Los Angeles Clippers @ Memphis Grizzlies

LA PARTITA: epilogo dal sapore strano quello fra Clippers e Grizzlies, magari non per il risultato finale, ma per come quest’ultimo è maturato. Raramente si sono visti dei Grizzlies così remissivi e così incapaci di imporsi sugli avversari. In fin dei conti, dopo la prestazione relativa ai precedenti “play-off”, quando una Memphis priva di Gay riuscì a sconfiggere gli Spurs, quest’anno era normale aspettarsi una gara 7 ben più combattuta. Tuttavia, il risultato finale di 82-72 nasconde una gara giocata sul filo di lana per tutti i 48 minuti, anche se, come detto, i padroni di casa non hanno mai dato l’impressione di poter vincere. Ciò che più ha colpito è stata l’incapacità di Memphis di giocare con efficacia e grinta negli ultimi minuti di gara, quando ci sarebbe stato da aspettarsi un apporto da parte di Gay, Randolph e Gasol ben più robusto e sostanzioso. Da sottolineare anche la prova incolore di Mayo, vero “x factor” dei suoi, che ha ripetutamente deluso le aspettative.

Detto ciò, i Clippers hanno indubbiamente avuto i loro meriti. Tanto per cominciare, avere Chris Paul in regia ha fatto tutta la differenza del mondo: in una gara dove i nervi l’hanno fatta da padrone, sapere di poter contare su CP3 e’ stato fonte di grande ispirazione per tutti i compagni. Soprattutto nei primi due quarti, i ritmi dettati dal play ex-Hornets sono stati fondamentali per tenere i Clippers a galla. Nella seconda meta‘ di gara, a Paul si e‘ aggiunta l’intera panchina di Los Angeles, che ha contribuito attivamente ad affondare i padroni di casa. I 10 punti e 11 rimbalzi di Martin, i 13 punti di Young e gli 8 punti di Bledsoe sono tutti arrivati quando la squadra ne aveva bisogno di più, dando ai Clippers un vantaggio che Memphis non ha saputo gestire. Infine, per quanto strano possa sembrare, nei minuti finali la difesa di LA e’ stato il fattore che ha definitivamente abbattuto i Grizzlies. Per questo, bisogna rivolgere le attenzioni soprattutto alle giocate di Evans, giocatore di talento discutibile, ma di cuore e grinta infiniti.

LA SERIE: giudicando quanto accaduto in gara 1, quando i Grizzlies hanno sprecato un ventello di vantaggio perdendo in casa , e gara 7, con Memphis fin troppo remissiva, pare proprio che la serie si sia risolta dando credito alla squadra che più se lo e‘ meritato. Se i Clippers non fossero riusciti ad avanzare nei playoffs si sarebbe parlato di incapacità di questi ultimi di cogliere le innumerevoli opportunità offerte dagli avversari. Tuttavia, stando a quanto dimostrato in stagione regolare, i Grizzlies a quest’ora sarebbero dovuti essere in volo per San Antonio, dando origine ad un suggestivo re-match che richiamava i fasti dell’anno scorso.

Forse pero’, la presenza di una super star come Chris Paul nelle file dei Clippers, e‘ stato il fattore che ha più inciso nella serie. Come spesso si dice, la pallacanestro giocata durante la regular season non e’ la stessa giocata nei playoffs, e forse la mancanza di una stella di valore assoluto nel roster dei Grizzlies ha inciso in maniera particolare. L’anno passato, Zach Randolph si travesti’ da superstar, dando luogo a prestazioni strabilianti, che riuscirono a permettere ai Grizzlies di sconfiggere gli Spurs prima e di arrivare fino a gara 7 con i Thunder poi. Quest’anno tutto questo non e’ successo, e il carisma di Chris Paul non ha trovato rivali in campo: i Clippers vanno alle semifinali di conference.

Per L.A., contro gli Spurs sarà molto difficile, il vantaggio del campo, la solidità mentale e la durezza fisica di San Antonio richiederà uno sforzo e un rendimento vicino alla perfezione in tutte le gare. Se gli Spurs andranno sul +20 in gara uno, sarà impossibile che i Clippers riescano a vincere la gara in volata come contro Memphis. L’inesperienza dei ragazzi di coach Del Negro potrà pesare in negativo più degli indubbi benefici che possono derivare dal naturale atletismo e talento di Griffin e soci. L.A. resta una squadra incapace di produrre uno sforzo costante e sostenuto a livelli medio-alti. Queste debolezze dei Clippers sono le maggiori forze degli Spurs, che non aspettano che un mezzo passo falso degli avversari per azzannarli alla giugulare. Per questi motivi, in una serie al meglio delle 7, gli Spurs sono i favoriti, tuttavia, nessuno possiede la palla di cristallo. Ciò che più conta e‘ che questi sono i playoffs, le partite si giocano sul serio sin dalla palla a due e la serie può offrire fuochi d’artificio.