dalla linea della carità di David West (il giocatore che più è andato in lunetta per i suoi).