Stephen Curry  (Photo by Andy Lyons/Getty Images)

Stephen Curry (Photo by Andy Lyons/Getty Images)

Continua a regnare l’equilibrio in questo secondo round di playoffs NBA. Sono i Clippers sono in vantaggio 3-1, tutte le altre serie sono in parità sul 2-2 dopo i risultati della notte. Warriors e Hawks sono infatti riusciti a vincere in trasferta, pareggiare la serie e soprattutto riprendersi il fattore campo. La partita più in equilibrio è quella nella capitale dove Atlanta passa solo negli ultimi minuti, grazie ad un Jeff Teague davvero impressionante. Benissimo anche Horford e Millsap, finalmente decisivi. Tutto più semplice a Memphis dove Golden State allunga sul finire del primo e di fatto non si guarda più indietro. I Warriors ritrovano in colpo Steph Curry e tiro da 3 punti, la difesa dei Grizzlies può fare poco, mentre in attacco pesano tremendamente le mani fredde di quasi tutta la squadra.

Atlanta Hawks @ Washington Wizads 106-101 (2-2)
Golden State Warriors @ Memphis Grizzlies 101-84(2-2)

MVP: Dopo una buona gara 1, dove però aveva potuto beneficiare le del grandissimo contributo dei compagni di squadra, Stephen Curry si era un po’ perso nei due successivi episodi della serie, aveva subito il rientro di Mike Conley e l’aggressività di Memphis. In gara 4 però serviva una grande prestazione per rimettere le cose al loro posto e l’MVP non si è fatto trovare impreparato, anzi, ha crivellato tutta la sera il canestro avversario. Per lui alla fine ci sono 33 punti con 7/13 da 2 e 4/9 da 3, il tutto condito da 8 rimbalzi e 5 assist. Quasi inutile sottolineare come i suoi canestri siano spesso arrivati nei momenti chiave della partita.

LVP: Che non fosse John Wall e che difficilmente lo avrebbe sostituito allo stesso livello era chiaro a tutti, ma aspettarsi qualcosa di più da Ramon Sessions ieri sera era lecito. Il playmaker ex Lakers invece si è intestardito al tiro in una serata per lui balisticamente difficile chiudendo con 5/14 molto difficile da digerire per la sua squadra. Sarebbe stato probabilmente meglio concentrarsi maggiormente sulla costruzione del gioco e sulla difesa, ma anche in questo caso il paragone con la partita di Jeff Teague è quasi impietoso.

Losing Effort: Ha sbagliato molto (11/25 dal campo), ma Bradley Beal è stato senza dubbio il giocatore più importante per Washington ieri notte. I suoi 34 punti pesano moltissimo, soprattutto per come e quando sono arrivati. Beal si è acceso nel finale tenendo i Wizards a contatto fino al penultimo possesso della partita. A tutto questo dobbiamo aggiungere 6 rimbalzi, 7 assist e 3 recuperi per descrivere pienamente una partita quasi perfetta.

Up: I Golden State Warriors non hanno vinto, hanno dominato. Per quasi tutta la partita. Dopo le gravi difficoltà delle gare 2 e 3 la squadra di Steve Kerr è tornata a fare quello che sa fare meglio: difendere forte e punire la difesa avversaria dalla distanza. Golden State ha chiuso con un micidiale 14/33 da 3 punti e ha tenuto gli avversari al 37.5% dal campo.

Down: Dopo due grandi partite, Mike Conley ha pagato un po’ di stanchezza e i suoi acciacchi e Memphis non è riuscita a reagire come avrebbe dovuto e potuto. I Grizzlies avevano una grandissima occasione, ma l’hanno sprecata con una partita molle sotto ogni punto di vista. Schiacciati dalla difesa avversaria non sono riusciti a far valere la tecnica e la varietà in post dei propri lunghi, mentre gli esterni hanno faticato oltremodo. Come se tutto questo non bastasse Curry è stato un rebus senza soluzione per tutto il match.


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